Scarlett è nato, come spesso mi capita, da una visione inattesa, e una frase che non smetteva di girare nella mia testa: Pioggia scrosciante. Sono un randagio inzuppato di acqua e di lacrime… Nella scrittura procedo a visioni, come se un film mi passasse davanti. Ho seguito la giovane protagonista avventurarsi tra gli antichi segreti sepolti, demoni scaturiti dalle profondità, occhi fiammeggianti che minacciano morte e sofferenza, occhi di ghiaccio che promettono amore eterno.
In una recente intervista per la Bbc, il giornalista si è detto entusiasta della descrizione dei miei personaggi femminili, dal carattere dolce ma che sanno reagire quando la vita colpisce duro. Anche Scarlett è così, ha sedici anni e la voglia di vivere un amore da film, un amico bibliotecario e l’inguaribile curiosità di scoprire cosa nascondono gli antichi manoscritti che sono conservati in un’area inaccessibile dell’esclusiva scuola che frequenta. Scarlett è sedotta dal fascino del rock e dagli occhi magnetici del bassista della band più popolare della scuola. Poi, un crescendo di tensione: un delitto inspiegabile, l’aggressione da parte di una creatura oscura. Quando il fantastico irrompe nella sua quotidianità fatta di incomprensioni con la madre, un padre assente e prof dall’aria altera, eccola indossare la felpa con le orecchie da gatta, le inseparabili All Star e tuffarsi nella notte per scoprire cosa sta succedendo in quella che sembra una città da cartolina, la splendida Siena.
In questo romanzo il delitto non è più la conseguenza di una esasperazione tra i rapporti umani, ma causa scatenante per una riflessione della protagonista che la porta a esplorare la sua interiorità, alla ricerca di una risposta ai suoi sentimenti.
È stato emozionante immergere la penna tra i solchi lasciati dai combattimenti tra demoni, e allo stesso tempo comporre canzoni per la band dei Dead stones. Scarlett è un romanzo che parla dell’amore, e dei suoi demoni. Non solo in senso figurato.
Articolo pubblicato su Liberi di scrivere