Scarlett: la recensione di Giona A. Nazzaro su Rumore

Nel nuovo romanzo, Barbara Baraldi rimescola ancora una volta le carte a sua disposizione. Per certi versi Scarlett rappresenta un ritorno alle atmosfere dell’esordio, ma d’altra parte è evidente che l’universo poetico della scrittrice si sta spostando altrove. Nessuna frattura manifesta in questa parabola di amori senza fine e morti dolorose e terribili. Eppure è evidente che Scarlett rappresenta un notevole passo in avanti. Uno scarto visionario gestito con un esemplare controllo della scrittura. Il mondo della provincia s’interfaccia coi segni di altre presenze aprendosi al fantasy, che resta tuttavia sempre ancorato a una provincia indolente e chiusa nella contemplazione dei propri rituali. Come in un anime nipponico, gli adolescenti della Baraldi vivono le loro apocalissi ormonali come se fossero perennemente al di qua della linea dell’orizzonte. Il mondo è un giardino segreto in cui palpitano misteri e desideri. Scarlett evidenzia grande padronanza formale da parte dell’autrice e un altrettanto forte desiderio di mettersi nuovamente alla prova. Di sondare ulteriormente il proprio (e il nostro) mondo.

Giona A. Nazzaro

Bambole pericolose: la recensione di Barbara Bracci

La recensione di Bambole pericolose di Barbara Bracci, scrittrice e blogger per Sololibri.net:

Le Bambole Pericolose si muovono, feline, nella Bologna segreta, fatta di culti pagani, sesso perverso, loschi giri di denaro, brutali combattimenti senza regole.

Il ritmo della narrazione è serrato, scattante, dal forte impatto visivo, quasi cinematografico, a tratti teatrale. Ma è anche avvolgente, poetico, accattivante, come una musica che avvita nel profondo degli altrui segreti. E’ con questa magia delle parole che le vite inizialmente parallele dei personaggi si mescolano via via nel fluire del racconto, come in una pozione oscura e letale, fino a scoprire che quelle che sembravano coincidenze in realtà non sono che i fili di un piano diabolico e senza pietà.

L’autrice semina indizi nel testo con rara abilità e ci svela poco a poco il passato delle sue bambole assetate di sangue e vendetta, ma anche di amore puro, giustizia e verità. Eva, la combattente dal risvolto fragile, leonessa impaurita dagli occhi di ghiaccio, pronta a tutto pur di vendicare un passato crudele e doloroso. Melanie, la pantera, determinata e feroce sfidante di Eva. Thabir, conturbante dark lady che nasconde mille volti dietro un ammaliante sguardo color smeraldo. E la piccola Mia, delicato folletto dalla pelle chiarissima e dal viso costellato di efelidi, che si nasconde nell’ombra del ricordo della sorella Marta e che nella ricerca della propria indipendenza si espone a pericoli mortali. Completano il gotico quadro i membri della Stirpe Blu, capeggiati da Mefisto, spietato e diabolico leader dal nome emblematico e Il Grigio, losco e avido uomo d’affari. E poi Franco, istruttore di kick boxing di Eva, che si scopre legato a lei da un sentimento profondo e viscerale e l’amica e collega Silvia, che ammira in modo quasi ossessivo il fascino e la sicurezza apparente della bionda bambola di porcellana.

Vite vissute alla luce del sole si intrecciano a vite torbide e misteriose, per formare una spirale inquietante fatta di luci e ombre, dove anche il sesso assume le sfumature più svariate, dalla perversione allo sfogo fisico, dal senso di dominio alla consegna della propria preziosa intimità. Un peccaminoso e malefico vortice che, tra morte e violenza, vendetta e sacrifici, restituisce il valore dell’identità personale, dell’amore incondizionato, di una vita da vivere lasciandosi trasportare dalla corrente.

Barbara Bracci

Giona Nazzaro vs Barbara Baraldi su Rumore di Luglio-agosto

È uscito il numero 222 di Rumore, che resterà in edicola per tutta la durata dei mesi di luglio e agosto; all’interno un servizio di tre pagine su di me, con una lunga intervista, alcuni approfondimenti e la recensione di Scarlett, il tutto a firma del critico cinematografico e scrittore Giona Nazzaro.

