Camminando nella piazza del duomo in questi giorni, a Milano, può capitare di imbattersi nella vetrina dedicata a «Scarlett – Il bacio del demone» nella libreria Mondadori duomo. Che emozione!!!
D’altronde… Scarlett piace anche alle puzzole! 😉
Mi raccomando, fatelo girare 🙂
Come molti di voi sanno già, il 26 aprile è la data scelta da Mondadori per il lancio di «Scarlett – Il bacio del demone», secondo capitolo della saga di Scarlett. Ma il 26 aprile è anche la data di lancio del primo volume della saga, intitolato «Scarlett», che a partire da quella data sarà disponibile in tutti i principali negozi di e-book sparsi per la rete. Per esempio: su Bol.it o su Lafeltrinelli.it. Il prezzo? 6,99 Euro!
Per chi non l’ha ancora letto, un’ottima opportunità per recuperare il primo capitolo della saga di Scarlett. E, per tutti i possessori di un lettore e-book, un’occasione per aggiungere l’inizio della saga alla propria libreria virtuale. Un anticipo dalle prime pagine di «Scarlett» è disponibile sul sito Libri Mondadori.
Sì, lo so… sono l’ultima a segnalarlo! Ormai se ne sta parlando da qualche giorno, e a questo punto mancava solo un post sul sito! La notizia è che «Il bacio del demone», secondo volume della saga di Scarlett, esce nella collana Shout di Mondadori il 26 aprile. Questa la copertina:
La trama recita così: Le lezioni stanno per ricominciare e a Scarlett la cosa non dispiace. Potrà riabbracciare le amiche e mettere fine alle vacanze, che per lei sono state caratterizzate dalla mancanza: Mikael, il suo ragazzo, se n’è dovuto andare per adempiere al proprio compito di Guardiano e ristabilire l’equilibrio tra il mondo degli umani e quello dei Demoni. Durante la festa di fine estate, una ragazza viene trovata morta nella propria tenda, inspiegabilmente vittima di un annegamento. Un Demone antico e potente sembra essersi risvegliato dalle acque e, senza Mikael ad aiutarla, Scarlett può contare solo su Vincent, il Mezzo Demone della Vendetta per cui lei sente attrazione e avversione allo stesso tempo. Ma può davvero fidarsi di lui? E a quale prezzo? Quando Mikael torna, Scarlett gli deve più di una spiegazione, e mentre lui combatte contro il Demone per proteggere gli umani, lei deve lottare per salvare il suo amore.
A questo punto, manca solo qualcosa di più per farmi perdonare il ritardo nell’annuncio! Che ne dite di un brano estratto? Old wounds… still bleed.
(clicca sull’immagine per ingrandirla)
Il booktrailer del romanzo:
La colonna sonora del booktrailer è dei Bahntier: http://www.bahntier.com
LA BAMBOLA DAGLI OCCHI DI CRISTALLO
Ed. Castelvecchi
Collana: Le Torpedini
pp.246 – Euro 16,00
«Un thriller che non dà tregua e che ridipinge l’immaginario di Bologna come una città da brivido» The Guardian
Tra le tortuose vie del centro o sotto i portici, a Bologna nulla è davvero come sembra. Le notti dell’ispettore Marconi, un giovane sbirro con l’istinto di un mastino, lo confermano. Davanti agli occhi dell’investigatore, scene di inaudita violenza: feroci delitti che non offrono nessun indizio se si esclude il sesso delle vittime – rigorosamente uomini – e strane impronte di tacchi a spillo rinvenute vicino ai cadaveri. Mentre sale la tensione, le indagini avvolgono l’ispettore Marconi e la sua squadra in una spirale di eventi: un torbido vortice di passioni che lega alla morte i locali più glamour della città delle Torri. Soltanto Viola, una giovane medium tormentata dalle sue visioni e da un fidanzato violento, appare in grado di squarciare il velo del letale mistero che insanguina Bologna: un gioco perverso dove la vita si confonde con il suo opposto e dove la seduzione diventa un’arma affilata come la scrittura di Barbara Baraldi, regina indiscussa del nuovo romanzo gotico italiano.
«Questa ragazza di provincia dagli occhi verdi penetranti e dall’aria molto dark è il nuovo fenomeno del thriller italiano» Massimo Marino, «Il Corriere della Sera».
«Barbara Baraldi, nel thriller italiano, è una voce nuova che si è conquistata una meritata popolarità. Sa alternare il versante della paura e dell’orrore a un’analisi dei sentimenti» Giovanni Pacchiano, «Il Sole 24 ore».
The fingers in the black satin gloves drum on the square table, filling the room with a muffled tune that fades into the emptiness that surrounds her. And she waits.
