Da «Il resto del Carlino» del 21 ottobre 2011:
In 101 capitoli la Bologna che fa paura
Si comincia dall’inizio (ovvero dagli enigmi di quella pacifica civilità villanoviana per molti versi ancora sconosciuta «che usava però strani simboli come la svastica») e si arriva ai nostri anni Novanta (per ricordare ad esempio il tentato sequestro alla Capannina di Luca Pazzaglia). E in mezzo c’è di tutto e di più: la vicneda dell’astrologa Gentile Budrioli, bruciata come strega nel quindicesimo secolo davanti a San Domenico; il sospetto che Mary Shelley abbia scrittoFrankenstein grazie alla descrizione che Lord Byron le avrebbe fatto degli esperimenti sulle rane di Luigi Galvani; la leggenda del pittore delle agonie descritto da Pupi Avati nel film La casa dalle finestre che ridono. Tutti gli enigmi inspiegabili (compresa l’invenzione del tortellino) e i delitti insoluti della città oscura trovano una ribalta dunque in 101 misteri di Bologna di Barbara Baraldi. L’autrice, nata a Mirandola ma bolognese d’adozione, ha già scritto otto romanzi spaziando dal noir al dark fantasy. E, quindi, è una scrittrice che al mistero dà del tu.
Come è nato in lei questo interesse per l’ignoto all’ombra delle Due torri?
Fin da bambina, quando il sabato pomeriggio venivo a Bologna a trovare i parenti, preovavo una curiosità morbosa per le chiese, le lapidi, gli antichi palazzi. Erano le zie a raccontarmi i fatti di cronaca di allora che la mia mente viveva in una luce particolare. Mi ricordo il caso dello strangolatore di prostitute e quella sua vittima sola e gentile soprannominiata la Giraffa. E l’assassinio di Nino D’Alfonso, morto senza che si sia mai trovata una spiegazione.
I 101 casi che lei racconta sono quindi romanzati ma assolutamente veri?
Certo, sono frutto di una documentazione attenta a cui io do più chiavi di lettura. L’ultima parte del libro è dedicata in particolare agli edifici infestati da presenze inspiegabili. Cito quanto accadde negli anni 50 in una scuola alla Croara dove morì un bambino precipitato dalle scale mentre giocava a pallone. Lì c’erano improvvisi allagamenti, porte che si chiudevano da sole, voci infantili sussurranti. Alla fine la scuola è stata abbattuta.
Lei parte da episodi storici lontanissimi nel tempo, citando addirittura la visita di Nerone a Bologna…
Sembra che l’imperatore sia stato chiamato qui nel 60 dopo Cristo per assistere alla ricostruzione di Bologna dopo l’incendio. Da lì gli sarebbe nata l’idea di appiccare fuoco a Roma per ricostruirla più bella.
A proposito di fantasy, anche qui si sarebbe cercato il tesoro dei Templari?
Molte chiese furono spazzate via proprio per questo motivo. Un episodio curioso riguarda Santa Maria della Magione in strada Maggiore: era rimasto in piedi solo il campanile alto 16 metri e Achille Malvezzi decise di correggerne l’inclinatura. Non si sa come Aristotele Fioravanti, l’uomo che costruì il castello di Budapest, riuscì a spostare quel campanile.
Sostiene anche che questa è terra di vampiri…
Mi ha colpito che durante i lavori dell’Alta velocità sia venuta alla luce una necropoli antica di 200 tombe, in cui si sono scoperte 44 sepolture anomale. Ad alcuni giovani sono stati staccati gli arti e inchiodati i piedi alla testa. Sono le pratiche che si usavano con i revenant, quelli che, secondo la leggenda, tornano dalla morte per vendetta.
C’è una cosa che l’ha colpita più di altre?
Che qui vivesse il più grande esorcista di tutti i tempi, Girolamo Menghi. Era un monaco francescano che trattava di sabba e di streghe. I suoi libri sono finiti all’Indice.
Claudio Cumani
Da «Il fatto quotidiano» del 20 ottobre 2011:
Dalla strega Budrioli al delitto Alinovi, i 101 misteri di Bologna nel libro della Baraldi
C’è la storia di Carlo Nigrisoli, il medico bolognese condannato nel 1965 a 24 anni di carcere per avere ucciso la moglie Ombretta, con una iniezione di curaro. Quella di Francesca Alinovi, 35enne critica d’arte e ricercatrice del Dams, trovata morta nel 1983 nel suo appartamento di via del Riccio, nel centro storico di Bologna. E quelle più antiche, sospese a metà tra cronaca e leggenda. Come quella di Gentile Budrioli, chiamata anche Strega Enormissima, vittima alla fine del 1400 del tribunale dell’inquisizione. Delitti feroci ed enigmi indecifrabili nascosti tra i portici. E raccolti dalla scrittrice Barbara Baraldi in un libro intitolato “101 misteri di Bologna che non saranno mai risolti”.