Leggere l’articolo è stata un’emozione fortissima. Compro Rumore da anni e la prima cosa che leggo sono gli articoli di Giona: da sempre uno dei miei critici preferiti, con quel modo tutto suo, melodioso, di accarezzare le parole, sempre incisivo. La foto nella prima pagina è di Mirella Malaguti (http://www.sowhatphotography.it/)

E questa è la mia “prima volta” nella copertina di una rivista (solo il nome, però!), da “schianto” al cuore!

Barbara Baraldi su Rumore (pag.1) - La foto è di Mirella Malaguti (http://www.sowhatphotography.it/)
Barbara Baraldi su Rumore (pag.2)
Barbara Baraldi su Rumore (pag.3)

Lullaby: la recensione de La libreria immaginaria

Lullaby - La ninna nanna della morte
Lullaby - La ninna nanna della morte

Il genere gotico ha una nuova, irresistibile, interprete. In un romanzo che racchiude tutto il suo potenziale evocativo, Barbara Baraldi ci regala uno squarcio quotidiano tra i più torbidi e realistici che si possano descrivere. I personaggi ti entrano dentro come un ago sotto pelle per iniettare la dose quotidiana di macabra violenza. Quella di cui ci nutriamo la sera, a cena, davanti al telegiornale. Quella che ci fa rabbrividire al sol pensiero e ci fa riscoprire l’umanità che la vita quasi ci impone di cancellare.

Come per noi, anche loro si salvano per un soffio; un refolo di altruismo che spazza via il veleno dalle vene e lascia solo le scorie di brutti pensieri. C’é chi le espelle scrivendo, chi andando contro all’ingiustizia del mondo intero in maniera utopica e chi invece ne viene sopraffatto e trasforma la sua vita in quella di un mostro vendicativo. L’aspetto più angosciante é che il mostro é accanto a noi per tutto il tempo, palpabile. Proprio perché in bella mostra ci sorprende; sempre!

E’ quel genere di lettura che ci lascia il fiatone. Un libro che si fa sfogliare pagina per pagina chiedendoci: “e poi?”. La voglia di sapere quello che succederà é minata solo dalla paura di saperlo davvero. Lo sguardo che filtra tra le dita nelle scene di un film ad alta tensione. Inquietudine; la sottotraccia che destabilizza e rende insicure le indicazioni su chi é il colpevole. Dire che mi sono sentito toccato nel profondo é poca cosa. Dire che sono alla caccia di altri suoi libri é riduttivo. Dire che ho trovato pane per i miei denti da lettore é sacrosanta verità.

E dire che l’ho preso dallo scaffale con un filo di non curanza.

Grazie a dio l’ho preso.

Articolo pubblicato da ~ Ingelo su La libreria immaginaria

Scarlett: La recensione di Salvo Zappulla per il blog Letteratitudine

Scarlett
Scarlett

SCARLETT di Barbara Baraldi

Mondadori, 2010 – pagg. 319, € 16

recensione di Salvo Zappulla (pubblicata sul blog Letteratitudine)

Scarlett, la protagonista del romanzo, ha sedici anni appena, gli occhi grandi e la purezza nel cuore, non ha ancora dato il suo primo bacio, è timida, insicura, complessata come quasi tutte le ragazze della sua età. Non è particolarmente bella ma piace, ha una sua intima luminosità, una fierezza che la contraddistingue. Ha dovuto ricominciare una nuova vita da quando i suoi hanno deciso di trasferirsi da Cremona a Siena: nuovo istituto scolastico, nuove amicizie, nuovi insegnanti. Le continue liti dei genitori non la agevolano, il fratellino impertinente la innervosisce.

Barbara attorno a lei ha costruito personaggi di grande spessore, veri, dotati di luce propria. C’è l’amica del cuore, lo spasimante non corrisposto, la belloccia della scuola perfida e dispettosa; Ofelia, la ragazza che veste sempre di nero, tanto affascinante quanto misteriosa. Il risultato è un romanzo armonico, gradevolissimo, che si dilata notevolmente con il susseguirsi delle pagine in un coro di voci perfettamente intonate. Un’orchestra di parole cui non è consentito steccare. E poi Mikael, un angelo scaturito dall’inferno, fisico scultoreo e occhi che lasciano senza fiato. Mikael è il brivido, la passione, il fuoco, la dannazione. Scarlett si vedrà catapultata dentro una storia più grande di lei. Continue reading

Lullaby: La recensione di Giulia Guida per Liberidiscrivere

:: Recensione di Lullaby di Barbara Baraldi a cura di Giulia Guida

Lullaby - La ninna nanna della morte
Lullaby - La ninna nanna della morte

“Come pagine strappate da un libro di favole.” [Rileggendo “Lullaby”, B. Baraldi.]

