La casa di Amelia e La collezionista: recensione di Stradanove

Ho recentemente  incontrato in rete queste due recensioni de “La collezionista di sogni infranti” e “La casa di Amelia” dal sito Stradanove.net
07.07.2009
Giovanni Scalambra

LA COLLEZIONISTA DI SOGNI INFRANTI, BARBARA BARALDI

Realtà e finzione

La copertina

Amelia e Marina sono amiche. Virtuali. Due anime sole che diventano vere solo attraverso tastiera e monitor.
In chat si scoprono simili, fragili, schiacciate da verità che condizionano il loro proporsi al mondo.
Un giorno decidono di oltrepassare i confini intangibili della rete: Amelia lascia il suo tranquillo paesino della bassa emiliana per raggiungere Marina, che l’aspetta in una casa enorme persa tra le campagne ferraresi.
Il destino, solo in apparenza malevolo, sembra voler impedire quest’incrocio di solitudini, ma dopo un viaggio contornato di dubbi, paure e imprevisti batticuori, le due “amiche” riescono ad incontrarsi. E il gioco di bugie si rompe, rivelando una realtà fatta di invidie, ossessioni e follia.
Ma forse la verità che sembra stare dietro l’apparenza ha risvolti altrettanto ingannevoli… Continue reading

La collezionista di sogni infranti – Recensione di Europolar

Impreziosita da una bella copertina di Onofrio Catacchio che riassume in un solo disegno l’intera idea del romanzo, arriva nella collana di romanzi brevi diretta da Luigi Bernardi la conferma che la vincitrice del premio Gran Giallo  Città di Cattolica 2007 è avviata con sicurezza sul sentiero battuto dai narratori che lasciano il segno.

Parlo di Barbara Baraldi usando il termine narratrice perché l’ispirazione del suo lavoro è quella di raccontare storie. Fiabe nere, in questo caso, ma anche sogni inquietanti che contengono screziature di una passione, di esperienze vissute ed elaborate mescolate ad altre suggestioni che vengono dalla fantasia, dall’immaginario.

Barbara è un’attenta osservatrice della realtà umana e fantastica che la circonda. Elabora emozioni sue o forse semplicemente osservate in altri e le riproduce in una storia complessa dove i meccanismi del thriller italiano degli anni 70 non sono di maniera ma utensili impiegati con abilità perché amati. Continue reading

La collezionista di sogni infranti – Recensione di Carlo Oliva

Questa la recensione di Carlo Oliva de “La collezionista di sogni infranti” nella sua trasmissione su Radio Popolare il 21 gennaio 2008

Barbara Baraldi, La collezionista di cuori infranti, “Babelesuite” – Perdisa, pp. 116, € 9,00

Le informazioni che si possono ricavare su questa Barbara Baraldi dalla quarta di co­pertina del suo secondo romanzo non sembrano particolarmente tranquillizzanti: si legge che è anche fotografa, che è cresciuta nell’ambiente metropolitano e notturno dell’Emilia Paranoica che descrive, che è appassionata di cinema di genere, collezio­na bambole esotiche, ha lavorato come modella, ha vinto il premio “Mario Casacci”, che non so cosa sia, nonché il “Gran giallo città di Cattolica”, suppongo per un rac­conto, e che, con lo pseudonimo di Luna Lanzoni ha pubblicato il romanzo La ragaz­za dalle ali di serpente presso una non meglio nota casa editrice Zoe, ricavandone grande successo negli ambienti alternativi.  Uhm…  Più interessante, dal nostro pun­to di vista, è forse il fatto che la collana in cui compare La collezionista di cuori infran­ti sia diretta da Luigi Bernardi.

Bernardi è sempre stato uno straordinario talent scout, sin da quando, ai tempi della Granata Press, ha pubblicato per la prima volta Fois, Lucarelli, Cacucci, Ferrandino e tanti altri, inventando praticamente il noir italia­no contemporaneo (oltre a importare qui da noi autori del livello di Paco Taibo II, Di­dier Daeninkx e Andreu Martin) e questa nuova collana, una elegantissima serie ta­scabile di testi brevi, ha un evidente carattere, al tempo stesso, di ricerca e di proget­tualità.  Il lettore esperto, insomma, capisce subito che lo attende una lettura non fa­cile, ma che ne varrà la pena.

E infatti. La Baraldi ci racconta, in un suo linguaggio personalissimo e molto efficace,  una specie di flusso di coscienza alternato, la storia dell’incontro di due ra­gazze: tutte e due, ciascuna a suo modo, molto alternative, molto schizzate e molto infelici, che si sono conosciute in chat (passano molto alla tastiera, a volte indossan­do normalmente gli slip, altre volte calandoseli alle ginocchia) e adesso una delle due, quella più timida, più confusa, più piena di paure e, in sostanza, più incasinata, è venuta a trovare l’altra nella città emiliana in cui costei vive, consumando un rap­porto residuale piuttosto nevrotico con un compagno che non sembra valere troppo la pena.  Non c’è, nel breve giro di pagine disponibile, lo spazio per grandi sviluppi, ma si capisce subito che la situazione è più complessa di quanto appaia e che qual­cosa andrà a finir male, anche se nessuno, credo, si spingerà a immaginare quanto male possa finire.

Ma siamo nel noir più noir che si possa immaginare e l’opera non si raccomanda ai fautori del giallo come divertissment e, in generale, ai lettori di sto­maco debole.  Ma ce la si può fare, naturalmente, per scoprire che, come da previ­sioni, ne valeva davvero la pena.  Benvenuta a Barbara Baraldi, tenetevi forte e buo­na lettura.

21.01.’08

La collezionista di sogni infranti – Recensione dell’Angolo nero

Amelia, giovane triestina, prende un treno per incontrare una ragazza conosciuta in chat. Marina, la donna dall’altra parte dello schermo, ha una personalità borderline – solo che Amelia non lo sa… In una casa persa nel nulla della pianura padana, l’incontro tra le due donne si rivelerà gravido di conseguenze.

Romanzo breve o racconto lungo che dir si voglia (il vincolo della collana prevede 120mila battute), La collezionista di sogni infranti è una fiaba per adulti. Agli adulti si addicono infatti gli abbondanti elementi presi in prestito dall’immaginario horror letterario e cinematografico. Ma è una fiaba per la struttura narrativa e per il “lieto fine” (per quanto macabro e inaspettato, pur sempre nello stile del “e vissero felici e contenti”).

La scrittura di Barbara Baraldi è raffinata e perversa, e conoscendola viene da chiedersi come una giovane donna così timida e solare, che nella vita fa la fotografa, possa avere fantasie così “oscure”. Furto di identità, autolesionismo, paure (dell’altro, del diverso), relazioni malate che si intrecciano e si accavallano: tutto contribuisce a creare una spirale di inganni ansiogena, una continua tensione nella narrazione.

Date le precedenti e variegate esperienze di Barbara (La ragazza dalle ali di serpente, la vittoria al premio Gran Giallo Città di Cattolica con il racconto Una storia da rubare), La collezionista di sogni infranti non poteva che essere un libro fuori dalla definizione di genere. Volutamente fuori, visto che è stato pubblicato nella nuova collana diretta da Luigi Bernardi, Babele Suite, che si propone come evoluzione e superamento dei confini dei generi a favore della commistione. Che sia questo il futuro del noir?