“The making of Aurora – Sleeping beauty” su Mondo nerd

Sul portale Mondo nerd è uscito un bell’articolo su “The making of Aurora – Sleeping beauty” firmata Giacomo Lucarini. Enjoy!

Cop-Aurora“Siete curiosi di sbirciare nei meccanismi che compongono le opere d’arte? Beh, avete una possibilità interessantissima per soddisfare i vostri desideri: The making of Aurora – Sleeping beauty (Pavesio editore) è un libro che fa da ‘anticamera’ a un’opera tutta italiana, e permetterà di vedere come nasce e ‘cresce’ sia la parola, sia il disegno.

Un volume che apre le porte “dell’officina” di due grandi e bravissimi professionisti di casa nostra, ovvero Barbara Baraldi (scrittice) e Lucio Parrillo (illustratore).

Aurora – Sleeping Beauty è la loro nuova fatica “condivisa” e con l’opera qui presente potrete assistere a contenuti speciali come sketch e bozzetti, studi dei personaggi, stralci del soggetto dettagliato.

Come spiega la stessa Baraldi, il volume permette di entrare nella cabina di regia di un progetto nello stesso istante in cui sta prendendo vita. Come si evince dal titolo, Aurora – Sleeping beauty è una bella riflessione su fiaba, fumetto, romanzo e i suoi punti d’approdo nella vita reale.

Attenzione, inoltre: Il volume è prodotto in serie limitata! (=potenziale oggetto da collezione…)”

L’arte del narrare la fiaba: The making of Aurora – Sleeping beauty

Cop-Aurora«Come nascono le idee? Con questo volume vengono aperte le porte dell’officina di due professionisti, Barbara Baraldi e Lucio Parrillo. L’una della narrativa, l’altro dell’illustrazione, per scoprire come nasce un volume come Aurora – Sleeping Beauty. Tra i contenuti speciali ed esclusivi: sketch e bozzetti, studi dei personaggi, stralci del soggetto dettagliato, la prefazione di Barbara Baraldi e alcune tavole illustrate da Lucio Parrillo»

Le fiabe da sempre nutrono la mia fantasia con le loro atmosfere gotiche e a volte orrorifiche. Negli anni sono diventata una collezionista di fiabe, da quelle dei fratelli Grimm e di Perrault a quelle dell’est, ma anche fiabe orientali dove gli uomini incontrano spiriti erranti e creature antropomorfe e fiabe del nord Europa, leggende tzigane o provenienti dalle Fiandre.

Nelle fiabe ci sono sempre strade da non lasciare perché il bosco può essere pericoloso, porte da non aprire perché custodiscono segreti sepolti con il sangue, ma i protagonisti spesso infrangono i dettami della ragione per spingersi oltre il limite della conoscenza e a volte il prezzo da pagare è molto alto.

Vi svelo un segreto: La bella addormentata nel bosco è una delle mie fiabe preferite, simbolo dell’entrata nell’età adulta di una ragazza e che nella versione disneyana offre una delle sue streghe più affascinanti dell’immaginario collettivo: Malefica. Da sempre mi chiedevo cosa sognasse Rosaspina nei cento anni di lungo sonno e anch’io sognavo a occhi aperti. Sognavo di scrivere un mio omaggio a questa fiaba, ma in cui la protagonista, anziché attendere un principe azzurro, fosse disposta a combattere per quello in cui crede, a combattere per il suo amore. E proprio come in una fiaba, un giorno la mia strada ha incrociato quella di un artista che quando dipinge è in grado di donare sangue e vita alle sue creature, che siano eroine sensuali o mostri terrificanti. Si tratta di Lucio Parrillo, il cui lavoro sulle copertine dei comics della Marvel e di altri editori americani è celebrato in tutti gli angoli del pianeta. Davanti a un caffè amaro sono nate le prime scene del nostro Aurora – Sleeping beauty.

Con grande piacere vi annuncio che questo progetto sta prendendo vita e a maggio, in occasione del Florence Fantastic Festival (10-12 maggio, Firenze, Fortezza da Basso), io e Lucio presenteremo in anteprima il volume The making of Aurora – Sleeping beauty (Pavesio editore).

Di cosa si tratta e perché è un volume da non perdere? Perché permette di entrare nella cabina di regia di un progetto nello stesso istante in cui sta prendendo vita. Perché svela i segreti dietro la genesi di un’idea, con stralci del soggetto originale e i miei appunti per il disegnatore. Ci sono bozzetti e studi dei personaggi, tavole a colori e foto tratte dai momenti della lavorazione. Naturalmente non mancano i primi capitoli del romanzo Aurora – Sleeping beauty e una mia lunga riflessione su fiaba, fumetto, romanzo e i suoi punti d’approdo nella vita reale.

Il volume è in serie limitata ed è destinato a diventare introvabile con l’uscita di Aurora – Sleeping beauty. Un’occasione unica, insomma, per entrare nella nostra officina di lavoro.

