“Jenny” vince il Premio Elsa Morante per miglior fumetto

È con emozione che condivido con voi la notizia: “Jenny”(Dylan Dog- Sergio Bonelli Editore) si è aggiudicato il prestigioso Premio Elsa Morante per miglior fumetto, come annunciato dalla giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Alfredo Rapetti Mogol, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari. 

JENNY è una storia a cui tengo moltissimo, uscita inizialmente su Dylan Dog 420, e poi ristampata in edizione cartonata da libreria. Ad accompagnare i miei testi, i meravigliosi e conturbanti disegni di Davide Furnò.

Il fumetto è ispirato a “Jenny è pazza” di Vasco Rossi, una canzone potentissima, di rottura, già per la tematica che esplora: la depressione. E la sua potenza è amplificata se si pensa che è uscita nel primo 45 giri di Vasco, nel lontano giugno del ’77. 
La depressione è un demone, e chi meglio di Dylan Dog poteva affrontarla? Un demone invisibile e subdolo, perché spinge chi ne soffre a chiudersi in se stesso, alzando muri per tenere il mondo fuori, compreso chi cerca di offrire un aiuto.

Da ragazzina avevo scritto sulla parete della mia stanza, con lo smalto nero per unghie: “Le più grandi prigioni le costruiamo noi stessi con le nostre paure”. Ed è in una prigione che ti rinchiude, la depressione. Una stanza senza finestre, dove il giorno si confonde con la notte e in cui non resta che dormire. È da qui che ho deciso di cominciare la mia storia: da una prigione. E poi, in fondo al dolore di Jenny, che amava la vita come “mai nessuno amò” (citando la canzone). Perché non è forse questo sentire tutto troppo, a spingerci a volte a desiderare di non sentire più niente?

Grazie alla giuria e all’organizzazione del Premio Elsa Morante per aver creduto in questa storia, e a tutti voi “dylaniati” che l’avete scelta e mi avete regalato commenti e impressioni, ma soprattutto restituito emozioni dopo averla letta. Questo premio lo dedico a voi. 

Jenny: Il mio contributo al trittico che unisce Vasco Rossi e Dylan Dog

Molti di voi sanno che l’estate 2021 è stata scandita da un grande evento: Dylan Dog incontra Vasco Rossi. L’Indagatore dell’Incubo è infatti protagonista di un ciclo di tre episodi ispirati a tre celebri canzoni del rocker di Zocca.

Quando sono stata contattata dalla redazione Bonelli per firmare uno di questi episodi, non ho avuto un dubbio su quale canzone scegliere: Jenny è pazza.

Un pezzo potentissimo, coraggioso, di rottura, già per la tematica che esplora: la depressione. E la sua potenza è amplificata se si pensa che è uscito nel primo 45 giri di Vasco, nel lontano giugno del ’77. Una canzone intensa e piena di tenerezza, ma anche di empatia, capace di dare voce a chi voce non ha. 

E se per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte, la depressione è una lunga notte, che sembra non avere mai fine. Sarà per questo che poi, come canta Vasco, non resta che… dormire?

Ancora oggi si parla troppo poco di condizioni mentali, come si parla poco di depressione. Sono tabù, parole che da sole sono capaci di evocare mondi di oscurità, di dolore. E allora è meglio far finta che siano altrove, questi mondi. Lontani da noi.
Eppure tutti noi siamo stati Jenny almeno una volta nella vita – o lo sono state persone a noi vicine – schiacciati
da un buio che spesso arriva all’improvviso e in un istante sembra divorare tutto.

La depressione è un demone, e chi meglio di Dylan Dog poteva affrontarla? Un demone invisibile e subdolo, perché spinge chi ne soffre a chiudersi in se stesso, alzando muri per tenere il mondo fuori, compreso chi cerca di offrire un aiuto.

È quindi con grande emozione che vi comunico che JENNY – DYLAN DOG N°420 – uscirà il 31 agosto. Ad accompagnarmi in questo viaggio nella mente, con i suoi disegni che sembrano nutrirsi del buio per illuminarlo, Davide Furnò

Questo mese, trovate in edicola Albachiara, di Gabriella Contu, mentre il primo episodio dedicato alle canzoni di Vasco è stato firmato da Paola Barbato, che ha scelto Sally. Se non li avete ancora letti, vi consiglio vivamente di recuperarli.

Una piccola nota tecnica: tutti gli albi presentano una doppia copertina (fronte e retro), una firmata da Gigi Cavenago e l’altra da Fabrizio De Tommaso. In più, 16 pagine extra con interviste, tra cui una speciale di Luca Crovi a Vasco, e i testi della canzone cui si ispira l’episodio.

Dylan Dog si sveglia in una stanza spoglia, buia, senza alcuna apertura. Non sa come ci è arrivato, né come uscirne, ma avverte la voce flebile, dall’altra parte del muro, di Jenny, prigioniera come lui in quel luogo ostile in cui perfino lo scorrere del tempo perde di significato. L’unica cosa che sembra avere senso è arrendersi e dormire, per lasciarsi morire.
Un imperdibile albo speciale ispirato alla canzone “Jenny” di Vasco Rossi, un omaggio dell’Indagatore dell’Incubo al rocker emiliano.