Scarlett – La trilogia. Dal 20 gennaio in libreria!

Scarlett-copertina-internet— “Fallen in love” dicono gli inglesi… perché amare è come cadere lungo la china di un sentimento che divora tutto. E quando quel sentimento viene a mancare, dentro di te rimane solo il vuoto. Vorrei non aver mai provato questo amore, perché aver amato e perduto è peggio che non avere mai amato.
Un nodo mi stringe la gola. Rimango per qualche istante in silenzio, incapace di ribattere. Poi, con voce tremante, riesco a dire: — È per questo che ora stai rifiutando tutte le regole che ti eri imposto?
— Tu mi hai fatto sentire vivo per la prima volta — ringhia Mikael. — Ma ora c’è un vuoto, dentro di me. E quel vuoto è affamato di emozioni. Cerco di placarlo con l’alcol, l’adrenalina, la rabbia. Guardami, Scarlett. — Il suo viso è una maschera di risentimento. — È questo che sono diventato. È questo che hai fatto di me.
Le lacrime iniziano a scendere, annebbiandomi la vista. — Ti prego, Mikael… non guardarmi così. Dev’esserci qualcosa che possiamo fare!
— Leggera, stupida, incosciente ragazza. Hai gettato il mio cuore all’Inferno — replica. — Come puoi, ora, pretendere che batta ancora nel mio petto?
Mi sforzo di sostenere il suo sguardo. — Se il tuo cuore è davvero all’Inferno, allora andrò a riprendermelo.

Dal 20 gennaio in liberia «Scarlett – La trilogia» (Mondadori)

Scarlett ha sedici anni e un nome rosso come il fuoco ma sono due occhi di ghiaccio a trafiggerle il cuore. Quando vede Mikael, il bassista dei Dead Stones, sul palco al concerto della scuola, capisce subito che niente sarà più come prima. È irresistibile, talmente bello da non sembrare vero. Anche Mikael sembra essere attratto da Scarlett, eppure un attimo dopo la respinge come se un’ombra misteriosa incombesse su di lui e non gli permettesse di abbandonarsi ai sentimenti. Il giorno in cui il bibliotecario della scuola viene assassinato da una creatura soprannaturale, Scarlett scopre il segreto di Mikael. Non è umano, lui è un Guardiano, un Mezzo Demone. Il suo compito è difendere gli umani dalle incursioni dei Demoni, preservando così l’equilibrio tra i due mondi. L’amore tra Mikael e Scarlett è impossibile. Se il ragazzo si abbandonasse fino in fondo alle passioni la sua componente demoniaca prenderebbe il sopravvento, rischierebbe di precipitare all’inferno e di compromettere per sempre la sua missione sulla Terra. Mentre la guerra tra Demoni e Guardiani si fa ogni giorno più accesa, Mikael e Scarlett insieme devono combattere per salvare il loro amore. Un amore talmente grande da rendere, forse, possibile anche l’impossibile.

  • Scarlett – La trilogia. Contiene i romanzi Scarlett, Il bacio del demone e l’inedito La terza luna
  • Copertina flessibile: 860 pagine
  • Editore: Mondadori (20 gennaio 2015)
  • Collana: Chrysalide
  • ISBN-10: 8804647388
  • ISBN-13: 978-8804647386

Scarlett: storia editoriale parte seconda

10487211_10205580396136159_3937263643433697122_nNel maggio del 2010 è arrivato il fatidico momento dell’uscita del primo volume di Scarlett. Al day one, come mia abitudine, mi sono ritagliata mezza giornata per andare a Bologna, e acquistare la mia prima copia in libreria. Per me è una specie di rito con cui mi riavvicino “da lettrice” ai personaggi da me creati. Durante i mesi di stesura sono sempre con te, ogni giorno ti parlano, ti sussurrano i loro segreti, ti sorprendono e a volte ti fanno arrabbiare. Capita anche che vengano a tirarti le coperte quando, dopo una giornata di scrittura, vorresti solo staccare da tutto e dormire. E allora tasti nel buio alla ricerca del cellulare e, come uno zombie risvegliato dal sonno eterno, ti metti a scrivere appunti nel blocco note. Poi, dopo tante revisioni e riscritture il libro viene consegnato e dato alla stampa ed è come spezzare il cordone ombelicale che lo teneva legato a te. Il libro e i tuoi personaggi diventano dei lettori e vivono tante altre vite.

Poche settimane prima, alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il romanzo era stato venduto in cinque paesi esteri ancora prima della sua uscita italiana. L’interesse intorno a un fantasy ambientato in Italia in un panorama editoriale dominato dagli stranieri era altissimo.