La quarta di copertina: «Aurora – Sleeping Beauty racconta, tramite le parole incantatrici di Barbara Baraldi e le stupende illustrazioni di Lucio Parrillo, la storia di una principessa guerriera che non è disposta a rinunciare ai suoi sogni, che combatte contro creature spaventose per riavere il suo amore, degli occhi di un indovino che si nutre delle anime dei viandanti, di porte oltre le quali si nascondono verità scomode, di castelli in grado di spostarsi come le dune del deserto sotto i venti dell’Est, di regni dimenticati popolati di antiche divinità.»

 

Da oggi in libreria: Striges – La promessa immortale

Striges-400Un brano del romanzo:

There is a light that never goes out

Ogni periodo della mia vita era legato a un brano musicale.
Come l’estate di tre anni prima, quando avevo passato un mese intero a casa di zia Elena. Avevo preso l’ultimo treno del pomeriggio, ed ero arrivata in stazione a Como che era già buio. Ma a quel punto mi aspettava una sorpresa: mia zia non era venuta a prendermi.
Avevo dovuto prendere un taxi, e non appena mi ero sistemata nel sedile posteriore era partita una canzone che non avevo mai sentito prima. Take me out, tonight, recitava la prima strofa.
La voce era colma di malinconia, ma seducente. I never never want to go home, because I haven’t got one. Any more. Era così che mi sentivo. Senza più una casa, perché la mia non erano quattro mura, ma il sorriso di mia madre. Era lei che teneva insieme la famiglia e che mediava tra i caratteri spigolosi di me e papà.
La canzone scivolava via, come la strada sotto di me. Il lago era uno specchio argentato, liscio, senza increspature. Sembrava che niente potesse scalfirlo. In quel momento, da sola, in quel taxi, successe un piccolo miracolo.
Ero riuscita a piangere.
All’inizio piccole lacrime come gocce di rugiada, poi era stato come se un argine dentro di me si fosse rotto. Avevo iniziato a singhiozzare, incurante di quello che poteva pensare l’autista. Quel giorno, per la prima volta dopo più di un anno che mia madre se n’era andata, mi ero resa conto che ero ancora viva. Che non ero morta insieme a lei, ma potevo ancora provare emozioni.
There is a light that never goes out, ripeteva il ritornello. Avevo pensato che la luce dentro di me non si era spenta.
Avevo ascoltato quella canzone ogni giorno, quell’estate. E quasi ogni giorno avevo pianto. Per la mia vita che era stata stravolta, e perché sapevo che quello che avevo perduto non sarebbe ritornato. Che sarei cresciuta senza di lei al mio fianco, senza i suoi consigli, senza il suo viso dolce. Che mi sarei addormentata ogni notte senza il suo bacio della buonanotte, e al risveglio avrei dovuto prepararmi la colazione da sola. Fino a quel momento la rabbia mi aveva impedito di accettare che l’avevo persa. Avevo creduto che il mio cuore si fosse indurito come una pietra. Quel giorno, avevo capito che poteva ancora sanguinare.

Esce oggi in libreria il mio nuovo romanzo, Striges – La promessa immortale.

Zoe ha gli occhi gialli come quelli di un animale selvatico. Non ci sarebbe nessun problema se fosse un gatto o una civetta, ma non potendo volare via, un giorno ha dovuto imparare a graffiare. Da allora è Zoe la cattiva e i suoi unici amici sono Chloe, perennemente innamorata del ragazzo sbagliato, e il pianoforte. Solo quando si abbandona alle sue note Zoe riesce a riempire il vuoto che ha dentro e a lenire il dolore per la perdita di sua madre, morta in un misterioso incidente. Il suo cuore è una pietra, e Zoe è convinta che non si innamorerà mai. Fino a quando nella sua vita non irrompe Sebastian, un ragazzo dagli occhi di smeraldo capace di strappare il velo che la protegge dal mondo. Eppure Sam, proprietaria della caffetteria Bloody Mary, la mette in guardia: Sebastian è pericoloso, e lei dovrà rinunciare al suo amore. Zoe è disperata: come può ucciderla l’unica cosa che l’abbia mai fatta sentire viva? La risposta è sepolta in un lontano passato, un tempo buio in cui un Inquisitore arse sul rogo la stessa strega che lo infiammò d’amore…

Acquistalo su AmazonLafeltrinelliIbsInmondadori

Da oggi disponibile in ebook: L’amante

cover-lamanteEsce oggi nella collana XS Mondadori il mio racconto inedito «L’amante».

«L’amante» sarà disponibile esclusivamente in formato ebook al prezzo di 99 centesimi.

Il racconto non è particolarmente breve, impaginato sarebbe intorno alle 25 pagine. Per chi ha il Kindle, può essere acquistato su Amazon a questo link oppure per chi usa iPad l’indirizzo dell’ebook su Ibooks è questo.

L’uscita va ad affiancarsi alle altre mie proposte ebook per Mondadori, tra cui ci sono entrambi i volumi della serie Scarlett usciti fin’ora: Scarlett e Il bacio del demone, entrambi disponibili al prezzo di 6,99 euro.

