Lullaby su Dillinger.it – Nessuno può fuggire quando è arrivata la sua ora

Chiara Pasqualini ha scritto di Lullaby e della presentazione romana del romanzo in questo articolo pubblicato su Dillinger.it:

Ha capelli castani. Di un colore che al sole ricorda una particolare sfumatura del grano pronto.
E occhi grandi. Azzurri. E limpidi.

La pelle bianca e il rossetto rosso scarlatto che contrasta con il resto mantenendo un’armonia incredibile.

Ed è così che l’ho vista per la prima volta, un anno fa, a Roma.
A via del Pellegrino. In una libreria, per una sua presentazione che aveva affidato a me. Senza nemmeno conoscermi. Continue reading

Lullaby: la recensione di Claudio Vergnani su Stradanove

19.04.2010
Claudio Vergnani

LULLABY. LA NINNA NANNA DELLA MORTE, BARBARA BARALDI

Gotico padano

La  copertina

Sempre più difficile scrivere storie senza ricorrere a cloni o vuote iperboli, monaci investigatori, anatomopatologhe intelligenti circondate da ebeti, commissari nostrani un po’ cialtroni sulle orme ormai sbiadite di un Camilleri quando non addirittura di un Simenon. Ancora più difficile narrare una storia onesta, robusta, inquietante la sua parte e – il che non guasta – verosimile.

Verosimile, quindi, originale e – rarissimo – anche efficace. L’autrice non scrive feticci, né perde tempo per strada a limare e/o cesellare ciò che altri hanno sgrezzato. Segue il suo cammino senza complessi. Chapeau.

Chi scrive ha letto Lullaby – La Ninna nanna della morte (Editore Castelvecchi – Le Torpedini) la notte successiva alla presentazione dello stesso al Cinema Victoria. Un’unica tirata (rarissimo). Qualche pausa per doccia,  colazione e allenamento e poi alè, a testa bassa su questo noir (non gotico!, come a volte è stato detto) , su questo noir, dicevamo,  sanguigno e frizzante della brava (anche bella, ma in questa sede limitiamoci al brava) Barbara Baraldi, statuaria scrittrice d’origine Mirandolese (in provincia di Modena).
Una notte e un giorno, si diceva, per “bere” le 232 pagine che ripercorrono i destini incrociati di Giada, Marcello, Luana, e di altri comprimari, che poi comprimari a ben vedere non sono.

La materia è difficile e irta di ostacoli – l’adolescente ribelle e incompresa può far franare scrittori temprati nelle più robuste fucine -, ma Baraldi governa il vascello della narrazione con piglio consumato, mano ferma e – sopra ogni cosa – istinto di razza. E l’istinto, alla fin fine – l’occhio – è tutto. Niente cadute di stile, niente ovvietà, la giusta dose di introspezione e di  azione. Il sangue rimane sangue  e non si trasforma mai in una stucchevole (e inefficace) colata scarlatta. Non vi sono insistenze (o, quando ci sono, non appaiono tali). Capiamoci bene, mica è da tutti.

Così come non è da tutti governare senza sbarellare un cross di eventi/personaggi senza confondere il lettore o costringerlo a ritornare indietro nella lettura per capire a che punto si era.

Ci vuole talento.

Il libro è un susseguirsi di circostanze allarmanti e delicate, di turpitudine e bellezza. C’è una nobiltà d’animo perseguitata sul punto di essere annichilita (ma non sempre, e comunque non del tutto) dallo strapotere di una quotidianità greve e bovina, descritta senza forzature, senza bizantinismi, con disarmante onestà e buon senso.

E’ con essa, con questa quotidianità annientante – più  ancora che tra loro e con un fantomatico assassino – che lottano i protagonisti. E’ la realtà che viene loro concessa. La si può accettare e finire per farne parte, o la si può rifiutare e rischiare di esserne spezzati. Ma non può essere una lotta individuale. E come nella favola de I tre ciechi e l’elefante, solo imparando a confrontarsi direttamente tra loro e non solo attraverso il velo imposto dalla paura e dall’odio, i protagonisti riusciranno a riappropriarsi della bellezza delle loro vite che credevano inesistente o scomparsa.

