“Seguiamo una direzione, non una formula”: l’intervista “dylaniata” su Today.it

Barbara Baraldi, parla la curatrice di Dylan Dog: “Un personaggio in evoluzione nel presente, per me come un fratello maggiore”

Su Today.it è uscita un’intervista approfondita, a cura di Stefano Bolotta, in cui faccio il punto di questo primo anno e mezzo di curatela, ma svelo anche qualche dietro le quinte dylaniato.

«La scrittrice emiliana è una delle più apprezzate autrici di thriller in Italia: ha ideato la serie Aurora Scalvati, profiler del buio e pubblicato decine di romanzi, l’ultimo dal titolo La bambola dagli occhi di cristallo per Giunti Editore. Il debutto in qualità di sceneggiatrice di Dylan Dog avvenne nel 2012. Poi, un decennio più tardi, il grande salto. In questi giorni si chiude il suo primo vero anno da curatrice e l’occasione per tracciare un bilancio è ghiotta. Baraldi non si è tirata indietro, rispondendo volentieri alle nostre curiosità di cronisti e soprattutto vecchi fan dell’Old Boy. Prima fra tutte: quello che leggiamo in questi mesi è già il Dylan Dog che ha in mente?
Dal punto di vista puramente tecnico, sono soddisfatta sia del lavoro di revisione sulle storie già presenti in archivio, sia di come abbiamo lavorato su quelle concepite durante la mia curatela – spiega Baraldi – La mia prima preoccupazione è quella di rafforzare ogni soggetto, amplificandone gli aspetti diciamo ‘sovversivi’ nel modo di raccontare, e in linea generale di incisività del racconto. Gli obiettivi sono in divenire, e cerco di procedere un passo alla volta. Credo che alcuni siano stati raggiunti, primo fra tutti la riconoscibilità del personaggio di Dylan Dog e il tono delle storie, fondendo diversi generi sotto l’egida dell’horror, in tutte le sue declinazioni, e senza mai dimenticare l’ironia. Le storie che state leggendo sono state interamente concepite durante questa gestione. Il Dylan Dog in cui mi identifico è una testata in grado di sovvertire le aspettative, un numero dopo l’altro, di emozionare e spaventare; che poi, tra le emozioni, la paura è la più antica. Dylan è un personaggio che pur non essendo mai uguale a se stesso, resta sempre fedele a se stesso. Elemento imprescindibile è l’imprevedibilità: Dylan Dog è in rivoluzione perenne. Seguiamo una ‘direzione’, ma non una ‘formula’.

Nelle ultime storie pubblicate c’è grande attenzione verso temi sensibili e rilevanti all’interno della società attuale: le problematiche legate all’invecchiamento, il bullismo, gli hikikomori. Quale può essere il ruolo di personaggi di fantasia come Dylan per sensibilizzare?
Non credo che il ruolo di una serie come Dylan Dog sia sensibilizzare su qualcosa – specifica – Non è una forma di ‘edutainment’, non è un racconto morale e, in ogni caso, sarebbe presuntuoso. Ci sono storie di puro intrattenimento e storie che ruotano intorno a tematiche attuali, o universali. Indagare temi sensibili fa parte del suo Dna, ma il sottotesto non può sovrastare il racconto. Dylan indaga gli incubi e nella contemporaneità c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si nutre delle nostre inquietudini e le rielabora sotto forma di racconto dell’orrore. Incoraggio ogni autore a uscire dalla propria comfort zone, ad attingere alle profondità del proprio inconscio, delle proprie paure, e a proporre solo storie che ha l’urgenza di raccontare. Dylan è filosofico e psicanalitico, ma non ingessato né accademico. Con la mia lettera agli autori, dopo l’insediamento, ho chiesto di ragionare come se ogni storia fosse l’ultima. Sono molto esigente, in questo senso, anche perché ho una bassa soglia dell’attenzione e una scarsa tolleranza alla noia. L’importante, per me, è che sia una lettura appassionante e che, dopo aver chiuso l’albo, il lettore si ritrovi in testa più domande che risposte.»

Se volete sapere come vengono scelti i soggetti, quali sono i prossimo obiettivi, la risposta alla domanda che in tanti mi fate sul ruolo di Tiziano e molto altro, potete leggere l’intervista completa: QUI. 

Grazie a Stefano Bolotta per la bella chiacchierata.

Benvenuti dall’Altro Lato dello Specchio

Da oggi in edicola: Dylan Dog n.446 L’ALTRO LATO DELLO SPECCHIO

Soggetto e sceneggiatura: Barbara Baraldi
Disegni, in ordine di apparizione: Davide Furnò, Nicola Mari, Marco Nizzoli.
Copertina (e nuovo frontespizio): Gianluca e Raul Cestaro.

Dopo aver ricevuto un invito anonimo, Dylan Dog giunge nella villa del magnate Jeffery Scott, dove un gruppo di intellettuali è riunito per addestrare una nuova forma di intelligenza artificiale. Ma la casa stessa appare un organismo senziente, corrotto dalla volontà di un misterioso specchio che sembra riaffiorare dal passato di Dylan, risucchiandolo in un vortice di inganni. Il primo albo di un ciclo tematico di tre storie autoconclusive, in cui gli incubi più spaventosi sono quelli a occhi aperti!