«L’amante» uscirà anche in Inghilterra e negli Stati Uniti nell’antologia La dolce vita (Running press) dedicata all’erotismo italiano.

La “quarta di copertina virtuale” del racconto:

Un giallo ad alta tensione erotica, scritto da una giovane autrice di cui segnarsi il nome. Da tempo Mimma è l’amante di Fernando. Una storia classica, grande passione quando si incontrano, ma lui non ne vuole sapere di lasciare sua moglie, la dolce e fragile Sara. Finché Mimma non si mette in testa di conoscerla e, con una scusa, attacca bottone al supermercato. Tra le due, unite dall’amore per lo stesso uomo, nasce spontanea l’amicizia. Ma presto il loro rapporto si carica di pericolose ambiguità, e l’innocenza dei primi giorni viene perduta, per sempre. In queste pagine costruite come un crescendo costante di seduzione e inganno, Barbara Baraldi fa capire perché un documentario della BBC l’ha inclusa tra i più promettenti scrittori della nuova generazione. Ad aprile 2013 L_amante uscirà in Inghilterra e in America nell’antologia La dolce vita, una raccolta dei migliori racconti erotici italiani scritti da donne, curata da Maxim Jakubowski, uno degli editor più importanti del mondo.

Buon 2013!

barbara_2013_nonnaUn post per augurare uno splendido 2013 a tutte le mie lettrici e i miei lettori 😉  L’anno appena trascorso è stato caratterizzato da prove molto dure, ma anche grandi emozioni per la vicinanza di persone straordinarie che mi hanno dimostrato un infinito affetto, e verso le quali sarò sempre riconoscente. Grazie a tutti, siete nel mio cuore!

Il 2013 si aprirà con la pubblicazione del mio nuovo romanzo, in libreria dal 22 gennaio. Il titolo definitivo è Striges – La promessa immortale, e avrò modo nel prossimo futuro di postare delle anticipazioni. Una delle tematiche, come si può intuire dal titolo, è la stregoneria. Ho scelto di regalarvi una foto scattata oggi, che mi ritrae insieme alla adorata nonna. Devo a lei molte storie sulle tradizioni e le leggende legate alla terra dove vivo. I suoi racconti sono popolati di streghe, di storie d’amore contrastate, ma soprattutto del coraggio di affrontare le prove che la vita ci mette davanti. Lei ha avuto in dono un paio di occhi eterocromi, e sin da bambina immaginavo che quello azzurro custodisse le luci, e quello scuro le ombre della sua personalità. Uno i ricordi belli, l’altro quelli dolorosi. E ho sempre pensato che è l’unione delle due anime che ci definisce per quello che siamo.

1 gennaio 2013

Con affetto
Barbara

C’è una luce che non si spegne mai

gigliOggi è un giorno speciale. Sto correggendo le bozze del nuovo romanzo, che vedrà finalmente la luce in gennaio. Vederlo impaginato è stata un’emozione fortissima, il coronamento di un intenso lavoro durato due anni, anche se in realtà è un lavoro che è cominciato molto tempo prima. Si tratta infatti del romanzo che avrei sempre voluto scrivere, fin dai miei esordi.

Ci è voluto un po’, e nel mezzo si è infilata anche la tragedia del terremoto che ha sconvolto la mia terra, l’Emilia, e che mi ha costretto a completare la prima stesura del romanzo da sfollata, sull’iPad, in auto, proprio nei giorni successivi al sisma. Ora, dopo tante traversie, il romanzo è a un passo dall’appuntamento in libreria, sempre con Mondadori, questa volta nella collana in cartonato Chrysalide.

Proprio oggi ho potuto visionare la copertina, che secondo me è magnifica e non vedo l’ora di mostrarvela. I gigli che adornano questo post sono un piccolo indizio su come sarà. Il nuovo romanzo è un dark fantasy a tinte forti, una storia matura e sofferta che parla di solitudine, del sentirsi diversi dagli altri, di mancanza, di amore in grado di superare le barriere del tempo.

Voglio pensare che tutte le emozioni che ho vissuto in questa lunga gestazione, le persone che ho perso e quelle che ho trovato, la paura, ma anche il sentirmi viva dopo le due grandi scosse di maggio, siano marchiate a fuoco tra le pagine. Secondo me, si tratta del miglior romanzo che ho scritto. E non vedo l’ora di consegnarlo a tutti voi lettori e lettrici e… alla vostre cure.

Ci sentiamo presto con qualche anticipazione.

Con affetto

Barbara

I prossimi appuntamenti: Bologna e Mirandola

Mercoledì 28 novembre 2012, ore 18 appuntamento a Bologna, nell’ambito degli incontri Il nastro di Moebius, dialoghi tra scrittori e fumettisti a San Giorgio in Poggiale. L’incontro è intitolato Raccontare i luoghi della paura, Barbara Baraldi e Paolo Barbieri discutono di scrittura e illustrazione, relatore Alberto Sebastiani. In occasione sarà allestita un’esposizione delle illustrazioni di Paolo Barbieri: L’inferno di Dante (28 novembre – 11 dicembre).