Perché è per questo che i personaggi principali lottano, più o meno consciamente;  non per le loro vite – che è pur sempre istinto animale e come tale privo di merito – ma perché intravedono – pur nel più profondo dell’orrore in cui vengono affondati – la scintilla della bellezza . Senza la quale dell’orrore non ti liberi veramente mai.

Da leggere, per toccare con mano come non occorra ambientare una storia a New York o inseguire improbabili vestigia Templari o stracciarsi (e stracciare) le palle tra enigmi incomprensibili e insensati per essere godibili e originali.

Barbara Baraldi, Lullaby. La ninna nanna della morte, Castelvecchi (collana Le torpedini), pagg. 232, euro 15

L’autore di questa recensione per Stradanove è il modenese Claudio Vergnani, autore dell’ottimo Il XVIII Vampiro, piccolo cult horror ambientato a Modena, di cui, nei prossimi mesi, uscirà l’atteso seguito. Questa la sua curiosa biografia: “Svogliato studente di Liceo Classico e ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Dopo una parentesi militare, sbarca il lunario alla meno peggio, passando da un mestiere all’altro. Dalle palestre di body building alle ditte di trasporti, alle agenzie di pubblicità, alle cooperative sociali, è sempre perennemente fuori parte e costantemente in fuga. Il 18° vampiro è il suo primo romanzo”.

Articolo pubblicato su Stradanove

Lullaby e le opinioni dei lettori – V

Sailor Blucher: E’ stato bellissimo perdersi in questo romanzo, l’ho letto in pochissimo tempo.
Sopra ogni cosa ho apprezzato il rivelarsi dell’apparente mostro Marcello nel “buono” della situazione.
Un po’ come la rivincita del perdente e la disfatta del borghese.
E poi le emozioni di Giada, così umane e dolorose. Quasi un programma mentale di antisopravvivenza eppur di forte attaccamento alla vita.
Insomma, grazie davvero.

Fabrizio: ho finito di leggere Lullaby e mi ha lasciato una sensazione stranissima alla fine!!!!!!
Devo dire che sei andata giù pesante!!!!! Non tanto come macabro ma come conoscenza ed utilizzo della realtà provinciale e di tutti i suoi vizi, a servizio di un racconto gotico.
Io che ho sempre vissuto in un piccolo paese Continue reading

Qualche foto dalla presentazione di Lullaby a Roma il 17 aprile 2010

Una presentazione che mi ha emozionata. Un grazie di cuore a Enzo e Alessandra dell’organizzazione del ciclo Corpi Freddi – Itinerari noir e tutte le persone coinvolte in questo evento. Ecco alcune foto in ordine sparso. Nella mia pagina su Facebook sono visibili anche i video della presentazione.

da sinistra: Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri
da sinistra: Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri - foto a cura dei Corpi Freddi
Barbara Baraldi
Barbara Baraldi- foto a cura dei Corpi Freddi
Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri
Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri- foto a cura dei Corpi Freddi
Barbara Baraldi - Foto di Nicoletta Montemaggiori
Barbara Baraldi - Foto di Nicoletta Montemaggiori
Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri
Enzo Bodycold, Barbara Baraldi e Alessandra Buccheri
Un momento delle letture di Lullaby
Un momento delle letture di Lullaby - foto www.impressionarte.it

Foto www.impressionarte.it
Foto www.impressionarte.it

Il resoconto della presentazione a cura del portale impressionarte.it:

Presentazione del libro “Lullaby – La ninna nanna della morte” di Barbara Baraldi

Scritto da Marco, Marzia, Silvia, Domenica 18 Aprile 2010 11:32

Impressionarte, rappresentata dal Responsabile Artistico, il Responsabile Creativo e il Responsabile della Fotografia testimonia la presentazione del libro “Lullaby – La ninna nanna della morte” l’ ultimo inedito di Barbara Baraldi, dama gotica del panorama letterario italiano contemporane presso la Libreria Rinascita a Roma. Lullaby La giovanissima e talentuosa scrittrice ha descritto e commentato i tratti caratterizzanti del romanzo, un misto tra gotico, horror e fantasy. Tre i temi cardine invididuati nel romanzo: la femminilità, intesa come purezza espressiva, la quotidianità, gabbia distintiva di questa opera e l’horror, inteso stavolta come paura ed ossessione per la normalità.