Davide Furnò

L’albo è disponibile anche in edizione variant, con 16 di pagine aggiuntive di approfondimento e anteprime sul “Dylan che verrà”. L’albo variant è acquistabile dall’1 al 5 novembre a Lucca Comics & Games e, successivamente, in fumetteria e sul Bonelli Store.

E a proposito di Lucca Comics & Games, questi gli orari in cui mi potete trovare per i FIRMACOPIE AL PALABONELLI di Piazza Antelminelli:

• Giovedì 2 novembre dalle 17 alle 18
• Venerdì 3 novembre dalle 16 alle 17
• Sabato 4 novembre dalle 16 alle 17
• Domenica 5 novembre dalle 11 alle 12

Per conoscere tutte le novità in arrivo legate al mondo dell’Indagatore dell’Incubo, vi aspetto al DYLAN DOG HORROR PANEL (con Michele Masiero, Barbara Baraldi, Franco Busatta):
SABATO 4 NOVEMBRE DALLE 17:30 ALLE 18:30 alla CHIESA DI SAN GIOVANNI.

In occasione dell’uscita dell’albo, ho risposto a una piccola intervista per la pagina Facebook ufficiale di Dylan Dog:

Nicola Mari

L’albo 446 nasce da una tua volontà precisa, ovvero l’hai scritto “fresca di nomina” di curatrice di Dylan. Senza fare spoiler, cosa possiamo aspettarci e in che modo questo albo rappresenta la tua interpretazione personale del personaggio?
“Ho esposto il pitch della storia durante il primo incontro con la redazione: parliamo di alcune ore prima della formalizzazione della nomina. Mi sono confrontata con Michele Masiero e Franco Busatta sui disegnatori da coinvolgere, definendo un’agenda serrata per rispettare i tempi di lavorazione. Nelle settimane successive, ho scritto in contemporanea per Furnò, Mari e Nizzoli. Hanno fatto un lavoro incredibile e posso affermare senza timore di smentita che il comparto grafico è ai massimi livelli. Da parte mia, ho cercato di dare alla storia un passo incalzante e uno sviluppo imprevedibile, avvicendando nell’arco di 94 tavole, oltre che i disegnatori, anche diversi registri narrativi, che corrispondono a differenti declinazioni dell’orrore: zombi, gotico, slasher, con incursioni nel thriller fantascientifico e nel mystery, con una spruzzata di humor nero. Scrivere per Dylan, secondo me, comincia con il rispetto del carattere del personaggio, con il suo microcosmo di comprimari, così come delineati da Sclavi. E con la disponibilità a sprofondare nel buio insieme a lui, senza compromessi.”

Marco Nizzoli

L’albo Dylan Dog 446 L’altro lato dello specchio sarà anche una “bussola” per gli altri autori dylaniati rispetto all’interpretazione da dare dell’Old Boy sotto la tua cura editoriale?
“La storia è un po’ una dichiarazione di intenti: il recupero di elementi cardine della serie, ma soprattutto delle atmosfere e degli aspetti più sperimentali e perturbanti delle opere di Sclavi, con uno sguardo proiettato al futuro. Sclavi ha creato un personaggio perfetto, nelle sue imperfezioni, avanguardistico e rivoluzionario per definizione e dalle infinite potenzialità non ancora sfruttate. E poi: sperimentazione sia narrativa che visiva, imprevedibilità della trama, piglio ironico, attenzione ai colpi di scena e a tematiche contemporanee. Storie appassionanti e spettacolari: ogni albo deve essere come un film dell’orrore, inteso in tutte le sue infinite sfaccettature, e come tale intrinsecamente in grado di attirare i lettori, esattamente come un film deve essere in grado di attirare gli spettatori in sala per i suoi contenuti, piuttosto che per abitudine. Dato che un albo solo non basta per definire una “linea”, ho espresso fin da subito la volontà che “L’altro lato dello specchio” fosse il primo di un ciclo di tre albi autoconclusivi accomunati dallo stesso tema, e ho scelto l’Intelligenza Artificiale perché è un “mostro” con cui avremo sempre di più a che fare in futuro. Ho quindi aperto un canale di discussione con Rita Porretto, Silvia Mericone e Alessandro Russo per mettere in cantiere le altre due storie che avrebbero fatto parte del ciclo: l’horror allucinante “Hazel la morta” disegnato da Antonio Marinetti e il noir fantascientifico “Anatomia dell’anima”, disegnato da Sergio Gerasi.. È stata una bella sfida, e devo ringraziare tutti gli autori e i disegnatori coinvolti per aver dato davvero il massimo (e qualcosa di più), cancellando impegni e ferie per far sì che tutte le scadenze venissero rispettate.”