Le dita infilate nel guanto di raso nero battono sul tavolo e riempiono la stanza di un suono basso. Una melodia soffocata che si perde nel vuoto intorno a lei. Che aspetta.
Il romanzo «La bambola dagli occhi di cristallo», prima di approdare in libreria in Italia, è stato pubblicato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Una di fianco all’altra, le due copertine: quella dell’edizione anglosassone, e quella dell’edizione italiana, in libreria dai primi di aprile.
Il romanzo racconta le indagini dell’ispettore Marconi, «sbirro» bolognese della Squadra Mobile cresciuto all’epoca della Bologna violenta, quella degli agguati ai distributori di benzina sull’autostrada, quella degli assalti ai supermercati e dei morti ammazzati per mano della «Uno bianca». Uno che era ancora un ragazzino il 2 agosto del 1980, e che per rispondere alla violenza dalla strada ha lasciato gli studi per entrare in polizia. Una catena di omicidi apparentemente inspiegabili lo porta a indirizzare le indagini della sua squadra verso la pista di un’assassina che si «veste per uccidere», nonostante lo scetticismo dei superiori. Si troverà invischiato in una caccia senza respiro verso un avversario inafferrabile, che anticipa le sue mosse e lo conduce verso una discesa inesorabile, dove la vita e il suo opposto, e il cacciatore e la preda, si confondono l’uno con l’altra. L’ambientazione è una Bologna notturna, dove gli archi disegnano figure inquietanti attraverso il ventre di una città in cui niente è mai come sembra.
Esce all’inizio di aprile il mio nuovo thriller, «La bambola dagli occhi di cristallo» (Castelvecchi).
Uscito in Gran Bretagna e negli Stati Uniti con il titolo «The girl with the crystal eyes», è stato definito dalla stampa anglosassone «un thriller che non dà tregua e che ridipinge l’immaginario di Bologna come una città da brivido».
Lo scrittore ed editor Maxim Jakubowski, in un articolo per il quotidiano «The Guardian», ha inserito Bologna nella «Top 10 crime locations» scrivendo: «Le città italiane non sono solo chiese e monumenti mozzafiato. Il serial killer della Baraldi è agghiacciante alla maniera dei “gialli” di Dario Argento e trasforma gli acciottolati di Bologna in una cupa sinfonia da brivido. L’intera città si trasforma in un universo gotico di ombre al calar della notte, un posto in cui Hannibal Lecter e Hitchcock si sentirebbero a casa». Tra le altre città citate nell’articolo: Los Angeles ne «Il grande sonno» di Raymond Chandler e Parigi in «Parti in fretta e non tornare» di Fred Vargas.
A seguito dell’uscita all’estero sono stata chiamata dal regista Francis Welch per partecipare, insieme a Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, al film «Italian noir», trasmesso a partire dal mese di dicembre 2010 sulla BBC.
La copertina del romanzo:
NB: Ringrazio Angolo nero per la segnalazione e la traduzione del testo di Maxim Jakubowski. L’articolo originale è qui.
Si trova sulla rivista “Confidenze” n.3, in edicola fino al 18 gennaio 2011, il racconto «Eleonora De Angelis, commissario». Bellissima la copertina dell’inserto, staccabile, che diventa un vero e proprio libricino da collezione.
Il trillo del telefono spezzò il momento di intimità tra madre e figlia. A quell’ora non prometteva niente di buono.
“Scusami” farfugliò Eleonora. Non poté fare a meno di correre in corridoio e cercare il cellulare nella borsa. “Ma dove l’ho messo… eccolo!”
La voce all’altro capo era concitata. “Ciao Eleonora, sono Danilo. Non ti avrei mai disturbata a quest’ora se non fosse qualcosa di estremamente urgente.”
“Dimmi.”
“Poco più di un’ora fa hanno chiamato in Centrale per segnalare un rumore che sembrava uno sparo. Gli agenti hanno trovato il corpo senza vita di Fernando Capogna, il titolare di un’agenzia pubblicitaria in zona San Felice.”
“Si tratta di un omicidio?”
“È proprio questo il punto. Tutto farebbe pensare a un suicidio, ma il mio sesto senso dice che non è così. Sai quando scatta il mio campanello d’allarme?”
“Lo conosco bene, il tuo campanello di allarme. E so che porta guai.”
“Il giudice Carmine Mezzogiorno è già qui. Mi sentirei più tranquillo se ci raggiungessi per dare un parere.”
“Dammi l’indirizzo. Il tempo di organizzarmi con la baby sitter e sono da te.”