L’incontro si svolgerà presso la Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, via Nazario Sauro 20/2, Bologna. Telefono 051 19936352 (genusbononiae.it).

Aggiungo che la location è davvero suggestiva, trattandosi di una chiesa sconsacrata, come potete vedere dalla foto sotto.

Venerdì 30 novembre 2012, ci sarà la presentazione dell’antologia benefica Mondadori, Alzando da terra il sole, di cui fa parte un mio racconto insieme a quelli di quarantasei grandi voci della letteratura, della musica, del giornalismo per ricostruire la biblioteca di Mirandola. Stefano Benni, Daria Bignardi, Philippe Daverio, Zucchero Fornaciari, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli, Michele Serra, Walter Siti e tanti altri. 
I dettagli arriveranno al più presto.

Dark ladies: questa sera su Channel 24

Questa sera ci vediamo su Channel 24, per una trasmissione dedicata alle dark ladies. Come sapete, sono una vera appassionata della materia, al punto che il personaggio di Ofelia di Scarlett è ispirato a Louise Brooks. Si parlerà di questo, ma anche di molto altro!

Louise Brooks

CANALE CULTURA PRESENTA
CENA CON DELITTO – DARK LADIES
Un programma di Joe Denti

La figura della dark lady, versione del XX Secolo de La Belle Dame sans Merci, si profila sin dagli albori del cinema; donne capaci di stregare gli uomini con uno sguardo per far compiere loro ciò che desiderano, incarnazioni di una femminilità ferina e senza freni. Joe Denti, in compagnia di Barbara Baraldi per ripercorrere il mito della dark ladies da Louise Brooks a Barbara Stanwyck, passando per Marlene Dietrich e Rita Hayworth.

Durante la serata sarà trasmesso Mata Hari (George Fitzmaurice, 1931) con “la divina” Greta Garbo.

IN ONDA SU Channel 24 – h 21.00 (DTT 130)

streaming:
http://channel24.digitmedia.it/

Paziente 99

Da oggi è disponibile per l’acquisto sul Delos store il numero 67 di ROBOT, la storica rivista di fantascienza fondata da Vittorio Curtoni. All’interno c’è un mio racconto lungo, inedito, intitolato «Paziente 99». Per me è un grande onore, e ringrazio Franco Forte e Silvio Sosio per avermi dato la possibilità di confrontarmi con un genere che amo, al cinema quanto in letteratura, la fantascienza. Come ambientazione ho scelto gli abissi come omaggio al maestro Lovecraft e alle antiche divinità da lui descritte. Queste le prime righe di «Paziente 99»:

Non avevo mai visto la luce del sole. Il mondo, per me, era come una palla di cristallo. La Colonia Terra 2, dove vivevo, era situata a quattromila chilometri sotto il livello del mare.

Mia nonna se lo ricordava ancora, la sensazione del calore del sole sulla pelle. La sensazione di vivere sulla terraferma. La lasciò che era poco più che una bambina. A volte mi parlava della brezza, che in certi momenti ti coglieva inaspettata, come una carezza. Da piccola, mi ero fatta ripetere all’infinito i suoi racconti. Tuttavia, per quanto si sforzasse, non le era mai stato possibile descrivere un tramonto.

Afferrai il dispenser per dare da mangiare al pesce pappagallo. Non potei fare a meno di pensare che ero proprio come lui, chiusa tra quattro pareti di vetro per sopravvivere. La stessa sorte sarebbe toccata ai miei figli, e ai figli dei miei figli. Non feci in tempo a raggiungere l’acquario in sala, che il DPS si attivò. Era una chiamata in arrivo. Si trattava di Abel, il mio collega in laboratorio. Come tutti gli abitanti di Terra 2, avevo installato un dispositivo di comunicazione psichico sottocutaneo, collegato ai centri nervosi. Quando risposi, il tono di Abel era concitato. “Il paziente 99 sta avendo una crisi” mi disse.

“La risposta a una flebo di plasma?” chiesi.

“Peggiora le cose. Gli ho anche somministrato una dose di Protoderm. Niente da fare. C’è qualcosa che non va. È diverso dalle altre volte. Devi venire qui, spero solo che tu faccia in tempo”.

Rimasi per un attimo smarrita, col dispenser in mano, al centro della stanza. Poi afferrai la borsa, e mi precipitai nel corridoio, e uscii in direzione del tunnel che sbucava nel Quadrilatero principale, in mezzo alla folla ordinata di persone che la percorreva. Con le parole di Abel che mi rimbalzavano nella testa, iniziai a correre. Di fronte al Sushi bar, un agente mi intimò di fermarmi. Rallentai, e ansimando lo pregai di lasciarmi andare.