Giada si abbraccia stretta nella sua felpa scura, mette il muso a una primavera che le cade di traverso, a lei che non sa parlare altro che l’inverno. Che si sente figlia delle piogge acide. Nuvola di un temporale di novembre. Ci sono giorni in cui crede di stare per svanire, tutto la attraversa in trasparenza, non riesce più a ricalcare i suoi confini, a volte sente di non averli affatto, a volte vorrebbe gridare così forte da riuscire a disintegrarli. Giada non è quello che gli altri si aspetterebbero da lei. Non ha il decoro della famiglia borghese in cui è cresciuta, si veste come un maschio, esce di nascosto con Mirko, il figlio del panettiere- dicono che sia un cattivo ragazzo, uno che si droga, le piace perdere il contatto con la realtà, mentre i nodi si sciolgono dentro la polvere bianca. Continue reading

Scarlett: la recensione del blog 31 ottobre

Scarlett
Scarlett

Io lo immagino così. Un ambiente avvolto dalla penombra. Un camino. Il fuoco è acceso. Un grosso pentolone è appeso sopra a esso. Il chiarore delle fiamme illumina il volto pallido di luna piena di una ragazza dai capelli lunghi e mossi. Lei è vestita di scuro, i dettagli mi sfuggono perché il riverbero delle fiamme appiattisce ciò che i miei occhi riescono a percepire. La ragazza sceglie con attenzione gli ingredienti. Nel pentolone bolle qualcosa di profumato, un odore antico però, che non riconosco. Le mani delicate della ragazza lasciano cadere il primo ingrediente: una polvere fine, simile a tante piccole stelle raccolte in una pallina trasparente, che volteggia nell’aria calda e disegna il viso di una sedicenne, Scarlett, costretta a lasciare la sua Cremona, i suoi amici e, Matteo, il suo primo amore.

Il volto della sedicenne non fa in tempo a dissiparsi che già il nuovo ingrediente cade pesantemente nel pentolone. Qui la ragazza fa un passo indietro. Attorno a sé si è materializzato un demone enorme, occhi rossi, magnetici e terribili che però svaniscono quando lei lancia il terzo ingrediente, una pietra azzurra che taglia l’aria come il volo di un pipistrello. Una melodia si solleva lentamente, una ballata, Girl from the stars, viene accennata dall’arco di un violino. Melodia che si dissipa quando il successivo ingrediente viene calato delicatamente nel pentolone, il papillon rosa appartenuto a un bibliotecario. Mi allontano lentamente, mentre la ragazza comincia a mescolare con decisione i vari ingredienti, così Scarlett prende vita e… Continue reading

La bambola dagli occhi di cristallo come Lisbeth Salander? La recensione del quotidiano The Independent

È apparsa ieri sul quotidiano inglese The Independent una recensione di The girl with the crystal eyes, traduzione inglese del mio romanzo La bambola dagli occhi di cristallo. Nell’articolo di Jane Jakeman viene fatto un inedito paragone tra la “bambola” e Lisbeth Salander, co-protagonista della trilogia Millenium (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta). La bambola dagli occhi di cristallo è stato scritto molto prima dell’uscita italiana di Uomini che odiano le donne, ma il paragone non può che farmi piacere 🙂

If Bologna brings to mind sausages and spaghetti, this fast-moving thriller paints a new picture of that ancient city as a chilling network of dark streets through which a serial killer flits. A pool of blood into which a child drops a teddy bear marks the start of a trail of gutted corpses as Inspector Marconi (yes, his antennae are always vibrating) tracks the murderer. His investigations take him into some louche quarters of this suddenly interesting town. Call me a simple country girl, but I had never previously heard of a “Marilyn” party, where everyone has to wear a blonde wig. [Continua qui]

Scarlett: la recensione dell’Angolo nero

Scarlett
Scarlett

Barbara Baraldi
Scarlett
Mondadori – collana Shout
Pagine 319
Prezzo 16,00 euro

Scarlett è una teenager moderna e normalissima: ha una famiglia un po’ in crisi, un fratellino rompiballe, una nonna saggia che le ha fornito un talismano. Ascolta musica dall’Ipod, indossa Converse con le stelle e magliette portafortuna. Non è appariscente, non è smorfiosa e guarda con un po’ di curiosità al mondo maschile, per lei finora rappresentato dall’amico Matteo, rimasto a Cremona quando Scarlett e la sua famiglia si sono trasferiti a Siena. Nuovo anno, nuova scuola, nuovi amici. Un mondo dove inserirsi, con qualche difficoltà. Scarlett ama leggere e lega immediatamente con il bizzarro bibliotecario della scuola. Fino a quando non succede qualcosa di tremendo…