La copertina dell’edizione Variant con il nuovo frontespizio

Il titolo “L’altro lato dello specchio” sembra richiamare altri celebri albi come il 10, “Attraverso lo specchio” e il 44, “Riflessi di morte” (forse anche lo Speciale 34, “La grande consolazione”)?
“La storia omaggia a suo modo alcuni albi iconici della serie, tra cui il n.10 Attraverso lo specchio – senza porsi in diretta continuità con il capolavoro di Sclavi e Casertano –, ma anche Il club dell’orrore, per la struttura a episodi… pur non essendo propriamente una storia a episodi. Si parte da qui, con un approccio sperimentale alle radici del personaggio, per cominciare un viaggio verso le frontiere inesplorate dell’orrore.”

Da oggi sono la curatrice di Dylan Dog

A volte una foto non basta per esprimere un’emozione. Questa è stata scattata a Milano, via Buonarroti 38, di fronte a una tavola del primo numero di Dylan Dog, per annunciarvi che da questo momento sono la curatrice della testata.
Ho iniziato a scrivere Dylan per dire grazie a chi mi ha fatto sentire un’adolescente meno diversa, parte di un tutto in cui il mio senso di solitudine diventava senso di appartenenza. È stato il primo fumetto che ho comprato con i miei soldi, e mi sono sentita subito a casa. All’epoca ero una darkettona che soffriva di timidezza cronica, appassionata di filosofia e di film horror, con gli anfibi sempre ai piedi, nove gatti, due cani e la parete della mia stanza piena di citazioni dei miei libri preferiti.
Una volta qualcuno mi ha detto che per scrivere buone storie di Dylan non basta scrivere buone storie, ma devi dare un pezzo di te. Ho capito presto che preferibilmente doveva essere un brandello sanguinante della tua anima, un trauma, qualcosa che ti fa davvero paura o che ti fa arrabbiare, ma soprattutto onestà. Perché, insieme all’orrore, Dylan è fatto della stessa sostanza delle emozioni.
Emozioni, come quelle che provo in questo momento. Lo ammetto, mi tremano i polsi. Ma c’è anche tanta voglia di mettermi al lavoro. Perché la cosa più bella di questo mestiere è vivere all’interno delle storie. Non smettere di esplorare l’animo umano attraverso l’orrore, il genere che più di ogni altro scava nell’inconscio, nel rimosso, e ci permette di allenarci alla paura. Il mio ringraziamento va dunque a Tiziano che con Dylan, fin dagli anni Novanta, mi ha trasportata in un mondo orrorifico dove esercitare ogni mese la meraviglia, e che oggi ha creduto in me e nelle mie storie. Ringrazio Cristina per la sorellanza, Michele e la dirigenza della casa editrice per la fiducia che mi hanno accordato, Franco per il supporto e per avermi insegnato tanto in questi anni, e naturalmente Roberto per avermi spronata sempre a osare, per quello che ha dato a Dylan come curatore, e per quello che continuerà a dare come sceneggiatore. E ringrazio tutti coloro che mi hanno supportata in questi anni, con messaggi, commenti sulle mie storie, ma anche condividendo la loro storia con Dylan. Chi ha speso tempo per argomentare le critiche e chi ancora, nonostante tutto, continua a esercitare la gentilezza.
Inizia oggi una nuova avventura, insieme agli sceneggiatori e ai disegnatori, storici e nuovi, ma soprattutto insieme a voi, lettrici e lettori di ieri, di oggi e di domani: perché essere dylaniati è per sempre.
 
QUI la news sulla pagina di Sergio Bonelli Editore.

L’invasione silenziosa: Dylan Dog n.439 dal 31 marzo in edicola!

Copertina dei Cestaro Bros

L’Invasione silenziosa è cominciata! In questa storia, Dylan deve vedersela con una subdola specie di mostri che serpeggiano tra noi, e che solo Wayne, complottista dalla personalità instabile o forse l’unico sano in un mondo di pazzi, sembra in grado di vedere… almeno finché Dylan stesso non viene contagiato da uno strano disturbo visivo che gli impedisce di riconoscere persino il suo riflesso allo specchio. Ma se proprio questo fosse il loro vero volto?

È la speaker radiofonica Sheri a innescare la catena di eventi che precipita Dylan in un incubo da cui, probabilmente, è impossibile svegliarsi.

Wayne è soltanto un mitomane in cerca di visibilità o è un pazzo pericoloso? Nell’intento di sciogliere questo dubbio cruciale, Dylan Dog inizia a indagare su di lui, cercando di scoprire perché Wayne non perda occasione per ribadire ossessivamente l’idea di essere l’unico ad accorgersi di creature mostruose che si aggirano come niente fosse tra gli esseri umani.

Tra Essi vivono di Carpenter e Canale 666 di Sclavi, si dipana una vicenda che mette a dura prova il sangue freddo e la razionalità del nostro indagatore preferito, fino alla resa dei conti nella misteriosa Città Bianca.