“Il regolamento è chiaro” mi disse. “Non è consentito correre, gridare, o compiere attività che turbino l’ordine pubblico”.

Mostrai il mio tesserino di riconoscimento. La scritta Centro Infezioni e Contagi bastò a farlo impallidire.

“È un’emergenza” ripetei con voce ferma.

Decise di scortarmi con il suo veicolo d’ordinanza. Gli esponenti delle forze dell’ordine erano gli unici, nella Colonia, a disporre di mezzi di trasporto autonomi. Per tutti gli altri, c’erano tunnel e vagoni pneumatici che collegavano i vari Distretti, che erano disposti in due livelli principali di profondità. A eccezione del Distretto 99, il più periferico, privo di collegamenti per i trasporti pubblici.

In una decina di minuti, arrivai al CIC. L’intero insediamento mi era sfilato davanti agli occhi come un film con l’avanzamento veloce. Ringraziai l’agente con un cenno della mano. Lui sembrò aver molta fretta di tornarsene alla sua postazione.

Le porte a scorrimento si aprirono una dopo l’altra, attivandosi con gli impulsi del mio DPS. Oltrepassai la doccia sterilizzante e indossai la tuta e la mascherina per filtrare l’aria. Abel mi venne incontro.

“Mai visto niente del genere” disse. “Ha iniziato a perdere liquidi. Se continua così, sarà disidratato nel giro di pochi minuti”.

Entrai nella camera sterile. Il paziente 99 era disteso nella vasca che fungeva da giaciglio. Il corpo, parzialmente immerso nella soluzione idrosalina, era scosso da convulsioni. Era stato chiamato così per via del Distretto dove era stato trovato, in stato comatoso. Il corpo era solcato da infinite ferite che perdevano un liquido giallastro. Le mani semipalmate sembravano voler afferrare qualcosa che solo lui poteva vedere. La pelle sottile e traslucida lasciava intravedere venature azzurrognole. I grandi occhi sporgenti esprimevano sofferenza, ma anche rassegnazione. Con due falcate raggiunsi il lettino. Il suo sguardo fu attraversato dal guizzo della consapevolezza. Sembrò riconoscermi. Mi si aggrappò alla tuta con forza, avvicinando il viso al mio. Aprì la bocca, come per parlare, ma un conato violento non glielo permise. Un miscuglio di liquami e sostanze gelatinose mi si riversò sulla tuta, all’altezza dell’addome. “Stai calmo” dissi, cercando di mantenere un tono accondiscendente, ma fermo. Lo feci distendere e, tenendogli una mano sulla fronte, gli tastai la trachea. Mi accorsi che i linfonodi erano gonfi. Il respiro un rantolo. Cercai lo sguardo di Abel. “Ha una crisi respiratoria. Aumenta la concentrazione dell’ossigeno nella vasca, presto” gli intimai.

“Già fatto. Ha solo peggiorato la situazione” rispose Abel.

Lo guardai con determinazione. “Allora dobbiamo tentare il tutto per tutto. Portami il prototipo H2N5”.

“Asia, non abbiamo la minima idea di come possa reagire. La somministrazione a pazienti umani non è mai stata autorizzata. E sono sicuro che ricordi cosa è successo alle cavie”.

“Lui è diverso” dissi. “Prendilo e basta”.

Abel fece un passo in avanti. “Ti prego, non farlo. Non puoi addossarti questa responsabilità. Sta per morire. In questo modo, fornirai a quelli della SSC un facile capro espiatorio”. La SSC, la Supervisione Scientifica Cittadina. La temuta polizia sanitaria a cui dovevo fornire i resoconti giornalieri sul paziente 99.

“Ho passato gli ultimi tre mesi della mia vita a cercare di decifrare l’enigma di quest’uomo. E non ho nessuna intenzione di lasciarlo morire perché un burocrate non ha approvato l’uso di un farmaco”.

[continua su Robot n.67]

L’illustrazione di Paziente 99, interna alla rivista Robot, è di Zaex Starzax.

Alzando da terra il sole: dal 21 settembre in libreria l’antologia in favore dell’Emilia ferita

Esce in libreria domani, 21 settembre, l’antologia edita da Mondadori e curata da Beppe Cottafavi dedicata alle popolazioni emiliane colpite dai sismi del 20 e 29 maggio scorsi. Si chiama Alzando da terra il sole. Tra le pagine ci sono anch’io, con un contributo scritto in prima linea, dalla trincea di uno dei paesi sull’epicentro, la macchina piena di bagagli e l’anima di ferite. Il mio pezzo si intitola Alla fine di un giorno qualunque, perché proprio alla fine di un giorno qualunque molti di noi si sono trovati senza una casa, né certezze, la paura a scandire gli infiniti sussulti della terra, e tanta voglia di reagire. Racconta qualcosa di me, in quel momento della mia vita. Scopo dell’antologia è raccogliere fondi per un progetto importante, raccogliere fondi da destinare a uno dei paesi più colpiti, Mirandola. Il luogo dove sono nata.

