Novembre in tour con “Aurora nel buio”: vi aspetto al GialloLuna di Ravenna e a Noctis Domini a Ferrara!

Ravenna in autunno si tinge di giallo, di nero e di rosso con GialloLuna NeroNotte e il Ravenna Nighmare Film Fest.

Il festival di letteratura gialla/noir e la rassegna cinematografica, divenuta ormai di culto tra gli appassionati di cinema di genere, uniscono le forze per portare in città il lato più misterioso e dark della produzione letteraria e cinematografica contemporanea. 

E tra gli ospiti di GialloLuna ci sarò anch’io insieme, naturalmente, ad Aurora nel buio. Vi do appuntamento per domenica 5 novembre alle 18, nella splendida cornice del Palazzo del Cinema e dei Congressi (Largo Firenze 9, Ravenna). Modera l’incontro Nevio Galeati.

Il weekend successivo, ovvero sabato 11 novembre 2017, sarò l’ospite d’onore dell’evento Noctis Domini, a Ferrara, organizzato dall’associazione culturale Ombre d’arte. Vi aspetto alle 19, presso la libreria IBS+Libraccio di Piazza Trento e Trieste (Palazzo San Crispino) per la presentazione di Aurora nel buioin collaborazione con Rassegna GialloFerrara. Relatrice dell’evento, la giornalista Vittoria Tomasi. Letture a cura della splendida Roberta Mercatelli, Stefano Luca Messori e Mary Boschi e Carlo Pedrini.

Alle 21.30, poi, le strade del centro storico di Ferrara saranno prese d’assalto da vampiri, streghe, cacciatori, dame dai costumi vittoriani e creature della notte. A dare il via alla serata, sarà un vero e proprio ballo in costume. Vi aspettiamo!

 

Torture Garden: arriva l’Omnibus

“Ispirato da una storia vera, Torture garden è la discesa negli inferi di una mente criminale, un incubo a mente lucida. Uno scontro con se stessi e con i propri fantasmi. Perché per seppellire il passato, devi riuscire a ucciderlo. Prima che lui uccida te.”

L’avventura con Torture Garden è iniziata al Cartoomics del 2016, con l’uscita del numero zero, una sorta di prologo che introduceva alle atmosfere della storia. Da questo primo passo, è stata una grande avventura. Un viaggio al cardiopalmo che mi ha permesso di mettermi alla prova a trecentosessanta gradi.

Si, perché oltre che essere unica autrice dei soggetti e delle sceneggiature dei tre doppi albi usciti a cadenza trimestrale e degli speciali, mi sono ritrovata per la prima volta nelle vesti di curatrice della serie. Ecco, qui ne approfitto una volta per tutte per ringraziare Edizioni Inkiostro per la fiducia completa (grazie, Rossano!)

Ho seguito i disegnatori in tutte le fasi di realizzazione del fumetto, dagli schizzi iniziali sui personaggi, al controllare le matite e a preoccuparmi che ognuno rispettasse i tempi di consegna.

Sofia Terzo e Simone Delladio sono stati bravissimi nel rendere le atmosfere da incubo della Londra dei giorni nostri, dove uno spietato serial killer, soprannominato ben presto dalla stampa Il Suturatore, miete le sue vittime lasciando come segno distintivo sui cadaveri la bocca cucita, come a custodire un segreto per l’eternità.

Rossano Piccioni ha avuto l’arduo compito di rendere vividi gli incubi del passato. Ambientati tra le umide pareti di un orfanotrofio sperduto nella brughiera irlandese, vent’anni fa, sembrano a tratti le illustrazioni di una vecchia fiaba che fa paura.  

È stato emozionante cercare vecchie locandine horror o spulciare tra i manifesti art déco per fornire gli spunti ai copertinisti. Albo dopo albo si sono succeduti professionisti del calibro di Nicola Mari, Michele Benevento e Arturo Lauria (per le regular) e di Giulio Rincione, visionario autore delle variant. Attenzione, perché non ho ancora svelato i copertinisti dell’Omnibus Torture Garden! Ci sto arrivando, solo un po’ di pazienza ancora.

Sembrerà un luogo comune ma con l’intero staff “Torture” anche nei momenti più concitati, è stato come far parte di una grande famiglia. Una famiglia più simile agli Addams che a quella del Mulino bianco, tanto per capirci (vedi foto 3, che mi raffigura con i miei personaggi; un regalo di Sofia e Simone).

Questa premessa, per comunicarvi che per il prossimo Lucca Comics & Games (1/5 novembre 2017) è in uscita l’Omnibus di Torture Garden. 

Raccoglie l’intera miniserie, compreso il numero zero e lo speciale dal titolo “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi“, disegnato dalla talentuosa Simona Simone. Un solo libro, per un’intera collezione.

Si tratta di un’edizione di pregio, con copertina cartonata. La regular è firmata da quel geniaccio di Giulio Rincione, la vedete in apertura dell’articolo. La variant, che uscirà in sole 100 copie numerate, è stata realizzata dall’iconica Giovanna Casotto. Come potete vedere, sono entrambe da togliere il fiato.

Vi segnalo che sarò presente a Lucca, per dediche e chiacchiere, venerdì 3 novembre (il pomeriggio) e sabato 4 (il mattino), stand Edizioni Inkiostro (Padiglione Napoleone, stand NAP101). 

