«Un premio per aver saputo contribuire all’innovazione della scena letteraria italiana attraverso romanzi, plot e personaggi di forte personalità capaci di raccontare e restituire sentimenti e passioni, ma anche fragilità, dubbi e incertezze legati al nostro tempo.»
Parole forti, che mi hanno profondamente emozionata. Eccomi orgogliosa con il premio Buk 2018 che ho ricevuto dalle mani della reporter di guerra Barbara Schiavulli, vincitrice della scorsa edizione, durante il Gala di Buk che si è tenuto ieri nella splendida cornice del Teatro San Carlo a Modena.
Presentatore, il mitico Francesco Zarzana che da sempre è il direttore artistico del Buk festival, iniziativa dedicata alla piccola e media editoria. Insieme a me, Federica Manzon e Anna Giurickovic Dato.
Dopo la premiazione e il discorso delle autorità si è tenuto il concerto di Sakurita Ensemble che utilizzano strumenti antichi per dar vita a un repertorio che va da fine Seicento a metà Settecento. Sarà stata l’emozione della premiazione, ma le note potenti del Trio Sonata in Sol maggiore di Bach e quelle struggenti di Jean Fery Rebel, suonate divinamente, mi hanno fatto venire un groppo in gola. A seguire il documentario di Francesco Zarzana sulla vita di Gina Borellini, partigiana prima e impegnata nella ricostruzione del paese poi, che ha combattuto tutta la vita per i diritti delle donne. Tra le altre cose è stata tra le fondatrici dell’UDI, Unione donne italiane. E qui le lacrime di commozione, nel buio della sala, si sono sciolte. Porto con me tutte le sensazioni di una giornata bellissima e dedico il premio non solo alla mia Aurora Scalviati, personaggio di carta e insieme di sangue, ma a tutte le donne che ogni giorno combattono le loro battaglie.