Ai pennelli, uno strepitoso Davide Furnò che rende magnificamente le atmosfere sospese di una Londra coperta dalla neve quanto gli “effetti speciali” della storia. Inoltre, come i più attenti hanno notato, la meravigliosa copertina dei Cestaro Bros rende omaggio al Maestro Stano e ai suoi Tarocchi dell’Incubo.

Malestorie: Dylan Dog Oldboy n. 15

Dylan Dog Old Boy n.15

Con il caos di questo periodo, non vi avevo ancora parlato di Malestorie, la mia nuova avventura su Dylan Dog Oldboy n.15, a tema Halloween, in uscita in tutte le edicole il 14 ottobre. Tra Creepshow (zio Tibia nel cuore) e i Monty Phyton, una riflessione in chiave dylaniata sul potere delle storie.

Si può fare!

Soggetto e sceneggiatura miei e al mio fianco, ai disegni, un ispiratissimo Gianluca Acciarino. «Una terribile minaccia grava su Dylan, la sua ragazza e Groucho, seduti davanti al caminetto, in una stanza liberty arredata a tema Halloween. E la sopravvivenza dei nostri è legata soltanto all’efficacia delle storie di paura che sapranno raccontare…»

Un grande grazie a Franco Busatta che ha acceso la miccia dell’ispirazione per questa storia.

Nello stesso volume, trovate una storia firmata Enna/Piccatto.
Copertina a opera del duo Montanari/Bacilieri.

Dylan Dog: Perderai la testa. Dal 29 settembre in edicola!

Non nascondo la mia emozione nell’annunciare che il 29 settembre uscirà la mia nuova storia “dylaniata” per la serie regolare, di cui ho scritto soggetto e sceneggiatura.

Numero 385 dal titolo “inverniziano” Perderai la testa. Ai pennelli, uno straordinario e nerissimo Emiliano Tanzillo.

La stupenda copertina di Gigi Cavenago, con la torre Eiffel che svetta alle spalle dell’indagatore dell’incubo, anticipa l’ambientazione della storia: una Parigi in cui il Nostro rischia (letteralmente) di perdere la testa.

«Portato contro la sua volontà nella “ville lumière”, l’Indagatore dell’Incubo deve venire a capo di un enigma che prende le mosse dalla storia francese, a partire dalle vicende che coinvolsero in prima persona Maria Antonietta. Ma come ci finisce Dylan, dalla patinata Parigi delle sfilate d’alta moda rinchiuso nel bagagliaio di una macchina legato e imbavagliato?»

In molti mi hanno scritto notando “la farfalla di Osservatore oscuro”, così come l’hanno definita, apparire in questa copertina. Ho deciso quindi di svelarvi il dietro le quinte: ho scritto la storia di Dylan prima di Osservatore oscuro, e non viceversa.

La farfalla, simbolo della fugacità della vita, ma anche del respiro dell’anima, ha un suo significato nell’economia della storia dell’Indagatore, così come nel mio ultimo thriller, anche se in questo caso non appare mai, rimanendo soltanto un rimando metaforico. Nel caso di Osservatore, avevo dato alla copertinista indicazioni precise. Mentre questa volta è stata una sorpresa anche per me. Il fatto che le mie due ultime creature siano unite sotto il segno della farfalla monarca non fa che aumentare, se possibile, l’emozione per questa uscita.

Ecco le due tavole che sono state scelte come anteprima dal sito ufficiale Bonelli, una dal sapore più splatter e l’altra più romantica. Che a pensarci bene sono i due lati che mi hanno fatto amare Dylan Dog quando l’ho incontrato una vita fa, per la prima volta – molto prima di sognare persino di scriverlo.

Grazie a tutti quelli che mi accompagneranno in questa nuova sfida. 

I prossimi appuntamenti: ci vediamo a giugno a Teramo e a Venegono Superiore (VA)

2648Save the date! È arrivato il momento dei festival estivi e giugno si preannuncia già torrido di eventi 😉

Si comincia con TERAMO HEROES, il festival ideato dal grande Carmine di Giandomenico (disegnatore Bonelli/Marvel/DC comics), che comincia venerdì 10 giugno, per concludersi domenica 12 giugno. Il set è la villa comunale di Teramo sita in piazza Garibaldi. Sarà un’occasione per valorizzare l’apporto femminile al fumetto, e insieme a me ci saranno ospiti del calibro di Lola Airaghi (Morgan Lost), Sara Pichelli (Ultimate Spider-man), Micol Beltramini (Viva Valentina), Elena Casagrande (Doctor Who) e tanti altri talenti del mondo della letteratura disegnata.

3043Tra le altre cose, sarà possibile visitare la mostra dedicata a Emiliano Mammuccari (Orfani) o incontrare Giuseppe Palumbo (Diabolik). Lo stesso Carmine di Giandomenico cercherà di battere il Guinnes dei primati completando un albo di 56 tavole di Oudeis in sole 48 ore! Il calendario di appuntamenti è davvero fitto, e prevede anche concerti e sfilate di moda. Per quanto mi riguarda, sarà l’occasione per parlare di Dylan Dog e dell’imminente uscita della mia prima miniserie a fumetti, Torture Garden per edizioni Inkiostro. Sarò presente tutti e tre i giorni con la seguente agenda:

Venerdì 10 giugno ore 18:00 Area firme (firmacopie)

Sabato 11 giugno ore 12:00 Area firme (firmacopie) – ore 16:00 palco (intervista)

Domenica 12 giugno ore 10:30 Area firme (firmacopie) – ore 16:00 palco (intervista)

Tutti gli incontri sono gratuiti. Per saperne di più, visitate la pagina Facebook dell’evento, e non dimenticate di cliccare “Mi piace”!

