Ciao Barbara. Grazie per il tempo che ci dedichi, è un onore. Cosa è cambiato dal tuo esordio come Luna Lanzoni a Barbara Baraldi?
Luna e Barbara sono l’una l’immagine dell’altra. Luna è lo specchio di Barbara. O forse Barbara è lo specchio di Luna. Quest’ultima ha nascosto i suoi desideri dietro il nome dell’astro simbolo della donna per un esordio faticoso. Per una persona timida e introversa è stato difficile proporre il proprio manoscritto per una valutazione. C’è voluto tempo e pazienza; i rifiuti arrivavano con lettere prestampate ad appena dieci giorni dall’invio, inaccettabili proposte editoriali a pagamento e il tempo che passava. Luna ha esordito e ora c’è Barbara, con la stessa voglia di raccontare storie. Una ragazza che ama scrivere e affronta ogni giorno nuove sfide e difficoltà.
Com’è nata la collaborazione con Sick Girl?
La collaborazione con Sick Girl è nata perché mi ero iscritta per curiosità al loro sito. L’immagine della donna tatuata che riprende con modernità il discorso legato agli spettacoli di Burlesque e il mondo alternativo, mi piaceva. Uno dei fotografi e collaboratori del sito mi ha scritto per chiedermi se avevo voglia di partecipare alla community scrivendo articoli e interviste per il Magazine, come fotografa o magari come modella. E io ho risposto: come modella passo! Per il resto accetto volentieri.
Sappiamo che hai intervistato parecchi personaggi interessanti. Qual’è stata la più divertente e stimolante?
Ho intervistato per la rivista A Magazine Sabina Kelley. Donna dai mille volti: modella, pin up, ballerina sin dalla prima infanzia, madre di due bellissimi bambini e proprietaria di un negozio di tatuaggi. Un vero personaggio!
Ti hanno già chiesto tutto! (Ci siamo documentate) Noi proveremo a chiederti qualcosa di nuovo. Ne “La bambola di cristallo” troviamo alcuni passaggi fortemente erotici. Come vivi la trasgressione e cosa ne pensi?
La trasgressione è la glorificazione del limite, asseriva Foucault. Una citazione scelta un po’ di tempo fa dal bravo Dario Geraci, curatore del sito dedicato al Giallo Mondadori, proprio parlando de “La bambola di cristallo”. Superare i limiti può essere un modo per crescere interiormente, attraversare le proprie paure e nutrire l’anima, insieme al desiderio. Naturalmente sempre nel rispetto della sensibilità altrui. La trasgressione può diventare un modo di vincere contro il sistema che uccide lo spirito dell’uomo anche se può essere pericoloso e può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Da qui nascono le storie.
Ti descrive meglio ciò che scrivi o le immagini? Le fotografie che fai o essere modella?
Tutto fa parte di me. Parlare differenti linguaggi per seguire i bisogni del momento e le varie sfaccettature di una personalità. Amo trasformare, inventare, scrivere storie fatte di parole o di immagini. Per quanto riguarda posare come modella è una cosa che facevo un po’ di tempo fa, ora è sempre più raro.
Raccontaci una scena hard che ti piacerebbe inserire in un tuo libro.
È difficile adesso. I personaggi decidono le trasgressioni che vogliono vivere, tanto per tornare alla risposta precedente. Posso descrivere una visione del momento. Parte tutto da un gemito, alle mie spalle. Sto rispondendo alla vostra intervista, nella mia stanza, davanti alla mia collezione di piccoli cerbiatti senza nome. No, la visione cambia, un capogiro e mi accorgo che la scrivania, adesso, è al centro di un lungo corridoio. Penombra densa. Mi alzo dalla sedia e una melodia comincia a suonare da un pianoforte lontano. Eco sommesso, richiamo dei sensi. Si aggiungono archi e una viola dal suono malinconico. Mi sale un groppo alla gola, la musica mi guida e nutre un tormento sopito. Non so dove sono, né cosa mi aspetta. Una porta chiusa. Vedo la mia mano aprirla. Come i personaggi dei miei romanzi. Un passo, un altro ancora. Un uomo, indossa una maschera, ha occhi neri che accarezzano i tasti del pianoforte. La melodia diventa un turbinio di ali di pipistrello. Il mio sguardo fugge alle tre veneri che suonano il violino. Bellissime, dietro di me. La musica di colpo tace, di fronte a me, la donna che suonava la viola, fasciata in un abito cremisi: “Benvenuta…”, dice allungandomi la mano.
Ti guardi allo specchio e cosa vedi?
Due occhi che cambiano colore tempestati di pagliuzze gialle. Luna o forse Barbara.
L’influenza gotica oltre che nei tuoi libri si nota anche nel tuo look. Com’eri negli anni ’80, grande periodo dark?
Negli anni 80 ero una bambinetta che adorava l’estetica dark. Lunghi capelli, rubavo i trucchi a mia madre per fare prove davanti agli specchi, desideravo diventare come Mortisia Addams, da grande. Solo negli anni 90 ho cominciato a frequentare il Condor a Modena, storica discoteca dark. Mi coloravo i capelli di nero-blu, gli occhi da gatta allungati ai lati, labbra esangui. Indossavo corpetti e lunghe gonne di raso. Ogni venerdì sera calpestavo quella pista da ballo e danzavo con gli occhi chiusi. In pochi conoscevano il mio nome, sono sempre stata piuttosto schiva. Ho saputo dopo anni che, nell’ambiente, mi chiamavano “La ragazza degli angeli” per via dei due tatuaggi al basso ventre che sbucavano dagli indumenti e che ora tengo sempre celati.
Vinci una cifra sproposita, cosa fai? Escludendo aiuti umanitari e sociali in genere!
Escludendo aiuti umanitari e sociali… per prima cosa un viaggio. Viaggiare è crescere, torni sempre diverso. Poi farei tanti regali alle persone a cui voglio bene e realizzerei un po’ dei loro desideri. Regalerei agli amici libri e oggetti artigianali, pezzi unici creati dall’estro creativo. Estinguerei il mutuo sulla casa e finalmente potrei creare la libreria dei miei sogni. E perché no, una piccola sala proiezioni per guardare i miei adorati film. Adesso mi devo accontentare dello schermo del pc!
E ora, tornando a monte. Il booktrailer de La casa di Amelia è bellissimo, molto inquietante. E il libro non sarà da meno. Possiamo consigliare La casa di Amelia anche a chi non ha letto La collezionista di sogni infranti?
Assolutamente sì! Gli avvenimenti de “La casa di Amelia” partono da dove la “Collezionista di sogni infranti” si è interrotto ma la storia è indipendente. Troviamo un personaggio tormentato da un passato mai sepolto. Ricordi trasfigurati dal filtro della paura, del senso di colpa e dell’angoscia. Una fiaba nera che conduce il lettore attraverso un duplice viaggio. Verso una Ferrara torbida e l’angosciante campagna circostante, ma anche nella mente di una ragazza fragile che non riesce più a distinguere la realtà dai sogni. Un lettore di vecchia data, mi ha riferito che “La Collezionista” potrebbe essere letto addirittura come sequel de “La casa di Amelia”. Scoprire le origini della principessa gotica, Amelia, solo dopo aver esplorato le profondità del mondo onirico che la circonda, fronteggiato la strega cattiva che sembra aver la chiave del tempo e ritrovato il suo duca nero, che le regalerà una canzone foriera di promesse che non potrà mantenere.
Consigli tu un libro a noi?
Adoro consigliare libri. Oggi mi viene in mente “Soffocare” di Palahniuk. Tra poco uscirà anche il film e sono molto curiosa.
Grazie Barbara per il tempo che ci hai dedicato!
Grazie a voi per le domande originali e stimolanti.