Accompagnato da una splendida illustrazione di b9, «La preda» è il mio racconto inedito pubblicato sulla rivista Touch (Coniglio editore), in edicola durante i mesi di settembre e ottobre.
L’incipit del racconto:
Le dita scorrono veloci sulla tastiera. Pensieri che diventano parole. Parole che si tramutano in emozioni. Umberto vede quello che descrive. Partecipa, come autore della storia, ma al tempo stesso come fosse uno dei personaggi. O, meglio: tutti i personaggi insieme, perché prova i loro turbamenti, le loro paure. Brama i loro desideri. Adesso, Umberto veste i panni di Johnny, il protagonista del romanzo che sta scrivendo. Johnny cammina lungo un viale alberato, non c’è anima viva. Solo il rumore del vento che accarezza le fronde degli alberi.
Johnny ha fretta. Un’ora fa ha litigato con la moglie e se n’è andato sbattendo la porta. Ha incontrato una zingara che voleva leggergli la mano, e Johnny ha rifiutato. Allora quella femmina selvatica gli ha incollato i suoi occhi di brace negli occhi. “Fai presto, o sarà troppo tardi” gli ha detto in un ghigno. A Johnny è sembrato che le parole scivolassero fuori da quelle labbra sottili, senza che ella aprisse la bocca. L’ha scansata malamente e ha aumentato il passo. Ma ora non riesce a togliersi quella frase dal cervello. “Troppo tardi per cosa?” si chiede Johnny. Cammina, mani in tasca e sguardo vitreo, lungo il viale. Si guarda intorno e sembra che il vento parli una lingua straniera, eppure conosciuta. Si ferma. Rimane in silenzio. Ascolta. Fai presto, o sarà troppo tardi, risuona come un’eco lontana.
Johnny scuote la testa, estrae il pacchetto e si accende una sigaretta. Una lunga boccata, una nuvola di fumo. Quando alza gli occhi per poco non si mette a gridare. Anche Umberto salta sulla poltrona. Per un attimo le dita si allontanano dalla tastiera. [Continua su Touch – Art magazine]
Da ascoltare come colonna sonora: