“Vorrei volare via e non sentire più questo dolore“. In fondo, Marcello e Giada, i due protagonisti di questo romanzo, non sono poi tanto diversi. Per Giada anche “il cielo sembra una maschera di dolore“, lo guarda con speranza, come se da un momento all’altro un angelo potesse raggiungerla per salvarla, ma sa che non è così perchè il cielo è solo una notte buia piena di illusioni e lei è una che vuole stare con i piedi per terra, che ha smesso di credere nell’amore semplicemente vedendo i suoi che non si sono mai amati e il “suo” Mirko che le fa sembrare ogni gesto un favore più che un desiderio.
“E’ come se fossi racchiusa dentro questo corpo esile, troppo piccolo per contenere uno spirito dolorante.” Marcello è un aspirante scrittore senza Ispirazione, per quanto ci provi e ci creda la sua pagina di word rimane sempre bianca: E poi sua madre, insopportabile con i suoi dolori da anziana. Come se non bastasse non ha mai avuto una fidanzata… La vita sembra avergli voltato le spalle e l’illusione di essere felice non gli basta più. Questo duetto di voci si alterna ad altri personaggi che, volenti o nolenti, influenzano i loro gesti, le loro decisioni.
Barbara Baraldi ci regala un momento intenso di situazioni inquietanti, una visione dell’animo umano nelle sue più crude verità: pensieri proibiti, paure, incubi. La sua scrittura è frizzante e tagliente e ci tiene incollati alle sue pagine con una tensione e una curiosità via via più crescenti. Ecco Marcello e Giada: due persone qualunque, che possono addirittura passare inosservate, se non fosse per quel legame stretto che li culla nella ninna nanna della morte… se non fosse per quello che sta per accadere…
Recensione di Argeta Brozi, scrittrice, 23 marzo 2010
Articolo apparso su Sololibri