Successivamente, troverete l’Absolute Torture Garden nella vostra libreria o fumetteria di fiducia, sugli store online e su quello dell’editore: www.edizioniinkiostro.it

«Per seppellire il passato, devi prima riuscire a ucciderlo. È quello che si ripete Travis, ex poliziotto allo sbando con l’ossessione di trovare un serial killer che sembra sapere tutto di lui. È quello che non vuole sentirsi dire Annie, che si nasconde dietro lo pseudonimo di Lady Cassandra, implacabile mistress, che quel passato ha cercato inutilmente di dimenticare. Annie e Travis non avrebbero mai più voluto incontrarsi, sono nemici come solo due amici possono diventare. E non hanno niente in comune. Tranne un segreto che per tutta la vita si sono sforzati di proteggere. Un segreto così sconvolgente da aver condizionato ogni aspetto della loro esistenza. Un segreto che affonda le sue radici in un luogo chiamato Torture garden, e che il serial killer appare determinato a scoperchiare. Per sopravvivere, Annie e Travis devono scendere a patti con la loro parte più oscura. Ma possono davvero fidarsi l’uno dell’altra?»

Gli appuntamenti di settembre: ci vediamo a Zocca e a Reggiolo!

In quanti hanno dedicato canzoni al mese di settembre. Le prime che mi vengono in mente sono Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi e 29 settembre di Mogol e Battisti. Ma non dimentico Alberto Fortis, Antonello Venditti e Luca Carboni con le rispettive Settembre. Persino i Green Day chiedevano di essere risvegliati alla fine di questo mese un po’ malinconico e un po’ frenetico (Wake Me Up When September Ends!).

Questa breve premessa musicale per segnalarvi che il tour di Aurora nel buio prosegue con due date settembrine!

Domenica 17 settembre vi aspetto a Zocca.
A partire dalle 16, nella piazza del Comune
(in caso di maltempo, Sala del Consiglio), parteciperò alla tavola rotonda sulla scrittura «Dal gotico, allo storico-mystery, al romanzo sociale. Tre approcci alla scrittura noir, tre sguardi noir sul mondo». Con me Giampaolo Simi e Marcello Simoni. Relatore d’eccezione Valerio Varesi.

Alle 17:30, stessa location, stessa compagnia, dialogheremo nello specifico sui nostri ultimi romanzi. Relatore il grande Mauro Castelli.

Domenica 24 settembre alle ore 18, all’interno della manifestazione storica “Festa della Zucca di Reggiolo”, sarò ospite della Libreria Miti e Leggende per un aperitivo con autore. Parlerò del mio ultimo romanzoinsieme a Leonardo Boschini e al termine della presentazione sarà offerto l’aperitivo a tutti gli intervenuti, con firmacopie e chiacchiere.

Premio Giallo D’Amare ad Aurora nel buio

È con grande piacere e una certa emozione che vi comunico che “Aurora nel buio” (Giunti editore) si è aggiudicato la prima edizione del PREMIO GIALLO D’AMARE, come miglior romanzo giallo/thriller dell’anno. 

La premiazione avverrà venerdì 8 settembre alle ore 21.30, al teatro dell’Olivo di Lido di Camaiore.

Durante la serata, sarà consegnato anche un premio alla carriera a Massimo Carlotto. La casualità è che proprio Massimo è stato tra i primi a credere nel mio lavoro, firmando lo strillo dell’edizione libraria del mio primo thriller, uscito inizialmente ne Il Giallo Mondadori. 

Modera il nostro incontro, Giuseppe Previti, direttore artistico del Festival Internazionale del Giallo Pistoiese. 

La serata sarà condotta Cristina Bianchi e allietata dal duo musicale formato da Martina Bacci (voce) e Francesco Cattedra (sax).

La serata è organizzata da ABC Lido di Camaiore, con il patrocinio del Comune, insieme all’associazione albergatori, balneari e commercianti.

Ingresso gratuito.

 

Gli appuntamenti di agosto: ci vediamo a Lido di Spina e a Montereggio

Aurora nel buio non va in vacanza… o meglio, viene a trovarvi in vacanza! Se invece come me non siete in ferie, sarà una bella occasione per fare quattro chiacchiere insieme. Si parlerà di thriller, scrittura, fumetto, qualche dietro alle quinte e progetti futuri.

Mercoledì 9 agosto sarò ospite della rassegna letteraria Librandosi, organizzata grazie alla passione degli amici della Libreria Le Querce. Vi aspetto nella splendida cornice del MARB, il Museo Alternativo Remo Brindisi di Lido di Spina, alle ore 21. Relatore dell’evento, Leonardo Romani. Questo il programma della serata: dalle ore 19.30 è possibile seguire la visita alla Casa Museo (a cura di Po Delta Tourism), a seguire dalle ore 20 verrà preparato per i partecipanti un rinfresco nel cortile della stessa per poi assistere alle 21 alla presentazione del romanzo. Visita e rinfresco avranno un costo di 15€ (è necessario prenotare al 3479610913), mentre la presentazione successiva sarà completamente gratuita e liberamente accessibile a tutti coloro che desidereranno farlo.

Giovedì 24 agosto sarò ospite della tredicesima edizione della Festa del libro di Montereggio di Mulazzo, il paese dei librai. Si tratta dell’unico paese italiano nel circuito I.O.B. (International Organisation of Book Towns). L’appuntamento è a partire dalle 19 nell’antica chiesa di Sant’Apollinare. Relatrice dell’evento, Monica Garruzzo Perazzini.

Vi aspetto!

Aurora è uscita dal buio

Scrivere Aurora nel buio è stato un parto difficile. Ho iniziato a lavorarci dopo il terremoto dell’Emilia, tra le ferite del mio paese che non sarebbe più stato lo stesso, se non nella mia memoria. Ma la voce di Aurora, così complessa e seducente, non mi lasciava tregua. Come un’ossessione che ti lega e non ti lascia scampo. Come un vortice che ti inghiotte.