E poi, forse, l’amore. Il bellissimo e misterioso Mikael, il bassista dei Dead Stones, il gruppo più popolare della scuola, sconvolge i pensieri di Scarlett. Mikael, sempre insieme al cugino e alla bella Ofelia, Mikael che è presente al momento del bisogno per poi sparire subito dopo, misteriosamente. Quale segreto nasconde?

Presentato come “Urban Fantasy” – ma che strane etichette si sono inventati gli editori? Boh – Scarlett è un romanzo destinato a un pubblico preadolescente, ma di gradevolissima lettura per tutti.

È una lettura dolce e crudele, come possono esserlo le fiabe, come le sensazioni irripetibili.

In Scarlett Barbara Baraldi mantiene il suo stile, pulito e rigoroso, insieme all’inesauribile voglia di raccontare e di creare mondi per i suoi lettori. Il romanzo mescola generi ed elementi soprannaturali, con un risultato nitido e brillante.

Articolo pubblicato su Angolo nero

Scarlett: la recensione di Barbara Bracci sul forum Scrittori d’Italia

È uscita una recensione di Scarlett sul forum Scrittori d’Italia, scritta da Barbara Bracci: http://scrittoriditalia.forumfree.it/?t=48339310

Scarlett e Mikael.

Lei, sognante “ragazza delle stelle” appena trasferitasi a Siena, circondata da vari ammiratori ma spinta da un’attrazione irrefrenabile verso di lui, bassista degli acclamatissimi Dead Stones, bello da non credere, al centro dei desideri di quasi tutte le ragazze della scuola.

Un interesse reciproco, ostacolato da Umberto, pretendente di Scarlett, che afferma di conoscere inquietanti verità sul conto di Mikeal, di suo fratello Vincent, e dell’incantevole ragazza di quest’ultimo, Ofelia. Poi uno strano, terribile avvenimento, la paura, i sospetti.

E un finale a ritmo di musica, che non si può svelare. Quello che è certo, fin dalle prime battute della storia, è la cura dell’autrice per i suoi personaggi, tratteggiati con attenzione non soltanto nella loro dimensione psicologica, ma anche in quella relazionale, dai conflitti di Scarlett con la madre, all’amore della ragazza per il fratellino Marco, non sempre facile da dimostrare, fino a sfiorare il rimpianto. Una fitta rete di personaggi gravitano intorno alla vicenda centrale… [Continua a leggere]

Scarlett: la recensione di Horror magazine

Scarlett
Scarlett

Barbara Baraldi

ScarlettHORROR/YOUNG ADULTS – Mondadori – Shout – 2010 – pagine 319 – prezzo 16,00 euro – giudizio: ottimo

Provate, con l’aiuto di questa quarta, a immaginare le premesse di Twiligt: un’adolescente tormentata e incompresa dalla famiglia è costretta a trasferirsi in una nuova città e a cambiare Liceo. Qui, oltre a nuovi amici, incontra un ragazzo tanto affascinante quanto misterioso di cui si innamora perdutamente. Provate poi a sostituire la parola “demone” a quella di “vampiro”, aggiungete che questo demone (che non lo è esattamente, ma il discorso è troppo complicato per togliere in questa sede il gusto al lettore di scoprire tutto da sé) non manca di fare visite notturne alla protagonista, non fidandosi tuttavia abbastanza della propria natura, ma soprattutto trasformate lo stile piatto e insignificante di Stephenie Meyer in quello asciutto ma evocativo, scorrevole ma ricco di metafore che caratterizza la Regina del Gotico italiano Barbara Baraldi e, probabilmente, anche chi ha storto il naso di fronte alla saga di Bella ed Edward troverà in Scarlett quel quid che mancava alle avventure dei vampiri d’oltreoceano, anche perché, col procedere delle vicende, la storia acquista tutt’altre pieghe e suggestioni… Continua qui

Scarlett: la recensione di Libriblog

Prendete un “bello e dannato”, prendete una ragazzina sedicenne trasferitasi da poco in una Siena gotica e misteriosa, prendete un omicidio e un’aggressione a opera di una strana creatura dagli occhi di fuoco, mescolate ben bene condendo il tutto con una spruzzata di thriller e una manciata di passione e avrete Scarlett, il nuovo romanzo della ormai consacrata regina del gotico italiano, Barbara Baraldi.