Scrive Donna Moderna:

Stefano Benni, Daria Bignardi, Philippe Daverio, Zucchero Fornaciari, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli, Michele Serra, Walter Siti… Sono solo alcuni dei quarantasei fra scrittori, artisti e giornalisti che hanno a cuore il destino dell’Emilia e dei suoi abitanti. E che hanno deciso di regalare la loro fama e le loro parole per contribuire alla ricostruzione di un importante edificio distrutto dal terremoto. Quarantasei autori che firmano Alzando da terra il sole – Parole per l’Emilia, un bel libro collettivo.

I proventi delle vendite saranno destinati alla ricostruzione della biblioteca di Mirandola, gravemente danneggiata dal sisma che ha colpito quelle zone nel maggio scorso. Il libro sarà pubblicato il 21 settembre da Mondadori. Il giorno dopo, il 22, ne parlerà anche Luciano Ligabue dal palco del Campovolo di Reggio, durante il concerto Italia Loves Emilia. E sarà possibile acquistare il libro anche ai banchi di questa manifestazione tanto attesa, oltre che nelle librerie di tutta Italia.

Questo l’articolo che Panorama dedica all’uscita:

Francesco Guccini, Milena Gabanelli, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni e anche Roberto Roversi, scomparso pochi giorni fa. E ancora Zucchero Fornaciari, Carlo Lucarelli, Valerio Massimo Manfredi, Vittorio Zucconi, Daria Bignardi… Poeti, cantastorie, scrittori, giornalisti, tanti emiliani che alla terra che ha visto muovere i loro primi passi scrivono per farla rimettere in piedi.

Alzando da terra il sole è il libro per l’Emilia ferita dai terremoti che da fine maggio a inizio giugno hanno ucciso 27 persone e minato la sicurezza paciosa di una pianura serena e solare, da sempre ingenuamente consideratasi estranea ai sismi. Ma non solo voci autoctone, anche non emiliani che all’Emilia hanno legato i loro studi, le vocazioni, la crescita artistica, da Vinicio Capossela a Michele Serra, da Davide Toffolo a Gianni Celati…

Quarantanove narratori famosi o giovani e meno noti ma promettenti offrono il loro contributo per la ricostruzione dell’Emilia con questo volume corale no profit, promosso da Mondadori editore e dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. In libreria dal 21 settembre, sarà in vendita anche al concerto “Italia Loves Emilia” del 22 settembre e i proventi delle vendite saranno destinati alla ricostruzione della Biblioteca comunale di Mirandola, la più importante fra quelle colpite dal terremoto del 20 maggio.

La sede che la ospitava, l’antico Convento dei Gesuiti, è oggi gravemente dissestata. I fondi che la costituiscono, con i preziosi incunaboli e cinquecentine, tra cui alcune prime edizioni delle opere di Giovanni e Giovan Francesco Pico, sono stati traslocati in parte in appositi locali nei pressi di Bologna, messi a disposizione dalla Soprintendenza ai beni librari della regione Emilia Romagna, in parte in una scuola di Mirandola.

Nell’aletta di Alzando da terra il sole si legge: “«Quel gran pezzo dell’Emilia», come la definiva Edmondo Berselli, ha sofferto, ha stretto i denti, ha reagito. Terra di nichilisti, ma empirici, di balzani, ma creativi, ha dato vita tra Bologna, Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Mantova – che è Lombardia solo sulla carta geografica – a mille iniziative di sostegno e di aiuto. Di coesione sociale, di orgoglio civico.

Si sono mobilitati per primi i cantanti, poi gli artisti, e subito dopo anche gli scrittori”.

“Tutti generosamente e appassionatamente impegnati a pronunciare queste parole per l’Emilia”.

Simona Santoni

Alzando da terra il sole. Parole per l’Emilia
Mondadori, collana Strade Blu
15 euro

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Baraldi, lo scrittore è un medium. L’ANSA su «Un sogno lungo un’estate» alla Fiera del libro per ragazzi

BOLOGNA, 19 MAR – Il mistero è l’anima dei libri di Barbara Baraldi che ha preso una piccola pausa dalla sua fortunata serie Scarlett, pubblicata con Mondadori, per scrivere un romanzo di formazione che aveva nel cuore da tempo: ‘Un sogno lungo un’estate’, uscito per Carta Bianca di Einaudi Ragazzi.

«Non mi piace farmi inscatolare in un genere. Per me lo scrittore è un medium. Le storie esistono e lui le porta qua» dice all’ANSA la scrittrice alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. ‘Un sogno lungo un’estatè è «una delle prime storie che volevo scrivere, ambientata nella mia campagna, quella piatta dell’ Emilia Romagna. Mia nonna mi raccontava sempre di un paracadutista che un’estate cadde nella cosiddetta ghiacciaia, un enorme buco al centro di un casolare dove veniva tenuto il ghiaccio» spiega la Baraldi che si è ispirata a questa vicenda nell’immaginare il protagonista maschile del suo libro, un uomo che nasconde un segreto e occupa un Mulino in disuso. «Prima di morire dipinge un grande affresco sulla facciata del mulino che nasconde la mappa di un tesoro. Tutti i protagonisti, compreso il padre di Matilde (la ragazzina al centro della storia ndr) cercano questo tesoro e non lo trovano. È una metafora della crescita: a un certo punto si rinuncia a cercare nel sogno» dice la Baraldi.