Aurora era una luce che brillava, su tutte le difficoltà, nel buio della sua mente. Quattro anni per la stesura definitiva, anni in bilico, tra le vie di Sparvara. Grazie a voi, Aurora è uscita dal buio. E io sono qui a ringraziare tutti per l’affetto, il supporto, le emozioni che mi avete restituito e che sto raccogliendo nell’album dedicato al romanzo. Con questo post ho radunato le opinioni apparse in rete e sulla carta stampata sul romanzo.

Per Erika Zini di WonderfulMonsterBook «uno stile asciutto, essenziale e allo stesso tempo estremamente vivido è alla base di un romanzo imperdibile per gli amanti dei thriller, delle atmosfere scure, degli eroi “con macchie”, dei sopravvissuti. Aurora nel buio è uno dei migliori romanzi usciti in questi mesi del 2017, sarebbe un delitto non leggerlo».

Per Marco Cavallini di Spectraweb «se il capolavoro La casa dalle finestre che ridono rappresenta per voi un culto assoluto, immergetevi nelle pagine di Aurora nel buio. Le finestre si riapriranno».

Diego Matteucci scrive su Horror Magazine che «il lettore entra in empatia con le parole scritte su un foglio di carta, ed è come una magia».

Dalle pagine del «Corriere di Novara», Eleonora Groppetti lo definisce «un thriller che va oltre i confini del genere per diventare l’omaggio a una terra ferita dalla natura».

«Probabilmente il miglior romanzo del millennio insieme a Wayward Pines di Blake Crouch» è il verdetto di Umberto Visani, scrittore e giornalista di «Ufo International Magazine».

Per il mensile «Amica», Aurora Scalviati è «una moderna Cassandra che si butta tra le tenebre in un romanzo avvincente e ben costruito».

Barbara Salardi nel suo blog consiglia Aurora nel buio «perché è un romanzo scritto benissimo, con una trama solida, un ritmo serrato come i thriller migliori, ma che ti fa anche provare forti emozioni».

Questa l’opinione di Matteo Barbieri, dalle pagine de «La Voce di Reggio Emilia»: «Aurora nel buio è un thriller che gioca su ritmi accelerati e intuizioni geniali, un gioco di scatole cinesi immerso in un’atmosfera cupa, greve, dove la bassa emiliana, incarnata nei tratti di Sparvara, diventa il paesaggio perfetto per un killer».

Sul portale Un buon libro non finisce mai Aurora nel buio è definito «un thriller tutto da scoprire e assaporare. La mole di pagine sfila via velocemente grazie alla suspense che tiene alto, continuamente, il ritmo della storia. Barbara Baraldi riesce ad incuriosire, con il suo stile diretto, e a far temere per il peggio. Tutto ciò rende il lettore incapace di interrompere la lettura».

Per Matteo Marino, autore dei due volumi del Dizionario delle serie TV, «Aurora nel buio di Barbara Baraldi è il thriller ideale per l’annuale appuntamento con la sabbia e la crema solare. E questo nonostante non abbia nulla a che fare con spiagge e onde: vi trasporterà anzi altrove, ma proprio altrove, nella nebbia della Bassa, in un mondo sospeso in cui i contorni delle cose sono meno netti e La casa dalle finestre che ridono può sconfinare in Alien (“Nessuno, oltre la coltre della nebbia, poteva sentirla urlare”), Il silenzio degli innocenti rivelare un cuore di tenebra, Carrie Mathison incontrare Sarah Linden, dove i riflessi sono argentei e c’è sempre tanta musica nell’aria».

L’Accademia Res Aulica premia Aurora nel buio durante la serata di chiusura dell’Anno Accademico 2017 perché è «un libro perfetto che mancava nel panorama letterario e ora c’è».

Dalle pagine di «Donna moderna» Gianluca Ferraris definisce Aurora nel buio «cinquecento pagine di tensione assoluta».

Valeria Martellotti ha recensito il romanzo per ThrillerNord: «Meravigliose le descrizioni della provincia emiliana dove si svolge la caccia al killer: dalla Bologna del 1300 dilaniata dalla peste, si passa ai giorni nostri in una regione che porta ancora evidenti i segni del terremoto che l’ha devastata ma non vinta».

«La protagonista principale, Aurora, che oserei definire la nostra Jessica Jones italiana, a mio avviso racchiude in sé la forza, la determinazione, l’intuizione, il senso di giustizia, il giusto cinismo, il pragmatismo e quel fondo oscuro dell’animo, irraggiungibile ma ben visibile, degno dei grandi personaggi della letteratura noir come Victoria Ifigenia Warshawski, Mike Hammer e Philip Marlowe» sono parole tratte dalla recensione di Marika Bovenzi per Letteratura & Cinema.

Su Economia italiana, Massimo Mistero lo definisce «Un romanzo che scorre via liscio come l’olio. Forte di una trama segnata da indubbie angolazioni di novità; impregnata di fascinose ambientazioni e misteri; supportata da personaggi forti e intriganti».

«Da leggere tutto d’un fiato perché quando ti ritrovi nel gorgo delle azioni descritte non puoi fare a meno di desiderare di scoprire l’evento che ne sussegue. I personaggi sono tanti, difficile non schierarsi per l’uno o per l’altro, e anche nel desiderio di immaginare prima del finale di capire chi sia l’assassino si resta interdetti da nuove rivelazioni». Su UnoDodici è uscita una bella riflessione su Aurora firmata Tonino Monti, fondatore e amministratore del Diabolik Forum.

«Tra incubi, paranoie e un paesaggio dall’atmosfera ansiogena, la Baraldi racconta un thriller brillantemente congegnato, passando dalle fiabe nere per bambini ai più reconditi segreti sepolti nella psiche umana. In un crescendo di tensione che raggiungerà il suo climax dopo vari colpi di scena, si mescolano magistralmente l’ambientazione moderna in cui si muovono i personaggi, e quella medievale». Su In Media Rex, la graffiante recensione di Aurora nel buio firmata Carla Marras.