10462352_10205759965625284_8096521204447142819_nAlla prova del mercato, il libro è partito subito bene. E fin dai primissimi giorni ho cominciato a ricevere tramite il mio sito ufficiale delle mail entusiaste di lettrici che si erano identificate in Scarlett e chiedevano quando sarebbe uscito il seguito. Poco dopo è arrivata la conferma dell’editor: Scarlett sarebbe stata una trilogia. E io ero al settimo cielo.

Entro la fine dell’anno, proprio mentre stavo scrivendo il secondo volume, è arrivato anche il premio Valtenesi. Scarlett era stato votato “miglior romanzo per ragazzi” da una giuria formata da un migliaio di studenti delle scuole. Non si trattava di critici (senza nulla togliere, eh?), ma di lettori veri e propri che avevano letto il libro grazie al circuito delle biblioteche della zona e avevano scelto di premiarlo. Ammetto che è stato una grande emozione ricevere il riconoscimento.

Nell’aprile del 2011 è stata la volta del «Bacio del demone», e l’esordio in classifica è stato ancora migliore del precedente. La Scarlett-mania continuava e così le mail da parte delle lettrici che si dividevano tra le Mikael-fans e le Vincent-fans. Tutte, però, erano concordi sull’amore per il personaggio di Ofelia, la malinconica ragazza-pantera divenuta fin da subito uno dei simboli della saga.

315923_2416421456842_432981499_nNella seconda metà dell’anno, però, è arrivata la doccia fredda: la collana Shout dedicata allo young adult, che ospitava la saga, avrebbe chiuso entro pochi mesi. Di conseguenza, la serie Scarlett sarebbe stata congelata fino a data da destinarsi.

Dalla redazione, mi veniva chiesto di proporre una nuova trilogia, da inserire nella nuova collana editoriale. Nel 2013 è uscito il primo volume di «Striges», che ho sempre amato definire la saga “sorella” di Scarlett. Da una parte c’era la gioia di poter scrivere una nuova storia che, da appassionata di streghe, avrei sempre voluto raccontare. Dall’altra, soffrivo perché le avventure di Scarlett, Mikael, Ofelia e Vincent premevano dentro di me. Mi sembrava che i miei adorati personaggi si trovassero improvvisamente prigionieri del regno di pietra di Sleeping beauty. Erano vivi, ma non potevano muoversi, amare o respirare.

Ma torniamo alla storia editoriale di Scarlett: nonostante gli anni trascorressero, il flusso di mail da parte di lettrici e lettori che chiedevano quando sarebbe uscito il terzo volume non si interrompeva. L’affetto non si spegneva.

10649596_10205149872693342_3419618228813192071_nPoi, un paio di anni fa, due lettrici hanno dato vita al gruppo facebook “Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3”, che ha riunito in poco tempo lettori da tutte le parti d’Italia. Anche le blogger di alcuni tra i più importanti siti fantasy si sono unite alla crociata, con articoli in cui chiedevano all’editore di fissare una data di uscita per Scarlett 3. Tra invii di massa alla redazione Mondadori e commenti sulle pagine ufficiali, la rivoluzione andava avanti a colpi di tastiera.

Finalmente, in occasione dell’uscita del secondo volume di Striges, Mondadori dà la notizia che i lettori aspettavano: il terzo volume di Scarlett uscirà in edizione celebrativa all’interno di un unico volume con l’intera trilogia a un prezzo di poco superiore al singolo libro.

28150_10201138672295839_383193832_nUn’uscita che permettesse ai nuovi lettori di avvicinarsi al mondo di Scarlett senza rimanere spaesati e allo stesso tempo accontentasse i lettori già affezionati, con una nuova veste editoriale e un’edizione celebrativa. L’editore premiava la fedeltà dei lettori e questa volta, a firmare la copertina del volume, è stato scelto il grande illustratore Paolo Barbieri. A Paolo la sfida di proiettare Scarlett nel futuro, senza spezzare il legame con le copertine passate. La luna è rimasta, ma per la prima volta, grazie alla sua arte, Scarlett ha un volto.

1924776_10203553775391907_1296815994_nL’uscita della trilogia è in primo luogo una vittoria dei lettori, per questo ho deciso che la dedica presente nella terza parte del volume, a introdurre l’episodio conclusivo La terza luna, è proprio per loro, scritto nero su bianco così com’è scritto nel mio cuore.

Le splendide immagini che corredano l’articolo sono alcuni tra i numerosi omaggi e fan art da parte di illustratori e appassionati dalla saga. Dall’alto in senso orario: Scarlett di Ilaria Marino, Ofelia di Ilaria Marino, Ofelia vista da Pique Dame, Ofelia di Omaima Marfoq, Ofelia e la pantera di Stefano Messori, Scarlett e Mikael di Ilenia Persefone. Purtroppo non sono riuscita a inserirle tutte per limiti di spazio, ma potete trovare le altre illustrazioni e foto dei lettori nell’album ufficiale facebook a questo link.

