E’ uscita sul portale Romadark un’intervista, a proposito di Scarlett:
RomaDark ha avuto l’occasione di incontrare Barbara Baraldi, scrittrice poliedrica, considerata una delle realtà più interessanti del panorama gotico e noir italiano, che ultimamente sta ricevendo consensi di critica e lettori anche all’estero. Abbiamo parlato in particolare dell’ultimo lavoro, ovvero del meritato successo ottenuto con il romanzo urban fantasy “Scarlett”, e più in generale di varie tematiche legate al mondo della scrittura contemporanea. Secondo te da cosa dipende il successo che sta realizzando in questo periodo in generale la cultura gotica contemporanea, in particolare fra gli adolescenti?
Penso che gli adolescenti e i lettori in generale abbiano voglia di provare emozioni. Il gotico è come una carezza di velluto, alimenta la fantasia e la voglia di romanticismo. Le atmosfere sono cupe, e nascondono misteri. Niente è come sembra.
Quanto c’è di autobiografico nei tuoi romanzi, e quale personaggio ti assomiglia di più?
Amo pensare che i miei personaggi esistessero già, da qualche parte, in un universo parallelo. Il mio compito è quello di trasferire la loro essenza sulla carta. È capitato che prendessero da me un particolare fisico come, nel caso di Scarlett, gli occhi chiari che cambiano colore a seconda del tempo e dello stato d’animo. Altre, i gusti musicali, come Giada, la protagonista di Lullaby- La ninna nanna della morte, romanzo il cui titolo è un omaggio ai Cure. I miei personaggi prendono forza mano a mano che la narrazione avanza e sono creature forti che a volte vanno al di là del mio stesso volere.
Parliamo di Scarlett. Mi sembra di poter affermare che si tratti di un lavoro ben più maturo di quanto non si voglia far trasparire nell’estetica della copertina e nelle anticipazioni della trama. I personaggi e le vicende che li riguardano, al di là di una cornice “fantasy”, mostrano una profondità psicologica importante, e riesci inoltre a far mantenere alla lettura un ritmo serrato. E’ stato difficile far coesistere tutti questi elementi?
Ti ringrazio molto per la considerazione. Ogni romanzo comporta le proprie difficoltà. Nel caso di Scarlett avevo voglia di raccontare una storia sull’amore e i suoi demoni, e ho cercato di farlo in modo avvincente. Il rischio, nel creare universi fantasy complessi, è quello di far perdere al lettore la possibilità di immedesimarsi. Per questo, penso sia molto importante la caratterizzazione dei personaggi. Quando il personaggio vive problemi giornalieri ed è ancorato a una dimensione reale e riconoscibile come, nel caso di Scarlett, la città di Siena, penso si sia portati a mantenere la sospensione dell’incredulità, anche quando la protagonista viene attaccata da una creatura infernale. E il momento in cui molti lettori mi hanno detto: “quel personaggio sono proprio io”, oppure “hai raccontato la storia della mia vita”, è stato il regalo più grande: i miei sforzi erano stati ripagati.
Paradossalmente in Scarlett sono rimasto più colpito dalla capacità di descrivere l’universo maschile, rispetto a quello femminile. Mikael rappresenta un pò una sorta di idealizzazione dell’uomo, Umberto è una figura decisamente più aderente alla realtà. Come sei riuscita ad accostarti in maniera così realistica ad una sensibilità così diversa?
Penso che il primo compito di uno scrittore sia quello di osservare la realtà. Inoltre, da sorella maggiore di tre fratelli maschi, sono sempre stata vicina all’universo maschile. Anche se qualcuno sostiene che femminile e maschile siano due mondi a parte, penso che ogni individuo sia un universo di sensibilità ed esperienze, che ci rendono unici e speciali.
Hai mai pensato ad una possibile trasposizione cinematografica dei tuoi lavori? Quale ti sembra il più adatto?
Sin dai miei esordi, critici e lettori hanno definito la mia scrittura cinematografica. Quando scrivo, procedo a visioni, proprio come se una pellicola mi passasse davanti. Da appassionata di cinema non posso che dire: sì, ci ho pensato, e mi piacerebbe molto. Vedrei bene un film tratto da Scarlett e molti lettori si divertono a segnalarmi attori e attrici che immaginerebbero vestire i panni dei protagonisti. Ma penso che anche da Lullaby potrebbe uscire un bel noir rurale a ricalcare le atmosfere de “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati o i primi film di Argento. E che dire de “La bambola di cristallo”? La mia adorata killer dai tacchi a spillo è sbarcata anche nei paesi di lingua anglosassone, nel 2010. Nelle mani di un bravo regista potrebbe uscire un bel poliziesco e con la fantasia posso immaginare Angelina Jolie nei panni della Bambola che uccide solo uomini tra le strade di una Bologna gotica e oscura.
Una curiosità sulla tua vita privata. Sappiamo che collezioni bambole gotiche e costruisci amuleti seguendo le fasi lunari. Come sono nate queste due originali passioni?
La luna è il mio pianeta guida, ed è in continua trasformazione. Ho iniziato in maniera del tutto naturale a creare amuleti seguendo le sue fasi. Da ragazzina indossavo gioielli con pietre dure, o piccoli specchi che tagliavo, e a volte regalavo alle persone care. Per quanto riguarda la passione per le bambole gotiche, proviene dalla mia infanzia. Mia nonna aveva una bambola antica che trovavo molto spaventosa. Aveva piccoli denti bianchi e un sorriso sottile che si affacciava dalle labbra rosse e strette. La teneva sopra il letto, così, quando mia nonna mi metteva a letto per il sonnellino pomeridiano, la bambola mi fissava con i suoi enormi occhi di vetro. E io non potevo far altro che fissarla, pregando che non prendesse vita. Per vincere la paura nei confronti delle bambole ho cominciato a collezionarle.
Cosa ne pensi della diffusione degli e-book? Credi che possano realmente sostituire la carta stampata?
Da feticista della carta stampata, penso che non potrà mai essere sostituita. Tuttavia, ho già cominciato, per praticità, a prendere l’abitudine di leggere saggi e manoscritti nel mio piccolo iPod.
Puoi darci qualche anticipazione sui progetti per l’immediato futuro?
Vi posso dire che Scarlett avrà presto un seguito, sempre per Mondadori. Ci saranno molte sorprese e un universo fantastico ancora più pericoloso. Personaggi come Ofelia e Vincent avranno più spazio e Scarlett si troverà a dover combattere, ancora una volta, per ciò che ama.
Consigliaci un romanzo, un film e un album che sono stati particolarmente significativi nella tua vita.
Film: “La morte corre sul fiume” di Charles Laughton, con una straordinaria fotografia in bianco e nero, perché, a volte, anche solo una canzoncina fischiettata può provocare un brivido. Libro: “Animal factory” di Edward Bunker, un romanzo per evadere dalla realtà. Album: “Unknown pleasures” dei Joy Division. Lo ascolto ogni volta che ho voglia di perdere il controllo.
Articolo pubblicato su Romadark