Nel maggio del 2010 è arrivato il fatidico momento dell’uscita del primo volume di Scarlett. Al day one, come mia abitudine, mi sono ritagliata mezza giornata per andare a Bologna, e acquistare la mia prima copia in libreria. Per me è una specie di rito con cui mi riavvicino “da lettrice” ai personaggi da me creati. Durante i mesi di stesura sono sempre con te, ogni giorno ti parlano, ti sussurrano i loro segreti, ti sorprendono e a volte ti fanno arrabbiare. Capita anche che vengano a tirarti le coperte quando, dopo una giornata di scrittura, vorresti solo staccare da tutto e dormire. E allora tasti nel buio alla ricerca del cellulare e, come uno zombie risvegliato dal sonno eterno, ti metti a scrivere appunti nel blocco note. Poi, dopo tante revisioni e riscritture il libro viene consegnato e dato alla stampa ed è come spezzare il cordone ombelicale che lo teneva legato a te. Il libro e i tuoi personaggi diventano dei lettori e vivono tante altre vite.
Poche settimane prima, alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il romanzo era stato venduto in cinque paesi esteri ancora prima della sua uscita italiana. L’interesse intorno a un fantasy ambientato in Italia in un panorama editoriale dominato dagli stranieri era altissimo.
Alla prova del mercato, il libro è partito subito bene. E fin dai primissimi giorni ho cominciato a ricevere tramite il mio sito ufficiale delle mail entusiaste di lettrici che si erano identificate in Scarlett e chiedevano quando sarebbe uscito il seguito. Poco dopo è arrivata la conferma dell’editor: Scarlett sarebbe stata una trilogia. E io ero al settimo cielo.
Entro la fine dell’anno, proprio mentre stavo scrivendo il secondo volume, è arrivato anche il premio Valtenesi. Scarlett era stato votato “miglior romanzo per ragazzi” da una giuria formata da un migliaio di studenti delle scuole. Non si trattava di critici (senza nulla togliere, eh?), ma di lettori veri e propri che avevano letto il libro grazie al circuito delle biblioteche della zona e avevano scelto di premiarlo. Ammetto che è stato una grande emozione ricevere il riconoscimento.
Nell’aprile del 2011 è stata la volta del «Bacio del demone», e l’esordio in classifica è stato ancora migliore del precedente. La Scarlett-mania continuava e così le mail da parte delle lettrici che si dividevano tra le Mikael-fans e le Vincent-fans. Tutte, però, erano concordi sull’amore per il personaggio di Ofelia, la malinconica ragazza-pantera divenuta fin da subito uno dei simboli della saga.
Nella seconda metà dell’anno, però, è arrivata la doccia fredda: la collana Shout dedicata allo young adult, che ospitava la saga, avrebbe chiuso entro pochi mesi. Di conseguenza, la serie Scarlett sarebbe stata congelata fino a data da destinarsi.
Dalla redazione, mi veniva chiesto di proporre una nuova trilogia, da inserire nella nuova collana editoriale. Nel 2013 è uscito il primo volume di «Striges», che ho sempre amato definire la saga “sorella” di Scarlett. Da una parte c’era la gioia di poter scrivere una nuova storia che, da appassionata di streghe, avrei sempre voluto raccontare. Dall’altra, soffrivo perché le avventure di Scarlett, Mikael, Ofelia e Vincent premevano dentro di me. Mi sembrava che i miei adorati personaggi si trovassero improvvisamente prigionieri del regno di pietra di Sleeping beauty. Erano vivi, ma non potevano muoversi, amare o respirare.
Ma torniamo alla storia editoriale di Scarlett: nonostante gli anni trascorressero, il flusso di mail da parte di lettrici e lettori che chiedevano quando sarebbe uscito il terzo volume non si interrompeva. L’affetto non si spegneva.
Poi, un paio di anni fa, due lettrici hanno dato vita al gruppo facebook “Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3”, che ha riunito in poco tempo lettori da tutte le parti d’Italia. Anche le blogger di alcuni tra i più importanti siti fantasy si sono unite alla crociata, con articoli in cui chiedevano all’editore di fissare una data di uscita per Scarlett 3. Tra invii di massa alla redazione Mondadori e commenti sulle pagine ufficiali, la rivoluzione andava avanti a colpi di tastiera.
Finalmente, in occasione dell’uscita del secondo volume di Striges, Mondadori dà la notizia che i lettori aspettavano: il terzo volume di Scarlett uscirà in edizione celebrativa all’interno di un unico volume con l’intera trilogia a un prezzo di poco superiore al singolo libro.
Un’uscita che permettesse ai nuovi lettori di avvicinarsi al mondo di Scarlett senza rimanere spaesati e allo stesso tempo accontentasse i lettori già affezionati, con una nuova veste editoriale e un’edizione celebrativa. L’editore premiava la fedeltà dei lettori e questa volta, a firmare la copertina del volume, è stato scelto il grande illustratore Paolo Barbieri. A Paolo la sfida di proiettare Scarlett nel futuro, senza spezzare il legame con le copertine passate. La luna è rimasta, ma per la prima volta, grazie alla sua arte, Scarlett ha un volto.
L’uscita della trilogia è in primo luogo una vittoria dei lettori, per questo ho deciso che la dedica presente nella terza parte del volume, a introdurre l’episodio conclusivo La terza luna, è proprio per loro, scritto nero su bianco così com’è scritto nel mio cuore.
Le splendide immagini che corredano l’articolo sono alcuni tra i numerosi omaggi e fan art da parte di illustratori e appassionati dalla saga. Dall’alto in senso orario: Scarlett di Ilaria Marino, Ofelia di Ilaria Marino, Ofelia vista da Pique Dame, Ofelia di Omaima Marfoq, Ofelia e la pantera di Stefano Messori, Scarlett e Mikael di Ilenia Persefone. Purtroppo non sono riuscita a inserirle tutte per limiti di spazio, ma potete trovare le altre illustrazioni e foto dei lettori nell’album ufficiale facebook a questo link.