Il romanzo intende affascinare il pubblico sin dalle prime pagine: un prologo temporale avvicina inizialmente il lettore alle vicende della storia, per poi riallontarlo subito non appena inizia il racconto vero e proprio. Durante la presentazione, accompagnata dalla lettura di alcuni passi del romanzo, la scrittrice ha tenuto a sottolineare la meticolosità e la cura dedicata durante la stesura di questo romanzo, durata ben cinque anni. Questa opera ha saputo dimostrare come anche nella scrittura sia importante la contaminazione derivata da più flussi espressivi congiunti: la musica, la favola, l’horror possono coesistere pacificamente e trovare rifugio tra le pagine bagnate da una stuzzicante quotidianità.

Articolo pubblicato su Impressionarte

Due scrittori dicono la loro su Lullaby

Stefano di Marino e Italo Bonera su Lullaby:

Stefano di Marino e LullabyLa cercavo da giorni questa bellissima immagine di John Bolton da abbinare a Lullaby…fiaba nera, atto d’amore disperato, un viaggio nell’anima oscura di ognuno di noi filtrata da una grandissima sensibilità creativa…Lullaby vi rapirà….

Stefano di Marino

Un uomo frustrato e solitario, con una madre inconsapevole e opprimente, vorrebbe essere scrittore, ma ogni giorno si specchia nel proprio fallimento davanti allo schermo vuoto del portatile, che non sa riempire.
Una ragazza incompresa da una famiglia e da un mondo sordo, che cerca nella triste fisicità di un rapporto scialbo quell’amore altrove negato.
In una provincia italiana e desolata, nella pianura dove il sole /strozza la gola alle rane/, le esistenze insoddisfatte di un uomo e di una adolescente tra di loro sconosciuti, vengono a incrociarsi. Due persone anomale, /borderline/, annaspanti alla ricerca di qualcosa, senza ali per volare ma con l’illusione di volerlo fare.
Entrambi si imbattono nella caricatura di un affetto, diverso per ciascuno, forse vero, forse anch’esso illusorio.
L’orrore irrompe improvviso, come deve essere nel romanzo di genere, e scompiglia, cambia la vita, e dà ai protagonisti quel coraggio che contrasta con la colpevole – non suggerita, ma percepibile – indifferenza borghese della gente normale.
Personaggi ben caratterizzati, capitoli secchi, scrittura fluida.
Ho letto questo Lullaby dopo il già buono Bambole pericolose, e dal confronto fra i due romanzi c’è una netta maturazione dell’autrice – anche se mi dicono che Lullaby sarebbe stato scritto prima. Baraldi ha quella capacità di costruire storie che a diversi autori della sua generazione sembra mancare. Da leggere e regalare, consigliato dai 3 ai 123 anni.

Italo Bonera

Lullaby: La recensione di Angolonero

Lullaby-cover.jpgBarbara Baraldi
Lullaby – La ninna nanna della morte
Castelvecchi
Pagine 240
Prezzo 15,00 euro

Ha il suono e la struttura di una favola il primo romanzo “maturo” di Barbara Baraldi, Lullaby(come la celebre e richiamata canzone dei Cure). Una favola nera, nello stile che la Baraldi ha “sposato” e che le è congeniale. Storie di vite ordinarie (quella di Giada e di Marcello, quella di Mirko e di Luana, quella di Fede) che si intrecciano in un’assurda spirale di follia casuale. Con un click, l’ovvio scivola nell’orrore e inizia la lotta contro il tempo per la sopravvivenza.

Diviso in quattro parti (Rivelazione, Illusione, Espiazione, Redenzione), Lullaby contiene gli elementi tipici della produzione della scrittrice emiliana. L’adolescenza vissuta come momento di transizione, grandi scoperte ed enormi dolori. La vita della provincia (una provincia non ben identificata, in un posto qualunque tra la via Emilia e il West). I rapporti familiari disgregati e peculiari. L’amore (anzi l’Amore, in varie forme). L’omicidio brutale e rituale. La catarsi finale, tipica delle fiabe (che non vuol dire per forza lieto fine).

Supportata da una scrittura efficace e melodiosa, la Baraldi intesse una ninna-nanna per i suoi lettori, che si immergono nel flusso della storia e si lasciano trasportare verso l’inatteso finale.