Intervista col mezzo demone: Alice incontra Ofelia

È questo l’elaborato vincitore nella sezione ragazzi al premio Valtenesi. Alice Vetturi, l’autrice, incontra Ofelia, una delle protagoniste di «Scarlett». La scrittura di Alice mi ha accompagnato dolcemente alla scoperta di nuovi aspetti del personaggio; sono rimasta affascinata dalla sua capacità di seguire l’atmosfera di «Scarlett» mantenendo la sua voce e una forte personalità. Ho pensato di condividere questa grande emozione con voi.

Ofelia, come la immagino io: caschetto à la Louise Brooks, e l’anima di una pantera

Ero sotto il portico della mia casa in montagna. L’aria fresca mi accarezzava il volto, di fronte a me il cielo infuocato sembrava dipinto su una tela immensa. Quando sono in montagna, adoro sedermi sotto il portico a leggere; è come se entrassi in un mondo tutto mio dal quale mi è poi difficile uscire.

Chiusi il libro guardando un’ultima volta la luna rossa sulla copertina, rossa come il cielo davanti a me che ama cambiarsi d’abito in continuazione; forse è per questo che mi affascina così tanto… a volte così grigio, merlettato di nuvole, a volte rosso scarlatto, come il fuoco… Non mi stancherò mai di guardarlo!

Ad un tratto sentii una melodia argentea provenire dal bosco vicino a casa, erano le note di un violino suonato da mani leggere e delicate.

Incuriosita, mi alzai, il libro stretto tra le mani e andai in direzione della musica.

Non so spiegarmi perché avessi preso il libro con me, forse perché mi dava sicurezza, forse perché non ero ancora pronta ad abbandonare Scarlett, Mikael e il loro amore; fatto sta che, appena mi trovai faccia a faccia con la ragazza che stava suonando il violino, trasalii, facendo cadere il libro, che atterrò sul tappeto di foglie secche con un tonfo soffocato.

Dietro allo strumento una ragazza, la più bella che avessi mai visto: profondi occhi viola, gli stessi riflessi violacei si riflettevano sui capelli; mi era stranamente familiare.

Da un orecchio le pendeva un orecchino con un’ametista che mandava strani bagliori; era vestita con una camicetta nera, una gonna di tulle, calze strappate e anfibi pesanti dello stesso colore. Non era la sua bellezza ad incantarmi ma la sua musica, mi arrivava come fossero dolci parole sussurrate all’ orecchio, facendomi stare in pace col mondo intero.

Ero così presa dalla melodia che quando la ragazza ebbe finito la canzone ci volle un attimo per riprendermi.

Appoggiò il violino a terra e venne verso di me. Eravamo a pochi passi di distanza, quando trovai il coraggio di parlarle.

–Ofelia?– chiesi, con il cuore in gola. Sapevo che era impossibile ma sembrava proprio lei, la ragazza semi-demone, descritta nel libro che avevo appena letto.

Lei annuì, –Ti stavo aspettando, Alice.– disse. Mi chiesi come facesse a sapere il mio nome e lei me lo spiegò, anche se ero sicura di averlo soltanto pensato.

–Leggendo questo libro hai lasciato un frammento della tua anima tra le pagine. Non ti devi preoccupare.– aggiunse  vedendo il mio sguardo spaventato.

–Devi sapere che questo è un libro molto antico– proseguì, –che risale a quando la terra era governata da…

–Sciamani e saggi sacerdoti– conclusi, –L’ho letto nel libro– le spiegai.

Non riuscivo a reggere il suo sguardo, quasi fosse una cosa non permessa agli umani, perciò mi fissavo la punta delle scarpe ed ogni volta che provavo ad alzare gli occhi, la pesantezza dei suoi mi costringeva ad abbassarli.

“Non mi sembra tanto antico” pensai, –Perché è magico– mi spiegò Ofelia e ancora una volta mi stupii del fatto che io stavo solo pensando quelle cose e lei, leggendomi nel pensiero, dava prontamente spiegazione ai miei dubbi.

–È un libro davvero prezioso, Alice, perché ci permette di limitare l’accesso a questo mondo ai demoni.– Alice, il mio nome sembrava capitato lì per caso, come me d’altronde: mi trovavo in una radura incantata con una ragazza di una bellezza non umana, a parlare di cose che avrebbero potuto sconvolgere la vita sulla Terra.