FondoSclavi_manifesto_giugno_72Il fine settimana successivo l’appuntamento si sposta a Venegono Superiore, in provincia di Varese, per il festival UNA BIBLIOTECA DA PAURA 2 – edizione Streghe, organizzato dal Fondo Sclavi. A lato potete ammirare la splendida locandina, illustrata da Giuseppe Candita (Julia). Questa la mia agenda degli incontri, ma il calendario eventi è ricchissimo, con anche un concerto dei Secondamarea su «Ballate della notte scura» di Tiziano Sclavi, e un incontro con il maestro Corrado Roi.

Venerdì 17 giugno ore 18:00 Biblioteca Munari: incontro con i lettori

Sabato 18 giugno ore 15:00 Biblioteca Munari: Laboratorio gratuito di scrittura per giovani e adulti – iscrizione obbligatoria inviando una mail a fondosclavi@cooptotem.it

Per saperne di più: www.fondosclavi.it

Vi aspetto!

 

Dylan Dog «La mano sbagliata» sul Corriere della Sera

La mano sbagliata continua a far parlare di sé sulla carta stampata. Sull’edizione bolognese del Corriere della Sera il 1 settembre è uscita un’intervista in cui parlo del mio rapporto con il personaggio creato da Tiziano Sclavi e delle suggestioni che mi hanno portato a scrivere la storia. Secondo Massimo Marino, l’autore dell’articolo: «Baraldi e Dylan Dog è un’unione felice».

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Dylan Dog «La mano sbagliata» oggi su La Repubblica!

«Il mio Dylan Dog siamo noi, è un uomo con dei limiti, che affronta situazioni più grandi di lui. Ed è la sua normalità inquieta che racconto in “La mano sbagliata” coi disegni di Nicola Mari». Oggi su La Repubblica Bologna una lunga intervista in cui racconto… “Io e Dylan Dog”. Articolo di Alberto Sebastiani.

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Dylan Dog «La mano sbagliata»: La recensione in anteprima di Badcomics!

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Sul portale Badcomics.it è uscita la recensione in anteprima del mio primo albo della serie regolare di Dylan Dog, «La mano sbagliata». Eccone uno stralcio!

[…] Anticipiamolo senza fronzoli: questo numero che abbiamo avuto il piacere di gustarci in anteprima ci è parso subito di notevole qualità, la miglior presentazione agli esigentissimi fan dell’Old Boy, attestando un grande acquisto per il team creativo dell’Indagatore dell’Incubo.

La trama intessuta sul mondo della pittura e incentrata sul fascino della coprotagonista, l’artista di successo Anita Novak, così come quello della conturbante rivale Rita Leigh, crea un trasporto immediato. Il soggetto è un noir ben congegnato in cui ognuno dei personaggi coinvolti è il potenziale assassino, anche se la principale sospettata è la stessa Anita, il cui estro si è votato alla rappresentazione maniacale della morte dopo un grave incidente subito.

La Baraldi dimostra di conoscere bene il mondo che ruota attorno a Craven Road n. 7, offrendoci una delle più convincenti interpretazioni dell’ispettore Carpenter e una personale e alternativa di Groucho, la cui comicità non è espressa tramite le consuete battute, ma riservandogli una vera e propria gag.

Il racconto è avvincente, intrigante e trasmette l’eleganza tipica di una penna femminile, ma grazie al supporto grafico di un superbo Nicola Mari, riversa tutta la sensualità, il raccapriccio e la morbosità della vicenda narrata…

Leggi l’articolo completo su Badcomics.it

Dylan Dog n.348 «La mano sbagliata» in edicola dal 28 agosto il mio esordio nella serie regolare!

dylan-dog«Anita Novak è una pittrice all’apice del successo. Ma un terribile incidente l’ha privata della mano destra. Da quel momento, la sua mano sinistra, come animata di vita propria, inizia a dipingere quasi autonomamente, rappresentando la morte. Spetta all’Indagatore dell’Incubo, ingaggiato dall’artista, scoprire il nesso tra gli omicidi tracciati sulla tela e quelli che avvengono nella realtà.»