Uno dei meriti di Barbara Baraldi (un nome che suona bene, provate a pronunciarlo ad alta voce, scivola via a meraviglia) è quello di aver conquistato anche una fetta di pubblico giovane che la segue affascinato. Barbara non segue la moda del momento (quella dei vampiri e del soprannaturale), perché lei È la moda. La sua produzione è connotata da stile inconfondibile, personalità marcata, coerenza tra ciò che racconta e ciò che è. Non a caso, per la sua originalità, sta per essere pubblicata anche in inglese, privilegio riservato a non molti degli autori nostrani.

E scusate se è poco.

Alessandra Buccheri

Articolo pubblicato su Angolo nero


Sabato 17 aprile a Roma, Giovedi 22 aprile a Milano

Lullaby-roma-milano
Lullaby a Roma e a Milano

  • Sabato 17 aprile appuntamento alla libreria Rinascita ostiense per la presentazione di Lullaby – La ninna nanna della morte, nell’ambito della rassegna Itinerari noir organizzata da Angolo nero e Corpi freddi
    Relatori Enzo “Bodycold” e Alessandra Buccheri
    Inizio ore 18:00 presso libreria Rinascita ostiense – via Prospero Alpino 48 – ROMA
  • Giovedì 22 aprile appuntamento alla libreria Mursia – spazio Milanonera per la presentazione di Lullaby – La ninna nanna della morte.
    Relatore Stefano di Marino.
    Inizio ore 19:00 presso libreria Mursia, spazio Milanonera – via Galvani 24 – MILANO

Lullaby e le opinioni dei lettori – IV

Ricevo e volentieri pubblico alcuni commenti su Lullaby che sono arrivati via email o tramite Facebook.

Francesca: Finire un libro è sempre una sensazione particolare, soprattutto quando legate a quel libro hai tutta una serie di emozioni e brividi.  I brividi sono quelli dati da una favola nera, gotica, da divorare; le emozioni sono date dal riconoscersi in qualche modo in ogni personaggio… anche nel Duca dai bianchi calzini. Ho passato una pasqua nerissima (perché all’insegna del gotico), che mi ha fatto venir voglia di tornare indietro nel tempo per rileggermi altre due favole nere della stessa autrice e rendermi conto di una cosa importantissima: la crescita. La scrittura di Barbara Baraldi è cresciuta, la mia passione per le sue favole è aumentata. E’ capace di creare un intreccio da batticuore, mattone su mattone, per poi distruggere il tutto con l’ultima pagina. E la giri quell’ultima pagina, e la trovi bianca. E ti guardi attorno smarrito, perché sai che domani non ci sarà più nessuna ninnananna della morte per te. Ma è un libro, e la cosa bella dei libri è che… li puoi rileggere all’infinito.

Miria: Come dice Carlotto, il tuo romanzo si beve tutto d’un fiato. Comprato ieri e finito mezz’ora fa. Da rileggere per alcuni passaggi che ho molto apprezzato e che sono indice di una scrittura a scatto, onnisciente e sorvegliata che precede il suo “giallo” interiore e gli apre pista. Bellissimo! complimenti Barbara, hanno ragione a dire che sei l’autrice più rappresentativa del romanzo gotico italiano.

Barbara: Senza parole ma in estasi…ho cominciato Lullaby ieri e l’ho terminato….ieri! Poche, pochissime volte mi è successo di terminare un libro così in fretta ma mai affermazione fu tanto azzeccata: ” Me lo sono bevuto” scrisse Carlotto..Ma INIETTATO NELLE VENE direi io…i miei complimenti davvero, il sabato sera più bello degli ultimi tempi solo grazie a te:)…sapessi scrivere, ti regalerei una di quelle recensioni da dieci e lode…ma ahimè son solo una lettrice, accontentai del mio rispetto. Grazie ancora

Simone: Ho letto Lullaby:la prima parte ha fatto salire l’angoscia. i tuoi personaggi mi sono entrati sotto la pelle e hanno depositato tutte le loro paure, gli stati d’animo cosi’ finemente tratteggiati. il finale poi mi ha sorpreso e giuro che non mi succedeva da tanto tempo. Ti faccio i migliori complementi per questa tua ultima opera che mi ha dato la voglia di scoprire, il prima possibile, gli altri lavori. Grazie per aver regalato tempo ad una storia che merita. Continue reading

Lullaby: la recensione del magazine Fuori le mura

Lullaby – La ninna nanna della morte

lunedì, 29 marzo 2010
di Michele Ponte

Giada, Marcello e un po’ anche Luana, sono i protagonisti dell’ultimo romanzo di Barbara Baraldi, “Lullaby – La ninna della morte”, edito da Castelvecchi.

