«Janis Joplin faceva la spola per noi tra le porte dell’inferno e le porte del paradiso.» Piero Pelù
Sono scesa nel buio insieme a un nuovo personaggio. È stato un viaggio emozionante, oscuro, fatto strade tortuose, salite e discese a picco, ma soprattutto bivi in cui ho rischiato di perdermi. Perché la protagonista del mio nuovo romanzo è una persona vera, con le sue luci e ombre, con una voce potentissima e una personalità tormentata.
Ecco la copertina di Il fuoco dentro – il romanzo di Janis Joplin, in uscita l’8 marzo per Giunti Editore.
«Non sa dire, Janis, perché detesti tanto Port Arthur, la piccola città del Texas dove è nata e cresciuta. Forse è l’aria asfittica o il perbenismo imperante, oppure il fatto che, a parte lei, nessuno sembra accorgersi che il mondo sta cambiando. Sono gli anni Cinquanta e Janis è un’adolescente inquieta. Non è docile, non è gentile, non fa niente per apparire bella. Legge On the road e sogna di andarsene. I suoi genitori non la capiscono; come potrebbero? E i compagni aspettano che nessuno li veda per bullizzarla brutalmente nei corridoi della scuola. Così Janis si convince di non meritare amore. Di non meritare niente. Di sé apprezza solo una cosa: la voce, quel grido limpido e sporco che la libera da ogni dolore. C’è una vecchia foto in cui ha tre anni e sorride. Sul bordo sua madre ha scritto Si addormenta cantando. Non lo sa ancora, ma di cantare non smetterà mai. Barbara Baraldi tinge di nero la storia della rocker più grande di tutti i tempi per dare vita a un romanzo travolgente. Janis divampa come un fuoco nei suoi perenni contrasti: il sogno di un’esistenza normale e la seduzione feroce del successo, la sete d’amore e la solitudine fuori dal palco, la disperazione cosmica e il tentativo di placarla nell’abbraccio dolce e spietato dell’eroina. E poi il sesso e le risse con Jim Morrison, l’alba al Chelsea Hotel insieme a Leonard Cohen, la fratellanza con Jimi Hendrix, l’attrazione devastante per Peggy Caserta. La musica, su tutto: estrema rivalsa, via di salvezza, dea consolatrice a cui immolare l’anima. Fino alla fine, e per l’eternità.
La tensione di un thriller, il ritmo di una canzone rock, l’intensità delle grandi storie d’amore. Il romanzo più noir e struggente di Barbara Baraldi.»