Questa la trama del n.348 di Dylan Dog come anticipata dal sito di Sergio Bonelli Editore. Ma c’è qualcosa che non poteva essere scritto tra le righe di questa anteprima, e che ha a che fare con le emozioni che mi stanno avvolgendo a pochi giorni dall’uscita in edicola dell’albo, fissata per il 28 agosto. Così come è difficile definire ciò che significa per me esordire sulle pagine della serie regolare dell’Indagatore dell’Incubo e che ho cercato di spiegare in questo post. Dylan è il primo fumetto che ho acquistato quando ero ragazzina e che mi ha sempre accompagnato da allora. Insieme a Dylan mi sono spaventata, mi sono commossa, ho provato empatia per i «mostri». E oggi ho cercato di raccontare una storia “da incubo” con tutto il rispetto per il personaggio di Tiziano Sclavi.

Con La mano sbagliata ho voluto mettere in scena una storia crepuscolare, nera, e al tempo stesso sensuale. È un omaggio ai film noir degli anni Quaranta, quelli dall’atmosfera torbida, avvolgente, e con l’immancabile dark lady in grado di fare a pezzi ogni certezza del protagonista. E come in un film in bianco e nero, Dylan si trova diviso tra la fascinazione per la “pittrice degli orrori” Anita Novak e la sensualità “salvifica” della sua antagonista, la pittrice Rita Leigh.

Come alcuni sapranno, il titolo di lavorazione dell’albo era Le mani di una morta, tributo alla più grande autrice del gotico letterario italiano, quella Carolina Invernizio definita dai detrattori «la casalinga di Voghera» e che a loro rispondeva: «Dei miei critici ho un’allegra vendetta, perché le mie lettrici sono le loro mogli, le loro figlie». E sì, come molti di voi hanno già notato, Anita deve il suo cognome all’attrice protagonista de La donna che visse due volte del maestro del brivido Alfred Hitchcock.

Dylan finisce intrappolato al centro del labirinto di ossessioni evocate dalla Novak e dai suoi quadri, ed è come se ad uccidere sia proprio la dea che domina l’artista: Ispirazione. La stessa dea che, lo vedrete, ha guidato la mano di Nicola Mari che ha illustrato questa storia. Avere avuto la possibilità di lavorare con Nicola è stato un privilegio, lui ha reso vive le mie visioni, impregnando la carta del tormento dei protagonisti, rendendo le loro paure reali. Più di una volta nell’osservare le tavole mi sono trovata con gli occhi lucidi, in una sorta di sindrome di Stendhal in cui sentivo l’abisso che imprigiona i personaggi guardare a sua volta dentro di me.

11745360_10153016601652916_8371385108329938484_nAnita è, a suo modo, un «mostro». La menomazione che ha subito ha segnato per sempre la sua anima. Ma per il suo volto ho chiesto a Nicola di ispirarsi a Veronica Lake, che secondo Bette Davis era “la persona più bella mai arrivata a Hollywood”. Volevo che ogni volta che Anita entrasse in una stanza fosse “una specie di magia”, il tempo si fermasse come quando Barbara Stanwyck scende le scale nella celebre scena de La fiamma del peccato indossando, per la prima volta nella storia del cinema, una cavigliera.

Questa storia rappresenta per me una riflessione sul mondo dell’arte, l’arte che può darti l’illusione di toccare le nuvole, ma che ti può anche distruggere… perché a volte l’arte può essere dolorosa come il risveglio da un incubo.

Già da ora ringrazio tutti quelli che avranno voglia di perdere cinque minuti del loro tempo per raccontarmi cosa ne pensano di questa storia, se hanno apprezzato qualcosa dell’immaginario che evoca. E tutti coloro che, in qualche modo, condivideranno con me questa grande (e spaventosa) avventura.

Mystfest 2015: ci vediamo a Cattolica venerdì 26 e sabato 27 giugno!

10462721_10206258192508930_2967712284914521057_nSave the date! Il prossimo fine settimana – venerdì 26 e sabato 27 giugno – sarò ospite del Mystfest di Cattolica, uno degli appuntamenti più importanti in Italia dedicati al genere «giallo» letterario e cinematografico. Insieme a me, tra gli altri, Carlo Lucarelli, Valerio Massimo Manfredi e Franco Forte, ma trovate il programma completo del festival in calce all’articolo.

Sabato 27 giugno si concluderà il tour del film Nessuno siamo perfetti, il documentario su Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog.

Durante la serata avrò l’onore e il piacere di essere ospite insieme al regista Giancarlo Soldi, ma non è tutto. Saranno mostrate in anteprima alcune tavole magistralmente illustrate da Nicola Mari, tratte dalla mia sceneggiatura per Dylan Dog Le mani di una morta.

L’albo, il n.348 in uscita ad agosto, vede l’Indagatore dell’Incubo intrappolato nel labirinto di ossessioni di due dark ladies, per una storia dalle forti connotazioni gotiche.

Vi aspetto!

