Due passi nell’orrore

Nella frenesia del periodo mi ero dimenticata di segnalarvi che è uscito il cartonato Due passi nell’orrore” (Sergio Bonelli Editore). Contiene anche una mia storia, a cui tengo particolarmente, per motivi personali: “Pioggia di sangue” (Dylan Dog 453). Non è stato facile scriverla, ma arrivata alla fine mi sono sentita di aver liberato demoni che mi tormentavano da tempo. Non sono andati via, ma ora che hanno dipinto le pagine è come se io possa guardarli negli occhi. È così che le paure (e i dolori) fanno meno male.

All’interno del volume trovate anche “ Colui che divora le ombre” (Dyd 456) di Alessandro Bilotta. Entrambe le storie sono magnificamente disegnate dal Maestro delle Ombre, Corrado Roi. E, a fine volume, c’è un’intervista a tutti e tre con i dietro le quinte, a cura del nostro Franco Busatta.

Potete ordinare il volume nella vostra fumetteria o libreria di fiducia, nello shop Bonelli (QUI) o negli store online

Una piccola curiosità: il titolo che avevo proposto per il volume era “Stagioni diverse”, un chiaro omaggio a King, che contemplava il fatto che i coprotagonisti delle due storie sono un vecchio e un bambino. E qui parte Guccini, anche se il titolo del mio albo omaggia gli Slayer 🖤

Le opinioni dei lettori – II

Ricevo e volentieri pubblico uno stralcio della mail di Pietro, con le sue impressioni su Lullaby e Bambole pericolose:

Lullaby – Stilisticamente perfetto. Una melodia cupa, a tratti struggente e dall’incedere in crescendo che ti scaraventa in un incubo vivido e gotico dai contorni mutevoli, dove nulla è ciò che sembra. Grandiosa la caratterizzazione dei personaggi: Giada, fragile, irrequieta, arrabbiata e confusa; Marcello, sarcastico, represso, pavido, immaturo, imbranato, chiuso nel suo mondo ed “adorabilmente sfigato”. Splendido il contesto che dona realismo e crudezza al libro, inserendovi in modo armonico un’ambientazione che brilla di vita e colori propri (quella del paese), accompagnando l’evolversi della trama senza, però, distogliere il lettore dallo svolgersi degli eventi (anzi rafforzando la forza narrativa del libro). Sottolineo, poi, lo splendido lavoro di “ambiguità” fatto su molte situazioni del libro che sviano volutamente il lettore portandolo lungo traiettorie diametralmente opposte all’evolversi dei fatti, accentuandone l’angoscia, salvo poi scaraventarlo in evoluzioni diverse da quelle previste, senza che però si rivelino deludenti o scontate ( il frammento del dialogo di Enrico – “E’ a pezzi!” … è una gran bella furbata 😉 … sei riuscita a farmi sudar freddo, lo ammetto!). Splendido il “crescendo” finale e il colpo di scena che chiude il libro. Ci sono davvero rimasto di sasso. Ancora una volta, non ti smentisci nella tua abilità di creare finali tutt’altro che scontati. Insomma, un piccolo capolavoro da conservare con cura, capace di regalare incubi ed emozioni! Un romanzo raffinato e di gran classe che prende un genere – convenzionalemente truce – come il gotico e lo trasforma in un’opera nobile e mordace al tempo stesso. In una sola parola: grandioso! Il solo libro che ho “seccato” in un giorno, dopo Intensity di Dean Koontz. Continue reading