«Aurora nel buio di Barbara Baraldi: un thriller Made in Italy migliore di molti bestseller americani» dice Azzurra Sichera nell’emozionata ed emozionante recensione uscita sul blog letterario Silenzio sto Leggendo. Parole che mi riempiono di orgoglio e offrono un bello punto di riflessione, perché è proprio così, a volte ai romanzi italiani si preferisce il brivido esotico. Un grazie a tutti coloro che sostengono gli scrittori italiani!

«In Aurora nel buio è un po’ come se i personaggi di un romanzo di Harris fossero i protagonisti de La casa dalle finestre che ridono» è la riflessione su Capitolo Nero firmata Ivan Castellucci, che ci tiene a precisare che non fa recensioni di libri, ma consiglia libri.

Per Gian Luca A. Lamborizio di MilanoNera «i riconoscimenti che Barbara Baraldi ha già ottenuto, in Italia e all’estero, parlano da soli. Questo romanzo è un’ulteriore conferma del valore della scrittrice emiliana, un bel noir, ma anche un thriller psicologico che scava in profondità negli abissi della mente umana. Altamente raccomandato».

Nevio Galeati, direttore del festival GialloLuna NeroNotte scrive su «Ravenna & Dintorni News»: «Non fatevi condizionare dal fatto che l’impalcatura della storia si basi sulla figura di un serial killer. Il romanzo parla di memoria, sofferenza, sensi di colpa; e, ancora, di fiducia, rapporti familiari e amore, con attenzione, cura e introspezione. Ma ci sono ritmo e colpi di scena continui, perché la Baraldi sa bene come un romanzo debba trascinare e attrarre il lettore nel proprio maelstrom».

Parole forti quelle di Patrizia Debicke su Contorni di noir: «La normalità non è certo di casa in questo romanzo. Tutti i personaggi, tormentati e difficili, sono i sofferti reduci da pecche, errori, traumi e gravi pene fatti o subiti nel passato. Ma soprattutto la follia è salita sul podio e dirige abilmente l’orchestra».

Dalle pagine del Corriere della Sera di Bologna, Massimo Marino rilancia: «Con Aurora nel buio, pubblicato da Giunti, Barbara Baraldi torna al genere che l’aveva lanciata, il thriller, e non risparmia atmosfere ad alta tensione e colpi di scena. È una storia di diffidenze e di segreti, di durezze e di ricerca spasmodica della verità per salvare qualcuno».

Gli fa eco Gianluca Veneziani per il quotidiano Libero: «Il Male fa più paura se si trova vicino, nei luoghi soliti e familiari, in quello che Freud definiva l’Unheimliche (ciò che è intimo e, insieme, ciò che è più inquietante). In quei casi fatichi di più ad afferrarlo, cioè sia a comprenderlo che a cercare di fermarlo».

Tra i consigli per le letture estive di Grazia, a firma Laura Frigerio, c’è Aurora nel buio, un romanzo «in grado di tenervi incollati al libro fino all’ultima pagina».

Per concludere, poche righe tratte dalla recensione uscita su «La Repubblica» e firmata Giancarlo de Cataldo: «Aurora è un personaggio decisamente moderno. Un incrocio tra la Saga Norén di The bridge e la Carrie Mathison di Homeland, schizzata e imprevedibile, angosciata e generosa, interprete di un pensiero divergente che la porta a scontrarsi con l’ottusità di un sistema in cui dominano il conformismo e l’ossessione delle procedure».

Aurora nel buio: Robinson di Repubblica e ilLibraio

«Aurora è un personaggio decisamente moderno. Un incrocio tra la Saga Norén di The bridge e la Carrie Mathison di Homeland, schizzata e imprevedibile, angosciata e generosa, interprete di un pensiero divergente che la porta a scontrarsi con l’ottusità di un sistema in cui dominano il conformismo e l’ossessione delle procedure.»

È così che Giancarlo de Cataldo descrive Aurora Scalviati, la protagonista del mio nuovo romanzo. Lo fa nella recensione uscita in anteprima su Robinson, l’inserto culturale di Repubblica. 

Parole che mi hanno profondamente emozionata e che vi riporto oggi, il giorno dell’uscita ufficiale in tutte le librerie di Aurora nel buio, il mio nuovo romanzo (Giunti Editore, cartonato, 528 pp.).

Ha atteso anni per vedere la luce, Aurora. E rappresenta per me un ritorno al primo amore, alla mia prima ossessione: il thriller. È ambientato nella mia Emilia paranoica, tra le nebbie della Bassa padana e gli enigmi… della mente umana.  

«Mentre cercavo la voce di Aurora, il titolo di un disco mi continuava a ronzare nella mente: era Some girls wander by mistake dei Sisters of Mercy. È stato così che ho scoperto che quel titolo era in realtà il frammento di un testo di Leonard Cohen. Mi sono lasciata trasportare da quel brano (si intitola Teachers) attraverso le prime pagine del romanzo, in cui una giovane poliziotta dalla vita incasinata che si ritrova quella canzone in testa poco prima di imbattersi nell’omicidio compiuto da un serial killer.»  

Questo è il frammento di un bell’articolo/intervista uscito su ilLibraio.it, in cui parlo dell’importanza della musica nella mia vita e di come quest’ultima, per me, sia legata indissolubilmente alla scrittura. 

Cliccando il link riportato nella pagina, potete ascoltare la playlist che ho creato su Spotify ispirandomi alle atmosfere di Aurora nel buio. Sono le canzoni che in qualche modo mi hanno accompagnata nella stesura del romanzo.

Per leggere l’articolo completo e accedere alla playlist, potete cliccare QUI.