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Dylan Dog a Castiglione dei Pepoli: l’articolo su Repubblica

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È uscito oggi sul quotidiano La Repubblica un articolo firmato Alberto Sebastiani sull’edizione 2014 di Crime City Comics dedicata a Dylan Dog a cui parteciperò domani e domenica. La bonus track dell’articolo? Un’anticipazione in assoluta anteprima della mia prima storia per la serie regolare dell’indagatore dell’incubo 😉

Se all’ombra del Big Ben vedete girare mostri e un tipo simile a Rupert Everett in giacca nera e camicia rossa al fianco di belle signore, mentre un buffo soggetto spara freddure di continuo e delle canzoni rock aleggiano nell’aria, allora i casi sono due: o siete in un albo di Dylan Dog, o siete a Castiglione dei Pepoli. Da oggi alle 18 a domenica, infatti, nella cittadina dell’appennino toscoemiliano va in scena “Crime City Comics: Dylan Dog”, tre giorni dedicati all’indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi per Sergio Bonelli Editore. Vi si prevedono incontri, un concorso musicale, uno di fumetti e cinque mostre su Dylan Dog, dedicate alle sue donne, ai mostri cattivi, ai freak buoni, alle tavole originali dei disegnatori ospiti della tre giorni e soprattutto al suo “nuovo inizio”, ossia la trasformazione che sta vivendo la testata, e che i lettori scopriranno l’autunno prossimo.

Questa è la mostra principale: “Dylan Dog: Downgrade”, nelle sale del Palazzo Comunale, ed è di fatto un’anteprima della cosiddetta “fase 2”, con tavole e personaggi delle origini accanto ai nuovi lavori: quindi, l’ispettore Bloch ma anche l’ispettore Carpenter, e Groucho si arma di smartphone. “Sarà un nuovo inizio ma fedele alle origini, un Dylan Dog innovatore, inquietante, che scatena domande in una Londra attuale, come quella dove vanno i giovani oggi coi voli low cost”, dice Barbara Baraldi, scrittrice gotica e già sceneggiatrice di storie brevi di Dylan Dog, coinvolta nella “fase 2” nella serie ufficiale con un albo in uscita nel 2015. “S’intitola Le mani di una morta, in onore di Carolina Invernizio, la disegna Nicola Mari ed è una storia con dark ladies, di orrore romantico, inquieta ma col brivido della commozione”.

Anche lei e Mari sono tra gli ospiti a Castiglione, con Roberto Recchioni (curatore della testata) e sceneggiatori, disegnatori e copertinisti: Gigi Cavenago, Angelo Stano, Paola Barbato, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta, Paolo Martinello. Oggi ci sarà una preview, domani aprono le mostre, gli stand della Bonelli e delle autoproduzioni, e comincia “There Will be Ink 24h Comics Contest”, un concorso per fumettisti: alle 11 in punto ai partecipanti viene data una busta con le indicazioni, e in sole 24 ore devono creare una storia a fumetti horror della lunghezza minima di 3 tavole. Una sfida notevole, come quella che comincia stasera per le band emergenti, il rock contest “Il trillo del diavolo”. Ma la sfida maggiore sarà conquistare una copia del catalogo della mostra “Downgrade”, in tiratura limitata, per cultori. Quante copie? Ovviamente 666.

Alberto Sebastiani

Leggi l’articolo su La Repubblica

Dylan Dog Crime City Comics: eventi e catalogo in 666 copie

crime_dylan_dog2014Il  25 – 26 – 27 LUGLIO 2014 sarò ospite di CRIME CITY COMICS: DYLAN DOG, a CASTIGLIONE DEI PEPOLI.

Di cosa si tratta?
La Londra dell’Indagatore dell’incubo sbarca sull’Appennino bolognese con otto quartieri tematici per festeggiare la svolta editoriale della testata.
Un’occasione per passeggiare da Piccadilly a Golconda in pochi passi. Ci saranno mostre tematiche, conferenze e contest, tutto incentrato su un unico tema: l’Indagatore dell’incubo.

Durante CRIME CITY COMICS: DYLAN DOG sarà possibile acquistare presso il bookshop della manifestazione il catalogo DOWNGRADE a tiratura limitata di 666 copie numerate, di cui le prime 100 conterranno il quartino addizionale con un disegno inedito di Nicola Mari. Il Catalogo ha 116 pagine e il percorso discorsivo che presenterà al lettore sarà legato a un confronto tra gli esordi della testata e i “nuovi esordi”, in una sorta di messa in identità dei due inizi che viene ulteriormente sottolineata dalle chiacchierate con gli autori, che si intervallano alle pagine dedicate alle tavole (del nuovo e vecchio corso). Gli interventi all’interno del volume sono di: ROBERTO RECCHIONI, NICOLA MARI, PAOLA BARBATO, ANGELO STANO, BARBARA BARALDI, LUIGI PICCATTO, GIGI CAVENAGO, ALESSANDRO BILOTTA e MAURO UZZEO.  Si tratterà di un volume di grande formato (33×24 cm.) reperibili soltanto alla manifestazione.

Per comodità vi sottolineo qui firmacopie e conferenza a cui parteciperò:

SABATO 26/07 

16:00 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta, Gigi Cavenago e Paolo Martinello.

18:00 – DOWNGRADE: Conferenza con gli Autori di Dylan Dog sulla FASE 2.

19:30 – Aperitivo e cena a cura dell’organizzazione con ospiti e addetti ai lavori, in un casolare nella frazione di Lagora.