Autrice di gialli, fra i protagonisti del documentario della BBC ‘Italian Noir’, la Baraldi è una cultrice dei teschi che coprono i suoi stivaletti, la sua borsa e sono riprodotti, come fossero angioletti, sulla sua maglietta. «Li colleziono fin da piccola. Spaventano gli spiriti cattivi, sono una forza di protezione potente» spiega. Matilde non vorrebbe andare in campagna con i genitori, è una ragazzina di città, si scambia tutto il tempo sms con la sua amica e invece resterà affascinata dal casolare in cui va. «Le appare il fantasma di un bambino che le dice di trovare una chiave. In tutti i miei romanzi le protagoniste cercano qualcosa dietro una porta. Come nella vita bisogna cercare la chiave delle cose» sottolinea la Baraldi che vive fra Modena e Bologna.

La madre della protagonista è una scrittrice malinconica della quale Matilde legge sempre in anteprima le storie ma questa volta non sarà così, dovrà farlo di nascosto. Con tutti questi segreti, compreso il mistero della porta della stanza di zia Isabella, che non si può aprire, dovrà fare i conti Matilde per arrivare a scoprire se stessa. In questa impresa non è sola: «ci sono – spiega l’autrice – i cosiddetti Gatti selvatici, cioè tre ragazzi di campagna, e un signore con gli occhi diversi: uno nero che racchiude i rimpianti e uno azzurro che racchiude i suoi sogni. Sarà lui ad aiutarla a vedere, attraverso la campagna, la vita vera». Nel frattempo la Baraldi sta lavorando a una nuova trilogia per Mondadori (ANSA).

Articolo scritto da Mauretta Capuano per ANSA

 

Un sogno lungo un’estate: in libreria dal 13 marzo

È arrivato il momento di annunciare l’uscita del mio nuovo libro, ed è sempre una grandissima emozione!  L’uscita è fissata per il 13 marzo per Einaudi, nella collana Carta bianca.

«Un sogno lungo un’estate» è un romanzo di formazione. Racconta l’estate di Matilde, un’adolescente che viene sradicata dalla sua Milano e costretta a trasferirsi nella casa di campagna di Isabella, la zia di suo padre. La casa è fredda, inospitale, e sembra avere una cattiva influenza su chi la abita. I genitori di Matilde nascondono un segreto, e non è chiaro il motivo per cui hanno scelto di trasferirsi.

Nonostante l’iniziale diffidenza nei confronti della campagna e dei suoi abitanti, Matilde fa amicizia con tre fratelli, che la madre definisce “gatti selvatici”: si tratta di Rachele, il piccolo Rudy, ma soprattutto Riccardo, un ragazzo più grande appassionato di motocross. Con loro, Matilde si imbarca in un’avventura alla ricerca di un misterioso tesoro, lo stesso che cercarono i genitori da ragazzi. La mappa è rappresentata – si dice – dal dipinto tracciato sulla facciata di un antico mulino da Legnani, un aviatore precipitato nella zona durante la seconda guerra mondiale.

Le vicissitudini di Matilde si intrecciano con le avventure di Lucilla, la protagonista della fiaba alla cui stesura la madre dedica gran parte del suo tempo, chiusa in uno studio che assomiglia a una torre in cui è prigioniera, costruita con i mattoni dei suoi silenzi.

Per certi versi, considero questo romanzo un personale omaggio a «Stand by me» di Stephen King.

Il romanzo sarà presentato nell’ambito della Fiera del libro per ragazzi, a Bologna, la mattina del 22 marzo alla Biblioteca Sala Borsa. Si occupa della comunicazione Mara Vitali.

Aggiornamento del 31 marzo 2020 Dato che il romanzo è fuori catalogo, ho deciso di pubblicarlo autonomamente in esclusiva su Amazon, dove lo trovate sia in versione ebook che in versione cartacea. La nuova edizione ha una copertina diversa, realizzata appositamente per l’occasione.

 

 

«La noia» in ebook a 80 centesimi

Esce oggi in tutti i principali store e-book il mio racconto inedito «La noia», per la collana Coffee cup di Milanonera. Il prezzo è quello di un caffè, 80 centesimi. Anche la lettura dura il tempo di un caffè.

Un fuoco acceso, le pagine di un libro che bruciano. Un portatile che potrebbe contenere rivelazioni compromettenti. Carta che diventa cenere,mentre una madre vorrebbe proteggere suo figlio. Un delitto che è solo l’eco di parole in un diario, di chiacchiere in un talk show. E la noia che irrompe nella quotidianità di una famiglia normale e la fa a pezzi.