E per finire vi ricordo che VENERDÌ 5 MAGGIO alle ore 21, presso il Pub del Cinema Victoria a Modena (Via Ramelli, 101) si terrà un grande evento, gratuito e aperto a tutti, per festeggiare l’uscita del romanzo. Patrocinato dalla Libreria Mondadori Cinema Victoria, coinvolgerà artisti e amici. Insieme a me, Carla Marras, nelle vesti di relatrice. La nostra chiacchierata sarà intercalata da letture a opera di guest star davvero speciali: Lara e Massimo dei DelendaNoia, di Francesca dei Marlat e la splendida Camilla Voodoosmile Quirino. Dj set di accompagnamento a opera di Gianfranco Righetti, dj storico della scena dark/new wave/post punk (Grotesque Modena). Per l’occasione, la fotografa romana Laura Penna esporrà in anteprima qualche scatto dal progetto “heArts- Exhibition by 31 Women“. Vi aspettiamo!

 

 

Scrambler Ducati presenta Aurora nel buio a Bologna

È con gioia che vi segnalo il mio ritorno a Bologna, dopo un lungo silenzio (cit.), per un evento/presentazione davvero speciale. 

VENERDÌ 19 MAGGIO alle 20 SCRAMBLER DUCATI presenta “AURORA NEL BUIO” (Giunti Editore) presso la Scrambler Ducati Food Factory di via Stalingrado 27/6 (Bologna).

L’evento, gratuito e aperto a tutti, fa parte della rassegna INCONTROLUCE, organizzata da MONDADORI POINT.

Parlerò del mio ultimo thriller insieme a Enrica Serafini.
Letture a opera delle tre Muse: Alessia Loly Egger, Chiara Saetti e Camilla Voodoosmile Quirino. Quest’ultima accompagnata nella sua performance da Davide degli Evil Devil e il suo contrabbasso.
Sottofondo musicale della splendida Melissa Hasser (Krock, DisInTheGrave). Visual Art by Mirror Walkers, l’artista del mio ritratto che vedete sulla locandina.

IMPORTANTE: Per gli intervenuti, sarà possibile acquistare una copia del romanzo con dedica. ma anche chi non riuscirà a partecipare può prenotare la sua copia in prevendita per avere una dedica personalizzata. Basta richiederla entro il 19 Maggio telefonando alla libreria (051 352716) o scrivendo a mondadoripoint.bo@gmail.com oppure cliccando QUI (pagina facebook della libreria).

Ma le sorprese non sono finite! Per chi si vuole fermare, dopo la presentazione è prevista una Cena con autrice, a partire dalle 21:30. Vastissimo menù alla carta, in cui potete scegliere tra i piatti tipici eseguiti con prodotti emiliani o le buonissime pizze da “customizzare”. Possibilità di chiacchiere, foto e dediche durante la serata. Per la cena è gradita la prenotazione allo 051 362777.

Dalle 23 in poi dj-set a oltranza di Melissa Hasser. Cocktail a tema e apertura del gazebo estivo.

«Osservare la scena di un crimine non è diverso da ciò che fa un pittore quando si appresta a dipingere un paesaggio, le aveva detto colui che era stato il suo mentore. Memorizza ogni dettaglio, potrebbe celare la chiave per scoprire un indizio.»

Trovate l’evento facebook cliccando QUI.

I prossimi appuntamenti: ci vediamo a Comacchio e a Modena

Con l’arrivo del nuovo romanzo uscirò dalla tana per una manciata di date, in cui potrete incontrarmi per chiacchiere e dediche. Sarà un’occasione per ringraziarvi di persona per il vostro affetto e il vostro sostegno e per parlarvi di Aurora nel buio.

SABATO 29 APRILE sarò ospite della prima edizione del «Nero Laguna Comacchio Book Festival». Ideato dall’amico e scrittore Marcello Simoni, vede tra gli ospiti anche Maurizio De Giovanni, Carlo Lucarelli e Roberta Bruzzone.

La mattina del 29 aprile, alle ore 10, nella Sala Polivalente di via Agatopisto incontrerò i ragazzi delle scuole.

Alle ore 17, in Piazzetta Trepponti, prenderò parte alla tavola rotonda «Signore in noir». Per l’occasione, potrete trovare Aurora nel buio in anteprima assoluta. Il romanzo esce infatti ufficialmente in tutte le librerie e negli store online il 3 maggio, ma saranno disponibili copie in anticipo durante l’evento.

VENERDÌ 5 MAGGIO alle ore 21, presso il Pub del Cinema Victoria a Modena (Via Ramelli, 101) si terrà la prima presentazione ufficiale di Aurora nel buio. Un evento ad ampio respiro che coinvolgerà artisti e amici, organizzato dalla libreria Mondadori Victoria cinema.

Insieme a me, Carla Marras, relatrice dell’evento. La nostra chiacchierata sarà intercalata da letture a opera di guest star davvero speciali. Sto parlando degli amici Lara e Massimo dei Delenda Noia, di Francesca dei Marlat e della splendida Camilla Voodoosmile.
Dj set di accompagnamento a opera di Gianfranco Grotesque, dj storico della scena dark/new wave. Per l’occasione, la fotografa romana Laura Penna esporrà in anteprima qualche scatto dal progetto heArts- Exhibition by 31 Women, di cui faccio parte. È di Laura lo scatto nel retro di copertina del volume.

«Osservare la scena di un crimine non è diverso da ciò che fa un pittore quando si appresta a dipingere un paesaggio, le aveva detto colui che era stato il suo mentore. Memorizza ogni dettaglio, potrebbe celare la chiave per scoprire un indizio.» da Aurora nel buio (Giunti editore).