Giada, la Bambina Nera, è quel tipo che da bambina si apprezza tanto e poi, ma con la quale, man mano che cresce, non si vuole più avere niente a che fare.

Marcello non è solo il classico scrittore fallito senza futuro, ma è il re di questa razza, visto che è costretto a mantenersi con la pensione della madre. Continue reading

Lullaby: La recensione di Non solo noir

Barbara Baraldi: Lullaby – La ninna nanna della morte

Italia, oggi.

La vita di un imprecisato paesino di campagna(1), scorre lenta e monotona, come quella dei suoi abitanti: studenti più o meno ribelli persi tra casa, scuola e uscite “clandestine”; giovani casalinghe divise tra commissioni, cura dei figli e lavoretti per arrotondare; solidi padri di famiglia, seri, impegnati, ma sempre pronti a concedersi uno spritz al bar “da Gianni”; vecchie mamme moribonde, ma poi sempre vive e fin troppo vitali; aspiranti scrittori e rappresentanti, baristi annoiati, pensionati sentenziosi ecc. Continue reading

Le foto della presentazione di Modena del 25 marzo

Grazie ad Alessandro Accorsi e Dante Farricella per gli splendidi servizi fotografici della presentazione al cinema Victoria di giovedì 25 marzo. Tutte le foto di Dante Farricella scattate durante la serata sono visionabili nel suo sito (Studioieffe): http://www.studioieffe.it/Servizi/100325/index.html

Alcune foto di Dante Farricella:

Lullaby - La ninna nanna della morte
Lullaby – La ninna nanna della morte
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Barbara Baraldi e Colette, la Musa del Disequilibrio
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Barbara Baraldi
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Barbara Baraldi e Maura Chiulli durante la presentazione
Il pubblico
Il pubblico
Elizabeth, "cover girl" della Bambola di cristallo
Elizabeth, “cover girl” della Bambola di cristallo
Un momento della presentazione di Lullaby
Maura Chiulli e Barbara Baraldi in un momento della presentazione di Lullaby
Un momento della performance di Colette
Un momento della performance di Colette

Alcune foto di Alessandro Accorsi:

Gianfranco, DJ del Grotesque e dello storico Condor
Gianfranco, DJ del Grotesque e dello storico Condor
Barbara Baraldi e Gianfranco, dj del Grotesque e dello storico Condor
Barbara Baraldi e Gianfranco, dj del Grotesque e dello storico Condor
Barbara Baraldi
Barbara Baraldi

Lullaby: la recensione di Thriller cafe

La copertina di Lullaby

Oggi su ThrillerCafé la regina del nuovo gotico italiano: Barbara Baraldi, e la sua mortale Lullaby.

Titolo: Lullaby
Autore: Barbara Baraldi
Editore: Castelvecchi
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 232

Un cadavere già a pagina due avvisa il lettore su che tipo di libro abbia per le mani (se ancora non l’avesse capito), e qui al ThrillerCafé non smetteremo mai di sottolinearlo: questo tipo di libro ci piace!
Prolessi sanguinosa e ansiogena, per aprire Lullaly, poi una storia che rimbomba di dolori e frustrazioni, continuamente tesa, sempre sull’orlo di deflagrare in un’emorragia di rosso pronta a inondare il nero pece che la domina. Giada, Luana, Marcello: personaggi complicati, né buoni né cattivi, in balia di eventi che li travolgono, diversissimi tra loro ma accomunati da aneliti di riscatto, che si dibattono costretti da catene di solitudini e disprezzi.
Una trama ottimamente decostruita tra i rimbalzi di prospettive e scorci di vedute che si ricompone poco alla volta verso un finale di allucinante follia provinciale; una prosa curata, perfetta nell’adattare il registro ai protagonisti, cucita addosso ai narratori con precisione sartoriale.
Un romanzo, Lullaby, che semmai ce ne fosse stato bisogno conferma Barbara Baraldi come una delle voci più interessanti della narrativa di genere italiana.
Un romanzo di quelli che piacciono al ThrillerCafé.

Recensione pubblicata su ThrillerCafé