Come riportato sul sito Milanonera, «l’idea alla base di questa proposta editoriale è una collana dove figurano grandi autori con testi di qualità venduti al prezzo di un caffè. Scrittori di chiara fama, noti in Italia e all’estero, che creano un testo apposta per questa nuova avventura letteraria. Racconti brevi (un paio di cartelle al massimo) ma intensi, forti e decisi come l’aroma del caffè».

Questo il link per acquistarlo su Bookrepublic.

Dal 15 novembre in liberia: Bloodymilla, il mio primo romanzo a fumetti

Finalmente in libreria la mia prima graphic novel. Una storia gotica ambientata a metà dell’Ottocento con protagonista Bloodymilla, una vampira che combatte i suoi simili alla ricerca della sorella gemella, Tenebra.

Presentato in anteprima a Lucca comics quest’anno, Il volume – 72 pagine tutte a colori – inaugura la nuova collana Neverland, curata da Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli, ed è anche il mio personale tributo alle vampire dei fumetti italiani degli anni Sessanta e Settanta. I disegni sono delle talentuose Elena Cesana e Roberta Ingranata. La stupenda copertina è invece firmata Marco Dominici.

Il libro può essere acquistato in libreria, in fumetteria, o direttamente sul sito dell’editore Delos books.

Dall’introduzione firmata Staltari-Fantelli:

E se Lady Oscar fosse stata scritta da Mary Shelley?

Raccontarsi storie terrificanti alla luce fievole di una torcia elettrica tascabile è molto divertente e un minimo nostalgico, fa molto film horror very anni ‘80 old style, ma sparare a raffica progetti editoriali ambiziosi è davvero impagabile. Noi comunque abbiamo fatto entrambe le cose, in una torrida serata estiva, complice un pessimo collegamento Internet. Quando poi uno di questi progetti prende vita e ne perdi completamente il controllo come se fosse un virus inattaccabile che contagia tutti quelli con cui viene a contatto allora vuol dire che è successo il miracolo e una danza (macabra) è inevitabile, anche se ti trovi in un luogo pubblico e la gente ti guarda e poi si volta dall’altra parte scuotendo la testa. Del progetto virale in questione, se state leggendo queste righe, vuol dire che ne stringete in mano il primo sanguinoso parto.

Bloodymilla di Barbara Baraldi (inevitabilmente contaminata dal virus) è il primo numero di una serie di graphic novel autoconclusive scritte da autori che abbiamo preso in prestito (rubati) alla narrativa, campo in cui sono già più che affermati, sia in Italia che all’estero. Barbara e le disegnatrici Elena Cesana e Roberta Ingranata (contaminate anche loro, giovani promesse del fumetto italiano, ne sentirete parlare ancora) possiamo quindi considerarle le madrine di questa collana. La casa editrice Delos Books, nella figura di Franco Forte (Contaminato! Contaminato! Contaminato!) ha creduto nel progetto e dopo una lunga e a volte delirante selezione di scrittori e disegnatori, dopo accese discussioni intervallate da divagazioni altrettanto accese, dopo che uno strano cane nero di nome Neve ha rovesciato ettolitri di latte sul portatile che conteneva tutti i nostri appunti, alla fine Bloodymilla è tra le nostre e le vostre mani.

Barbara Baraldi, definita la regina del gotico italiano, artefice di romanzi di successo come Lullaby e Scarlett, ha scritto una sceneggiatura originale e avvincente, una storia popolata da incantevoli vampire e cacciatori di mostri, una favola dark in salsa Cappa & Spada che risponde alla domanda: cosa sarebbe successo se Lady Oscar fosse stata scritta da Mary Shelley? Attraversate dai fulmini scaturiti dalle matite e dai pennelli di Elena e di Roberta le visioni di Barbara hanno preso vita. Andate a vedere i cavalli a pagina 24 e diteci se non avete l’impressione che stiano per uscire dalla pagina. Noi un ingrandimento di quei cavalli l’abbiamo appeso alla parete e ogni volta che passiamo da lì ci spostiamo per non essere travolti.

Ennesimo contaminato, last but not least, l’artista internazionale Marco Dominici ha confezionato l’abito di Bloodymilla realizzando per noi la splendida immagine di copertina. Che siate burattinai crudeli o burattini danzanti, che siate damigelle assetate di sangue e allergiche al sole o cacciatori di creature demoniache, l’unica cosa certa è che state per essere contaminati.

Scarlett approda all’università

Niente paura: l’ambientazione di Scarlett è destinata a rimanere il liceo San Carlo. «Viaggio nel romanzo gotico di ieri e di oggi» è il titolo della tesi di laurea scritta da Selen Miriam Leccia alla scuola superiore per mediatori linguistici di Milano (istituto universitario). Ne riporto un piccolo estratto. Tra gli argomenti sviscerati, una comparazione tra i classici del romanzo gotico ottocentesco e… Scarlett! Tantissime congratulazioni a Selene per la sua laurea da parte mia!