Aurora nel buio

«Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Proprio la notte del suo arrivo, una donna viene uccisa. Il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: ”Tu non farai alcun male”. Aurora è certa che si tratti dell’opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum… Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti…»

La mia vita è sempre stata popolata di storie. Le storie della buonanotte che mi raccontava mia madre prima di andare a letto. Le storie spaventose che mi raccontava la nonna, ambientate nella campagna e spesso infestate da fantasmi, assassini senza nome o donne in cerca di vendetta. Le storie dei romanzi e fumetti che leggevo e avevano la capacità di portarmi via, in luoghi non luoghi dove vivevo per giorni. Ero troppo timida per farmi amici, troppo idealista, troppo fragile e tanti altri troppo uno in fila all’altro… e allora scomparivo tra le pagine di un libro. Da King a Poe, da Conan Doyle a Palahniuk, passando per Dylan Dog. Sì, è leggendo storie che ho imparato a raccontarle. Prima ai miei fratelli più piccoli, per tenerli buoni; storie spaventose come quelle della nonna. E poi un giorno ho iniziato a scriverle. Il thriller è stato il primo genere che mi ha attratta, forse perché raccontare la paura è l’unico modo per esorcizzarla. The dark side of the moon; cosa pensi, luna, quando il tuo volto è nascosto? 

Questa premessa per dirvi che vede finalmente la luce (o il buio) il romanzo a cui ho dedicato anni di stesura, potrei definirlo il romanzo di una vita. Un thrillerone di 528 pagine, di cui ho preferito non anticipare nulla, fino a oggi.

Aurora nel buio (Giunti, Euro 16,90) uscirà in tutte le librerie il prossimo 3 maggio. È una storia mi ha chiamato con prepotenza. Una storia ambientata nella Bassa emiliana, la stessa delle fiabe nere che mi raccontava mia nonna da bambina. Demoni della mente, un serial killer spietato, la campagna a perdita d’occhio che se anche gridi nessuno ti può sentire e… la nebbia. Dentro e fuori.

Venerdì 5 maggio alle ore 21 presso il Pub del Cinema Victoria a Modena (Via Ramelli, 101) lo presenterò ufficialmente al pubblico. 

Un evento ad ampio respiro che coinvolgerà artisti e amici. Insieme a me, Carla Marras, relatrice dell’evento. Dj set di accompagnamento a opera di Gianfranco Grotesque, dj storico della scena dark/new wave. Per l’occasione, la fotografa romana Laura Penna esporrà in anteprima qualche scatto dal progetto heArts- Exhibition by 31 Women, di cui faccio parte. È di Laura lo scatto nel retro di copertina del volume. Vi aspettiamo!

«Osservare la scena di un crimine non è diverso da ciò che fa un pittore quando si appresta a dipingere un paesaggio, le aveva detto colui che era stato il suo mentore. Memorizza ogni dettaglio, potrebbe celare la chiave per scoprire un indizio.»

Dylan Dog: La ninna nanna dell’ultima notte. Da oggi in edicola!

Dylan Dog n.367 La ninna nanna dell'ultima notte
Dylan Dog n.367: Baraldi – Roi – Cavenago
Esce oggi il Dylan n.367 La ninna nanna dell’ultima notte da me sceneggiato per i disegni del “maestro delle ombre” Corrado Roi.

Domitilla Foster, una psicologa infantile, chiede aiuto all’Indagatore dell’Incubo per rintracciare il piccolo Sam, scomparso dopo che la madre è stata ritrovata morta a causa di uno strano incidente. Dov’è finito il ragazzino? Che cosa ha a che fare suo padre con tutto ciò? E chi sono gli inquietanti, maligni fanciulli che nottetempo, con la complicità delle tenebre, si erano introdotti tra le mura di casa?

Per me questa è un po’ una fiaba della (mala)notte, sul filo di una ninna nanna per (non) dormire. Cosa succede quando il lupo cattivo non fa più paura?

Honey - da Dylan Dog n.367 La ninna nanna dell'ultima notte
Say “hello” to… Honey

Se siamo tutti burattini nel racconto di un cantastorie, amici immaginari di una coscienza assopita, bambini “perduti” alla ricerca di un rifugio, la risposta che cerchiamo potrebbe essere tra le righe di una vecchia filastrocca… «che è della notte il cuore. Più lunga l’attesa, più forte il dolore». 

La copertina di Gigi Cavenago coglie alla perfezione le atmosfere della storia. Benvenuti a “Fearland”, ultimo approdo di una notte che sembra non avere mai fine.

Torture Garden n. 3, il capitolo finale in anteprima al Cartoomics 2017

Save the date! L’appuntamento con Torture Garden n.3 è al Cartoomics di Milano (3/4 e 5 marzo 2017), dove sarà possibile acquistare in anteprima l’albo, prima dell’uscita ufficiale in fumetteria e negli store online. 

“Torture Garden 3 – Il patto dei fiammiferi” rappresenta il capitolo finale della mia prima miniserie. Al contrario degli albi precedenti, il titolo non presenta il nome di uno dei personaggi, ma svela il momento in cui tutto ha avuto inizio. Lontano nel tempo, nell’Orfanotrofio della signora Woland, dove Travis, Cassandra e gli altri orfani hanno fronteggiato demoni che nessun bambino dovrebbe incontrare.

«Lo capite? Noi siamo il Torture garden. Nei nostri ricordi, nei nostri incubi, sulle cicatrici che portiamo addosso è inciso il nostro passato. È come un demone, che vivrà per sempre dentro di noi.»

Ed è proprio il passato, incarnato dal Suturatore – il serial killer che sta facendo a pezzi i sopravvissuti dell’istituto della signora Woland – che Travis e Cassandra dovranno guardare negli occhi un’ultima volta.