–Prima però, io, gli altri semi-demoni e i Guardiani, riuscivamo a controllare quel piccolo passaggio che permetteva ai demoni di uscire, ora, a causa dell’odio degli umani, non è quasi più possibile.–

La tranquillità con cui parlava era inquietante, come fossero discorsi normali, io invece ero terrorizzata, mi tremavano le ginocchia e a stento mi reggevo in piedi, avevo freddo e caldo allo stesso tempo, mi sentivo fuori luogo.

–C’è un modo per evitare tutto questo?– chiesi.

–Un modo ci sarebbe…– rispose Ofelia.

Mentre parlava non mi staccava gli occhi di dosso. Li sentivo scrutarmi dall’alto in basso, ma io non trovavo il coraggio di guardarla in faccia.

–Posso fare qualcosa?– chiesi impaziente.

–Chiudi gli occhi.– disse Ofelia in un tono che non ammetteva repliche.

Le obbedii e lei mi prese per mano. Appena le sue dita sfiorarono le mie, mi sentii senza respiro, mi sembrava di stare sulle montagne russe, di salire alla velocità della luna, sempre più su, fino a scendere in picchiata e schiantarmi a terra.

Quando aprii gli occhi rimasi di stucco: non mi trovavo più nel bosco dietro casa ma sulla cima della montagna.

Riconobbi subito quel posto perché ci venivo sempre; la vista da lì era magnifica, sotto di noi il lago era liscio come l’olio, qualche barca era armeggiata vicino al pontile qualche metro sotto i nostri piedi, per il resto non c’era anima viva: eravamo solo io, Ofelia e le bellezze della natura.

Mentre mi perdevo ad ammirare quel paesaggio come fosse la prima volta, Ofelia mi disse: –Vedi il lago? Sotto di esso si trova un cratere, l’unico passaggio che collega il vostro mondo con quello sotto la crosta terrestre–.

–Sotto il lago c’è un passaggio?– chiesi incredula.

–Proprio così– replicò.

Mi sembrava impossibile che per tanti anni fossi stata a pochi passi dall’unico collegamento con il mondo dei demoni, senza conoscerne l’esistenza.

–E continua ad espandersi… Quando avrà ricoperto tutta la superficie terrestre i demoni invaderanno il vostro mondo e non potrete più fare nulla per fermarli–. Il vento le scompigliava i capelli, ma Ofelia sembrava non farci caso. Mentre parlava ondeggiava a destra e a sinistra, come fosse un aquilone mosso dalla brezza proveniente dalla distesa d’acqua cristallina sotto di noi.

–E come facciamo ad evitare che il cratere si espanda?– le chiesi, trattenendo a stento un urlo.

–Semplice, basta ritrovare l’armonia che un tempo regnava sulla Terra.–

–In che senso?–

–Nel senso che il cratere si allarga ogni volta che muore una vittima innocente a causa degli interessi dell’uomo, come sta succedendo in questo momento nei luoghi dove c’è la guerra. – spiegò Ofelia.

–Il cratere si alimenta con l’odio degli umani e con il sangue degli innocenti. Fa’ in modo che questo non accada.– continuò.

Finalmente trovai il coraggio di guardarla in faccia: –Come faccio… io… da sola… ad impedire questo? Non sono che una ragazzina…– dissi mortificata, le speranze che Ofelia riponeva in me mi parevano tutte vane e non mi sentivo all’altezza del compito.

–Tieni– disse porgendomi l’orecchino con il pendente di ametista. –Ti aiuterà.–

–Non posso, Ofelia… Te l’ha regalato Scarlett, davvero, non posso accettare…– dissi.

–Serve più a te che a me– insistette Ofelia.

–Va bene, grazie.– dissi infine, prendendo l’orecchino. Appena l’ebbi preso mi sentii più sicura e in grado di fare tutto.

–Credo che sia ora che vada, il mio compito l’ho fatto.– disse Ofelia, prendendomi di nuovo per mano, –Adesso tocca a te…–.

Ancora quella strana sensazione e poco dopo mi ritrovai seduta nella radura del bosco, cosparsa di foglie arancioni e rosse. Non molto lontano vedevo il libro che avevo fatto cadere e più in là il violino di Ofelia.

Lei era lì, accanto a me, mi alzai e feci per ringraziarla ma non c’era più, anche il libro e il violino erano spariti.

Credevo di aver sognato ma poi sentii uno strano calore alla mano, la aprii e vi trovai l’orecchino con l’ametista che risplendeva di luce propria.

Lo indossai.

–Grazie…– sussurrai.

Posso giurare di aver visto, tra le piante, gli occhi viola di una pantera fissarmi…

 

°§° Hermione‘98 °§°

Alice Vetturi