È uscita una mia intervista sul magazine Centritalia online, firmata Alessia Mattioli:
Foto di Mirella Malaguti
Scarlett, il gotico italiano è ambientato a Siena
Le vie medievali di Siena, una ragazza costretta a lasciare tutto e tutti, una scuola costruita sulle rovine di un monastero che nasconde un segreto, e tanta musica rock. Sono alcuni degli ingredienti di “Scarlett” (Mondadori), il romanzo urban fantasy, scritto Barbara Baraldi e ambientato proprio nella provincia senese. Diventata la regina del nuovo gotico italiano, la giovane scrittrice racconta a Centritaliaonline perché ha scelto proprio Siena, e le sue terre, per far muovere i personaggi del libro.
“Ho utilizzato Siena come scenario perché mi piace da sempre e mi ispira, l’ho visitata varie volte e ho fatto delle foto: alcune scene del romanzo le ho scritte proprio guardando quelle foto”.
Chi è Scarlett, la protagonista?
“E’ una ragazza di sedici anni, costretta per motivi di lavoro del padre, a lasciare Cremona, quindi gli amici e un nuovo amore, e andare a vivere a Siena. Frequenta una scuola, il San Carlo, costruita sulle rovine di un monastero, che conserva ancora un’ala dell’antica costruzione, in cui si trova la biblioteca. Scarlett è sola, i suoi genitori litigano sempre, e allora si rifugia tra i libri, dove incontra Edoardo, un uomo che riesce a leggere in un libro a caso la frase giusta che tira su il morale alla ragazza”.
Ti sei ispirata a una scuola vera di Siena?
“No, veramente l’ho creata dal nulla. Ma molti ragazzi mi hanno scritto chiedendomi informazioni sulla San Carlo perché volevano iscrivercisi!”.
Nel romanzo c’è anche molta musica rock, ha un ruolo importante?
“Mikael, il ragazzo che fulmina Scarlett solo con il suo sguardo di ghiaccio, è il bassista dei Dead Stones, un gruppo rock che va a suonare nella scuola. Per scrivere i testi della canzoni mi sono ispirata a David Bowie e i Cure. Nelle vene di Mikael scorre anche sangue demoniaco: sua madre è stata rapita da un demone, come nel mito di Persefone. Lui invece è come l’arcangelo Michele, il mio preferito da piccola, perché è un guerriero con la spada in mano: è un guardiano che ferma il male”.
Dunque un mix di fantasy e di realtà quotidiana…
“Sì, è proprio il genere urban fantasy, in cui c’è una parte sovrannaturale, e una parte umana, di vita quotidiana, che ho voluto ambientare nel senese, come il secondo capitolo di Scarlett che uscirà a maggio”
Ci può anticipare qualcosa?
“Siena e il suo territorio saranno ancora di più protagonisti. Ci sarà uno spettacolare scontro tra demoni e umani nella grande chiesa scoperchiata di San Galgano, in cui si trova la spada nella roccia: per vincere le forze del male la protagonista dovrà trovare la vera spada del santo”.
È uscito sulla e-zine Art-Litteram un articolo-intervista realizzato da Salvo Zappulla. Un estratto:
Scarlett, la protagonista di questo romanzo, ha sedici anni appena, gli occhi grandi e la purezza nel cuore, non ha ancora dato il suo primo bacio, è timida, insicura, complessata come quasi tutte le ragazze della sua età. Non è particolarmente bella ma piace, ha una sua intima luminosità, una fierezza che la contraddistingue. Ha dovuto ricominciare una nuova vita da quando i suoi hanno deciso di trasferirsi da Cremona a Siena: nuovo istituto scolastico, nuove amicizie, nuovi insegnanti. Le continue liti dei genitori non la agevolano, il fratellino impertinente la innervosisce.
Barbara attorno a lei ha costruito personaggi di grande spessore, veri, dotati di luce propria. C’è l’amica del cuore, lo spasimante non corrisposto, la belloccia della scuola perfida e dispettosa; Ofelia, la ragazza che veste sempre di nero, tanto affascinante quanto misteriosa. Il risultato è un romanzo armonico, gradevolissimo, che si dilata notevolmente con il susseguirsi delle pagine in un coro di voci perfettamente intonate. Un’orchestra di parole cui non è consentito steccare. E poi Mikael, un angelo scaturito dall’inferno, fisico scultoreo e occhi che lasciano senza fiato. Continue reading →
Nel nuovo romanzo, Barbara Baraldi rimescola ancora una volta le carte a sua disposizione. Per certi versi Scarlett rappresenta un ritorno alle atmosfere dell’esordio, ma d’altra parte è evidente che l’universo poetico della scrittrice si sta spostando altrove. Nessuna frattura manifesta in questa parabola di amori senza fine e morti dolorose e terribili. Eppure è evidente che Scarlett rappresenta un notevole passo in avanti. Uno scarto visionario gestito con un esemplare controllo della scrittura. Il mondo della provincia s’interfaccia coi segni di altre presenze aprendosi al fantasy, che resta tuttavia sempre ancorato a una provincia indolente e chiusa nella contemplazione dei propri rituali. Come in un anime nipponico, gli adolescenti della Baraldi vivono le loro apocalissi ormonali come se fossero perennemente al di qua della linea dell’orizzonte. Il mondo è un giardino segreto in cui palpitano misteri e desideri. Scarlett evidenzia grande padronanza formale da parte dell’autrice e un altrettanto forte desiderio di mettersi nuovamente alla prova. Di sondare ulteriormente il proprio (e il nostro) mondo.
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