Vita o morte? Salvezza o perdizione? Non ci sono uscite di sicurezza nel mondo di Torture garden. Così come non esiste redenzione. Perché a volte, la vendetta è l’unica scelta possibile.

Torture Garden 3 contiene due episodi di trenta tavole ciascuno (per un totale di 64 pagine). Il primo, Il patto dei fiammiferi, è stato illustrato da Sofia Terzo e Rossano Piccioni, il secondo, Juri, illustrato da Simone Delladio e Rossano Piccioni.

La meravigliosa copertina REGULAR (prezzo Euro 5,90), sanguigna e conturbante, è opera di un artista del calibro di Arturo Lauria

La copertina VARIANT, come le precedenti, è firmata dal grande Giulio Rincione. È una carezza seducente, in bilico tra EROS E THANATOS. Stampata in sole 200 copie numerate, al prezzo di 10 euro. Non si troverà in fumetteria ma SOLO in fiera.

Potete recuperare i primi due albi di Torture Garden sullo shop online di Edizioni Inkiostro, cliccando QUI, o su Amazon e negli shop online. E, naturalmente, in tutte le migliori fumetterie, dove potete già prenotare la nostra copia del n.3.

Al Cartoomics, sarò a disposizione dei lettori per le dediche durante tutta la giornata di sabato 04 marzo, allo stand di Edizioni Inkiostro. Quel giorno, sarà presente lo staff completo dei disegnatori, per disegni e dediche,mentre per le altre giornate troverete comunque lo staff Inkiostro e il nostro generale Rossano Piccioni. Vi aspettiamo! 

Su Lo Spazio Bianco è presente una succosa anteprima di tre tavole, una per ogni disegnatore della miniserie. Per vederle, basta cliccare QUI

«Ispirato da una storia vera, Torture garden è la discesa negli inferi di una mente criminale, un incubo a mente lucida. Uno scontro con se stessi e con i propri fantasmi. Perché per seppellire il passato, devi riuscire a ucciderlo. Prima che lui uccida te».

Da oggi in edicola: Ballando con uno – Dylan Dog Color Fest n. 20

Eccomi qui, di ritorno dall’edicola, con la mia copia del Dylan Dog Color Fest n. 20 – Il buono, il brutto e la cattiva, in uscita oggi. Contiene tre storie brevi a colori, tra cui “Ballando con uno sconosciuto” che è la mia seconda storia in assoluto scritta per l’Indagatore dell’incubo ormai quattro anni fa. Mi fa tenerezza rileggerla oggi, casualmente in uscita per il quarantennale di Suspiria, che è ho citato all’interno dell’albo. La storia è illustrata da Nives Manara, mentre la splendida copertina è di Marco Mastrazzo.

Sinossi – Ballando con uno sconosciuto: «Una romantica indagine all’interno di un liceo, dai corridoi infestati dal pianto di una ragazza…»

Enjoy! 

Dylan Dog «Gli anni selvaggi»: i commenti della rete

dylan-dog-gli-anni-selvaggi-coverSe, come suggerisce Vincent Left all’interno dell’albo, «il silenzio è morte», allora Gli anni selvaggi è più vivo che mai. L’albo sta facendo molto parlare di sé e, fin dal giorno della sua uscita, si rincorrono per la rete le opinioni dei lettori. Alla vigilia dell’uscita, lo sapete, mi tremavano le gambe per come questa storia sarebbe stata accolta. Oggi, per le emozioni che tutti voi mi state trasmettendo con le vostre parole. Naturalmente, se avete voglia di raccontarmi cosa ne pensate dell’albo, vi aspetto su Facebook. Nel frattempo, ecco una piccola carrellata di estratti da articoli usciti nei blog sparsi per la rete.

Jacopo Cerretti di C4Comics non ha dubbi: «Barbara Baraldi e Nicola Mari hanno consegnato ai lettori un albo bellissimo e calibrato in ogni spazio, in ogni dialogo ed espressione» aggiungendo che «questo è il miglior albo di Dylan Dog uscito quest’anno». Secondo lui «Barbara Baraldi si conferma una penna interessantissima e di valore inestimabile nell’ottica di mantenere vivo un personaggio tormentato come Dylan Dog. Gli anni selvaggi mi ha dato e tolto tutto nell’arco di 98 pagine, cosa che quando accade mi porta a tornare a pagina 1 e ricominciare la lettura, magari per cercare di trattenere qualcosa che puntualmente mi verrà strappato ancora via». Per il comparto grafico, «appare evidente che Nicola Mari e musica rock sono quanto di più armonico possa esistere. Mari è riuscito ad imprimere una rarefatta nostalgia nelle scene ambientate nel passato e un concreto e oscuro orrore nel presente».

Per Gli Audaci «non è mai semplice trasporre su carta emozioni forti. Con questo episodio Barbara Baraldi ci è riuscita in maniera cristallina e convincente, dimostrandosi una sceneggiatrice dotata di grande sensibilità. La scrittrice emiliana descrive la parabola distruttiva di un rocker e sembra di avvertire distintamente in ogni tavola il suono fragoroso dei sogni che si schiantano al suolo. Gli elementi tragici e gli spunti di riflessione si fondono alla perfezione, come accade solo nelle storie davvero profonde». Riguardo ai disegni, si tratta di «un Nicola Mari in stato di grazia. Le sue figure longilinee, i corpi sinuosi e imperfetti, fanno trasparire con immutata eleganza le profondità dell’anima».

Gianluca Tammaro su Rolling Stone evidenzia che «ci sono i ricordi, i rimpianti, “quello che volevamo fare” e “quello che poi siamo diventati”. Un Dylan umano e i mostri che siamo noi; anzi no, meglio: i mostri sono i nostri desideri – e quello che, pur di realizzarli, siamo disposti a fare».