Atmosfere horror, brividi e bellezze eteree attendono la giovane Scarlett che dopo essersi lasciata una grande amicizia e un amore quasi sbocciato alle spalle, deve trasferirsi in una nuova scuola dove incontrerà Umberto che subito le fa la corte. Ma tra i due, oltre alla nuova amica di Scarlett, Caterina, segretamente innamorata di Umberto, si contrappone anche Mikael, bassista dei Dead Stones troppo bello eppure troppo strano per essere vero.

Solo Umberto conosce la verità su Mikael, ma sembra impossibile mettere in guardia Scarlett. Poi omicidi, aggressioni, creature dagli occhi di fuoco e un gatto nero, trasformano il tutto in un’accattivante sarabanda di misteri e colpi di scena. Se nel precedente Lullaby, la Baraldi ha dato prova della sua bravura nella caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi femminili, in Scarlett sono soprattutto i personaggi maschili ad emergere con tutti i loro tormenti interiori, grazie anche ad una scrittura più matura, ma anche fruibile e accattivante che di sicuro conquisterà anche gli scettici. Infatti, se la storia dalle prime battute può ricordare a grandi linee quella di Twilight e simili, lo stile evocativo e pieno di metafore, la profondità dei personaggi e l’ottima descrizione delle atmosfere tenebrose di Scarlett, di sicuro non faranno rimpiangere la Meyer e i suoi discepoli americani.

Gary Sue

Articolo pubblicato su Libriblog

Lullaby su Mondo Rosa Shokking

Il magazine Mondo Rosa Shokking si è completamente rinnovato e dedica a me (lusingatissima!) l’apertura della nuova rubrica Morsi dal talento.

Un assaggio del  botta e risposta con Carlotta Pistone:

Cosa significa per te essere scrittrice?
Accarezzare le parole.

Cos’è per te un romanzo?
Un mondo parallelo.

Quando hai sentito di esser stata morsa dal talento per la prima volta?
Quando da bambina tenevo incollati i miei fratelli più piccoli con le mie storie di paura.

Che percorso hai fatto per arrivare dove sei?
Accidentato. Un percorso fatto di duro lavoro e tanta umiltà, necessaria per potersi migliorare.

Fissa o precaria (come stato mentale, non solo come dato di fatto)
Continua qui

Un anticipo della recensione di Carlotta Pistone di Lullaby:

“Lullaby. La ninna nanna della morte”, un titolo che già di per sé lascia poco spazio a fraintendimenti sul genere di lettura che ci si appresta ad affrontare. Infatti il nuovo romanzo gotico di Barbara Baraldi è un concentrato di orrore, paura e misteri, corredato da elementi psicologici degni dei thriller più agghiaccianti. Il tutto diluito in una narrazione tesa ma chiara, i cui macabri tasselli si uniscono man mano per rivelare il colpo di scena finale.

Uno scrittore mancato, tormentato dall’incapacità di trovare ispirazione per il suo romanzo giallo d’esordio. La Bambina Nera, una ragazzina strana e problematica, adolescente incompresa e ribelle che contrappone all’aspetto esteriore duro e cupo, una profonda fragilità interna. La sua bellissima amica, la Principessa dell’Est, esempio di giovane purezza e perfezione, che mira solo ad infrangere le pareti, apparentemente dorate, della campana di vetro in cui è relegata.
Marcello, Giada e Luana, questo l’eterogeneo trio di protagonisti del romanzo, le cui strade si incrociano all’improvviso lungo una scia di raccapriccianti omicidi, dove cadaveri martoriati di personaggi più o meno insospettabili e slegati tra loro, fanno una breve – e più che sufficiente… – apparizione sulla scena, per poi scomparire senza lasciare tracce.

Continua qui

Lullaby: la recensione di Claudio Vergnani su Stradanove

19.04.2010
Claudio Vergnani

LULLABY. LA NINNA NANNA DELLA MORTE, BARBARA BARALDI

Gotico padano

La  copertina

Sempre più difficile scrivere storie senza ricorrere a cloni o vuote iperboli, monaci investigatori, anatomopatologhe intelligenti circondate da ebeti, commissari nostrani un po’ cialtroni sulle orme ormai sbiadite di un Camilleri quando non addirittura di un Simenon. Ancora più difficile narrare una storia onesta, robusta, inquietante la sua parte e – il che non guasta – verosimile.