Il volume ripercorre la vita di Bologna dalla preistoria fino ai giorni nostri, tratteggiandone il volto noir. Si parte da lontano, anzi lontanissimo, con il mistero della società villanoviana, spazzata via mille anni prima di Cristo probabilmente perché incapace di costruire armi e fare la guerra. E con un salto di oltre 2mila anni, si arriva davanti al monastero del Corpus Domini, in via Tagliapietre. Dove è conservata Santa Caterina, badessa considerata dotata di poteri divini e santificata tre secoli dopo la sua morte, nel 1712. Ancora oggi il suo corpo si trova intatto, posizionato sopra un seggio, proprio come se fosse in vita. E c’è chi narra che, quando le vengono cambiati i vestiti, dalla sua pelle scura, perfetta e incorrotta esca un olio miracoloso.
Quella di S.Caterina è solo una delle tante storie al femminile adottate dalla scrittrice. “Sono i personaggi a cui mi sono affezionata di più – ammette – perché spesso si tratta di donne forti, che hanno pagato a caro prezzo la loro voglia di modernità ed emancipazione”. Elisabetta Sirani, per esempio, riuscì a dipingere oltre 300 opere in un periodo, il 1600, in cui l’attività artistica era riservata ai soli uomini. Le cause dell’ulcera che la portò via a 27 anni non si seppero mai. Forse il veleno di una domestica, forse un amante tanto geloso da arrivare a uccidere.
Caso per caso il libro arriva fino ai giorni nostri, narrando di vicende ancora impresse nella memoria di molti bolognesi e non. Come l’arrivo in città dei carri armati nel ’77, la strage del 2 agosto alla Stazione e i cosiddetti delitti del Dams. “I casi di cronaca sono stati quelli più difficili da sviscerare – spiega la scrittrice – sono quasi tutti avvolti ancora nel mistero e senza soluzione, nonostante anni e anni d’indagine. Casi da perderci notti intere per studiarli”.
Frutto di un anno di ricerche, il libro non si limita a inseguire le tracce dei delitti ma si sofferma anche su piccole curiosità, dove la fantasia si mescola alla realtà tanto da rendere invisibili i confini tra una e l’altra. Come la leggenda che vuole il romanzo Frankenstein di Mary Shelley ispirato alla vita del bolognese Luigi Galvani, o quella sulla presunta bolognesità della Gioconda di Leonardo da Vinci.
Nata e vissuta sempre nei dintorni di Bologna, Barbara Baraldi ha esordito nel 2007 con il romanzo La ragazza dalle ali di serpente. Oggi è autrice di gialli, noir, libri per ragazzi e sceneggiature di fumetti. Ai quali si aggiunge questa antologia del mistero. Forse la prima di una serie di raccolte tinte di nero. “Pensavo che trovare 101 storie fosse difficile, invece sono stata costretta a tralasciare molti casi. È impressionante la quantità e la varietà dei misteri che abitano le strade di Bologna”.
Giulia Zaccariello
Da «Corriere di Bologna» del 21 ottobre 2011:
Barbara Baraldi svela «101 misteri di Bologna»
Bologna città nera. Leggende, crimini, sante e vampiri vengono raccontati in una guida Newton Compton, «101 misteri di Bologna (che non saranno mai risolti)». Questo viaggio nella città oscura si apre con la fondazione mitica di Felsina e si chiude con la controversa questione dell’origine del tortellino, passando per l’intervento di Nerone per restaurare la città dopo un incendio, le origini petroniane di Giovanna d’Arco, maghi, streghe, triangoli esoterici, sanguinosi fatti di cronaca, fino alla scoperta di una strana necropoli di età romana durante gli scavi per l’alta velocità con cadaveri con chiodi inflitti nel cranio o mutilazioni, per impedire il ritorno del morto. “Revenant”, vampiri, scrive l’autrice, una che di misteri e orrore se ne intende, Barbara Baraldi, incoronata dalla critica «regina del romanzo gotico italiano».
Ieri son andato in centro a Bologna e l’ho visto un po’ ovunque! Complimentoni 🙂
Grazie per la soffiata 😛 Mi fa davvero piacere!