43Per Lorenzo Jonas Stanislaus, che scrive nel blog La torre muove e scacco al re, l’albo «riesce a unire la vecchia guardia e chi non ha mai letto un albo della Bonelli». Secondo lui si tratta di «una storia perfettamente Doghiana (si scriverà così!?)» in cui «il dolore dei personaggi è talmente tangibile che si sente a pelle, la storia in sé a mio modesto avviso è alla pari alla miglior storia di Sclavi». Inoltre «graficamente è a dir poco eccelso, ormai l’unico che può superare il Maestro Mari è il Maestro Mari stesso».

Lorenzo Barberis su Barberist, al termine di un’approfondita riflessione sul simbolismo presente all’interno della storia, afferma che «questo secondo albo della Baraldi si muove bene su un complesso intreccio di sequenze temporali che si vanno a intersecare a snodi salienti del canone, modificandolo in modo significativo», per poi concludere che «la storia funziona a un primo livello, con l’abbondante uso del tradizionale splatter, eros e thanatos tipico già del precedente lavoro baraldiano: come nell’albo precedente, comunque, appare anche interessante l’intreccio “di secondo livello”, evocato dalla Baraldi con tante piccole suggestioni». Secondo lui «Anche nel prevalente acquerellato il segno di Nicola Mari è riconoscibilissimo e molto efficace, ma il meglio di sé lo dà quando può esercitare compiutamente la sua Opera al Nero (il “flashback profondo” 59-63, ma anche le varie sequenze splatter del presente). Il forte parallelismo tra il suo stile e quello della Baraldi contribuisce nuovamente alla riuscita dell’albo».

Roberto Arcuri su Jazz from Italy ammette: «sì, mi ero dimenticato di Dylan… ed ora non so più se lo avevo allontanato dalle mie frequentazioni perché credevo fosse cambiato lui o se, invece, fossi rimasto fermo io. Ma vivere nuovamente in quegli “Anni Selvaggi” le emozioni di “Boys Don’t Cry” o risentire anche solo l’eco delle sonorità elettroniche di “Black Celebration” beh, è stato più che ritrovare un amico, è stato come abbracciare me stesso…». Secondo lui «questa storia è dannatamente coraggiosa» e, riguardo ai disegni di Nicola Mari: «quei segni sono perfettamente imperfetti… non nel senso puramente estetico, che è fatto più di scosse elettriche, memoria dimenticata e rivelazioni individuali che di “regolette”, ma perché ascoltano la storia, si adattano a questa eppure la condizionano, la penetrano e gli colorano le gote, la vivono, insomma».

Concludo la carrellata con le parole dell’autore del post 2016: The killing machine? pubblicato sul blog Memorie di un fan istantaneo. «La storia è un omaggio al rock, al glam, alla new wave e Dylan questa volta è un romantico roadie per una band di amici. I disegni di Mari evocano la fisicità di Egon Schiele, la storia racconta di amore, musica e morte come nella migliore delle tradizioni rock’n’roll. Il successo diventa incubo materiale che uccide letteralmente chi svende la propria musica, la solitudine è la punizione di chi preferisce il successo all’etica personale e agli affetti. Sono topoi classici della narrazione rock ma sempre attuali, soprattutto oggi che le rockstar sono frutto di attente operazioni di marketing».

 

Gli anni selvaggi: Dylan Dog 364 dal 29 dicembre in edicola!

dylan-dog-gli-anni-selvaggi-coverSave the date! Il 29 dicembre l’appuntamento è in edicola con Dylan Dog n.364 Gli anni selvaggi da me sceneggiato per i disegni del “maestro dell’oscurità” Nicola Mari.

Confesso che avrei voluto scrivere una lunga presentazione dell’albo, sulle motivazioni che mi hanno spinto a raccontare una parte del passato dell’Indagatore dell’Incubo mai affrontata prima e sulla grande responsabilità (o forse incoscienza) che questa scelta comporta, su cosa abbia significato confrontarmi con Tiziano Sclavi su alcune scene (quel giorno mi tremavano letteralmente le ginocchia) e sull’emozione di poter contare nuovamente sui disegni di Nicola dopo il successo de La mano sbagliata. Le sue tavole sono intense, appassionate, potenti, proprio come una ballata rock.

Ma poi ho pensato di lasciare la parola alla straordinaria copertina di Gigi Cavenago, che da novembre ha raccolto il testimone dell’immenso Angelo Stano, e soprattutto alla storia che troverete all’interno dell’albo. Ultimo, ma non ultimo, un ringraziamento a Roberto Recchioni, che per primo ha creduto in questa idea.

Spero che Gli anni selvaggi vi parli al cuore, perché è con il cuore che è stata scritta. È una storia sul rock’n’roll, ma soprattutto sull’amicizia, quella che… solo a vent’anni. E poi c’è un grande amore. Dentro c’è un mondo intero di riamandi, più o meno sottili, alle biografie delle band che hanno reso un po’ meno solitaria la mia adolescenza (insieme ai fumetti di Dylan, naturalmente!).

Per chi ha voglia di condividere le sue impressioni sulla storia e sui disegni, trovate sia me che Nicola su Facebook. Sono davvero trepidante (e terrorizzata insieme) di sapere cosa ne pensate. Nel frattempo, ho pensato di condividere con voi alcune delle canzoni che mi hanno ispirato durante la stesura. Si tratta di una playlist Spotify che ho creato come ideale colonna sonora per l’albo: ruvido, sofferto rock’n’roll nelle sue infinite declinazioni. La trovate qui: goo.gl/qFWN5t

Qui la recensione in anteprima dell’albo su Rolling stone Italia. Enjoy!