Verosimile, quindi, originale e – rarissimo – anche efficace. L’autrice non scrive feticci, né perde tempo per strada a limare e/o cesellare ciò che altri hanno sgrezzato. Segue il suo cammino senza complessi. Chapeau.

Chi scrive ha letto Lullaby – La Ninna nanna della morte (Editore Castelvecchi – Le Torpedini) la notte successiva alla presentazione dello stesso al Cinema Victoria. Un’unica tirata (rarissimo). Qualche pausa per doccia,  colazione e allenamento e poi alè, a testa bassa su questo noir (non gotico!, come a volte è stato detto) , su questo noir, dicevamo,  sanguigno e frizzante della brava (anche bella, ma in questa sede limitiamoci al brava) Barbara Baraldi, statuaria scrittrice d’origine Mirandolese (in provincia di Modena).
Una notte e un giorno, si diceva, per “bere” le 232 pagine che ripercorrono i destini incrociati di Giada, Marcello, Luana, e di altri comprimari, che poi comprimari a ben vedere non sono.

La materia è difficile e irta di ostacoli – l’adolescente ribelle e incompresa può far franare scrittori temprati nelle più robuste fucine -, ma Baraldi governa il vascello della narrazione con piglio consumato, mano ferma e – sopra ogni cosa – istinto di razza. E l’istinto, alla fin fine – l’occhio – è tutto. Niente cadute di stile, niente ovvietà, la giusta dose di introspezione e di  azione. Il sangue rimane sangue  e non si trasforma mai in una stucchevole (e inefficace) colata scarlatta. Non vi sono insistenze (o, quando ci sono, non appaiono tali). Capiamoci bene, mica è da tutti.

Così come non è da tutti governare senza sbarellare un cross di eventi/personaggi senza confondere il lettore o costringerlo a ritornare indietro nella lettura per capire a che punto si era.

Ci vuole talento.

Il libro è un susseguirsi di circostanze allarmanti e delicate, di turpitudine e bellezza. C’è una nobiltà d’animo perseguitata sul punto di essere annichilita (ma non sempre, e comunque non del tutto) dallo strapotere di una quotidianità greve e bovina, descritta senza forzature, senza bizantinismi, con disarmante onestà e buon senso.

E’ con essa, con questa quotidianità annientante – più  ancora che tra loro e con un fantomatico assassino – che lottano i protagonisti. E’ la realtà che viene loro concessa. La si può accettare e finire per farne parte, o la si può rifiutare e rischiare di esserne spezzati. Ma non può essere una lotta individuale. E come nella favola de I tre ciechi e l’elefante, solo imparando a confrontarsi direttamente tra loro e non solo attraverso il velo imposto dalla paura e dall’odio, i protagonisti riusciranno a riappropriarsi della bellezza delle loro vite che credevano inesistente o scomparsa.

Perché è per questo che i personaggi principali lottano, più o meno consciamente;  non per le loro vite – che è pur sempre istinto animale e come tale privo di merito – ma perché intravedono – pur nel più profondo dell’orrore in cui vengono affondati – la scintilla della bellezza . Senza la quale dell’orrore non ti liberi veramente mai.

Da leggere, per toccare con mano come non occorra ambientare una storia a New York o inseguire improbabili vestigia Templari o stracciarsi (e stracciare) le palle tra enigmi incomprensibili e insensati per essere godibili e originali.

Barbara Baraldi, Lullaby. La ninna nanna della morte, Castelvecchi (collana Le torpedini), pagg. 232, euro 15

L’autore di questa recensione per Stradanove è il modenese Claudio Vergnani, autore dell’ottimo Il XVIII Vampiro, piccolo cult horror ambientato a Modena, di cui, nei prossimi mesi, uscirà l’atteso seguito. Questa la sua curiosa biografia: “Svogliato studente di Liceo Classico e ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Dopo una parentesi militare, sbarca il lunario alla meno peggio, passando da un mestiere all’altro. Dalle palestre di body building alle ditte di trasporti, alle agenzie di pubblicità, alle cooperative sociali, è sempre perennemente fuori parte e costantemente in fuga. Il 18° vampiro è il suo primo romanzo”.

Articolo pubblicato su Stradanove