Sarò inoltre presente per dare consigli a chi partecipa al contest 24H COMICS CONTEST che sfida i partecipanti a creare un fumetto in 24 ore.

DOMENICA 27/07

11:00 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta e Gigi Cavenago.

14:30 – Tavola rotonda degli autori per il giudizio del 24h Comics Contes.

17:30 – Firme presso lo stand della SERGIO BONELLI EDITORE e il BOOKSHOP in compagnia di Roberto Recchioni, Nicola Mari, Angelo Stano, Paola Barbato, Barbara Baraldi, Luigi Piccatto, Alessandro Bilotta e Gigi Cavenago.

19:45 – Aperitivo con gli Autori.

21:00 – CRIME CITY ROCK CONTEST: IL TRILLO DEL DIAVOLO
Finale con 2 band in gara.

22:00 – Premiazioni e saluti di chiusura del Festival

Il programma completo, potete trovarlo qui.

 

Dylan Dog, la soffitta e gli incubi che diventano realtà

Dylan Dog. Illustrazione di Nicola MariChe tipo di bambini eravate, voi? Io ero una bambina silenziosa, di quelle vagamente inquietanti che non ti accorgi quando ti arrivano alle spalle. E che magari ti sorprendono con una domanda difficile, di quelle a cui non sai se rispondere con un sorriso di circostanza o con un aforisma tratto da un libro. C’è una notizia di cui voglio parlarvi, oggi, ma devo partire da lì, quando ero alta “due mele o poco più” e avevo ereditato da un lontano cugino uno splendido action figure di… Skeletor! Gli mancava un braccio, ma a me la cosa piaceva un sacco. Non pensavo affatto che fosse soltanto un giocattolo di seconda mano e forse un po’ inconsueto per una bambina della mia età. Il braccio che gli mancava, per me, era un chiaro segno del suo coraggio.

Chissà quanti mostri aveva sconfitto durante le sue avventure, Skeletor. Nella mia immaginazione doveva trattarsi di un guerriero affidabile, uno che non mi avrebbe mai piantata in asso. Con lui avrei potuto fronteggiare i fantasmi che vivevano nella soffitta. A quei tempi abitavo con la mia famiglia nella casa di campagna dei miei nonni, un’autentica casa da film horror, dove gli specchi nascondono mondi paralleli e di notte i mobili scricchiolano. Ma era dalla soffitta che provenivano i rumori più sospetti, minacciosi. Per accedervi era necessario far scendere una scala cigolante da una botola. Che, naturalmente, mi era vietato anche solo nominare. Mio padre diceva che era troppo pericoloso, ma io ero certa che il vero motivo per cui non potevo salire in soffitta fosse un altro: il patto segreto che aveva siglato con i fantasmi. Perché, altrimenti, gli avrebbe consegnato tutti quegli scatoloni sigillati nei quali non mi era permesso sbirciare?

mariCosì, un pomeriggio, insieme al mio coraggioso alleato Skeletor, ho rubato una torcia elettrica e ho aperto la botola proibita. Riuscite a immaginare una prova di coraggio più grande per una bambina di sei anni con le ginocchia sbucciate? Be’, ora immaginate la mia sorpresa quando aprii il primo degli scatoloni e scoprii che… era pieno di fumetti! Erano i fumetti di mio padre, quelli da cui non era mai riuscito a separarsi perché, si diceva, i fumetti sono cose da ragazzini, mentre lui, ormai, era un uomo. Io penso che non si è mai abbastanza grandi per leggere un fumetto, ma questo, all’epoca, non ero ancora in grado di argomentarlo.

E così ho scoperto che la soffitta di casa era infestata, sì, ma di storie. Li ho letti tutti, i fumetti di mio padre, a partire dalla sua collezione di Alan Ford. Ma è stato da adolescente che ho cominciato a comprare una serie in cui mi riconoscevo più che in qualunque altra, il mio primo amore “di china”: Dylan Dog. Fantasmi, incubi, ossessioni. Li ho ritrovati tra le pagine prima ancora di sapere che, un giorno, l’indagatore dell’incubo l’avrei incontrato per davvero.

ba-sorrisoCosì, dopo la mia storia Il bottone di madreperla, uscita nel Color Fest, eccomi ad annunciare che sto lavorando alla mia prima sceneggiatura per la serie regolare. Una storia fatta di ossessioni che nasce dai fantasmi di quella soffitta. Una storia gotica che vorrei esprimesse la sensualità del lato oscuro. E sono grata a Roberto Recchioni, il curatore della serie, che ha creduto fortemente nel progetto al punto di assegnarmi come disegnatore il principe delle tenebre del fumetto italiano: Nicola Mari.

Io e Nicola uniremo le rispettive visioni crepuscolari. Averlo al mio fianco in questa avventura è come avere al mio fianco Skeletor, quando ero bambina. Salire i gradini cigolanti che portano a una soffitta buia e attraversare quella… zona del crepuscolo che confina tra l’immaginazione e la narrazione.