Eleonora arrivò all’agenzia Pensieri Sommersi con una brutta sensazione sotto la pelle. Continue reading
Esce il 20 novembre il mio racconto Fiori neri, primo titolo dell’omonima collana dell’editore Todaro. Il comunicato stampa:
Fiori Neri, un racconto noir di Barbara Baraldi e trenta fotografie in bianco e nero di Gianluca Bucci.
È il primo della collana e si intitola come la collana: Fiori Neri. È stato creato da due autori, Barbara Baraldi e Gianluca Bucci. Un’autrice gotico-noir e un fotografo con la passione del bianco e nero. Prima sono nate le immagini e in seguito il racconto.
Barbara Baraldi ha interpretato i “ fiori neri” di Gianluca Bucci come i cattivi pensieri che popolano le nostre menti, le visioni inquietanti che ci circondano, gli incontri sfortunati, le scelte inopportune, le casualità nefaste.
Il racconto di una giornata nata male e continuata peggio, con un susseguirsi di eventi quasi onirici, vissuti dall’ allucinato protagonista come “ un film proiettato con l’ avanzamento veloce” . Un film che ha come interpreti personaggi surreali, soggetti borderline, venditori di sogni e speranze.
Le fotografie, certamente oniriche, ritraggono una Natura non “ bella” , accogliente, rassicurante ma, anzi, a tratti un po’ inquietante. Dove la bellezza è nelle forme ma non nel suggerito. Dove ci sono fiori e piante ma anche erbacce, natura morta e cupi paesaggi. Dove il mondo vegetale (con le sue spine affilate, i rami che si protendono minacciosi, le piante simil-carnivore) può apparire assai più minaccioso di quello urbano.
Il risultato di questo incontro-scontro Baraldi/Bucci è un mondo dove la Natura è matrigna, ma a volte anche le persone non scherzano!
In vendita su www.todaroeditore.com – Euro 13,50
In vendita in versione Ebook su Bookrepublic – Euro 7,99
L’incipit del racconto:
Mi sono ritrovato in mano il tappo dorato di una birra: Desperados.
Non so nemmeno dove l’abbia raccolto. Forse su una panchina dei Giardini Margherita, forse sull’autobus. Magari era abbandonato sul davanzale di una finestra. O forse mi si è materializzato in mano da un’altra dimensione. Quella dei pensieri sommersi, da cui non riesco a venire a galla. Continue reading
È uscita in edicola l’antologia Eros & Thanatos nella collana Supergiallo Mondadori. L’antologia è curata da Lia Volpatti e contiene il mio racconto «La morte dell’innocenza». Le prime pagine del racconto:
La morte dell’innocenza
Lo spazio è angusto. Lola solleva la gonna e divarica le gambe in modo che le mutandine non scivolino a terra, ma rimangano sospese come un muro di tessuto a fiori. Le cosce in trazione, tornite e abbronzate, libere dalle calze. La pelle liscia e lucida.
«Lo sai che odio parlare oltre una porta chiusa» si lamenta Aurora, le spalle appoggiate alla porta della toilette. Di fronte a lei c’è un grande specchio sormontato da luci al neon. Cinque stelle comete che invece di regalare desideri illuminano i difetti. Mostrano le imperfezioni della pelle, le piccole rughe, le borse sotto gli occhi. Aurora alza il mento e si guarda con sfida. Sfida la sua immagine come per dire che non le importa nulla se i capelli hanno perso lucentezza e fanno una piega strana appoggiandosi alle spalle. Grosse virgole che non riesce a domare e le danno un’aria dimessa; per non parlare dei chili di troppo di cui non riesce a liberarsi. L’ovale del viso non è più marmoreo. Una volta sembrava quello di una bambola.
Una bambola di porcellana.
Aurora rimane immobile anche se vorrebbe avvicinarsi alla superficie riflettente e tirare la pelle con le dita per vedere che effetto farebbe una tiratina qui, proprio sotto il mento.
Si tocca il seno. È ancora sodo nonostante tutto. Ci mancherebbe, non ha avuto figli. A questo punto, inutile ingannarsi. Non ne avrà mai. Il piacere della maternità lo lascia volentieri alle altre donne. Lei non ha tempo per certe cose, il lavoro viene prima di tutto.
«Non mi viene se qualcuno mi guarda. E poi non eri tenuta a parlare; dovevi limitarti ad ascoltare» risponde Lola oltre la porta chiusa.
Il getto di pipì interrompe per un attimo la conversazione. Lola presta attenzione a non toccare con la pelle nuda la tazza del water. È sollevata a mezz’aria con quelle minuscole mutande a fiori tese e i muscoli guizzanti che la fanno sembrare una gazzella pronta a spiccare un balzo.
Aurora si sistema il reggiseno. In fondo è ancora una donna piacevole, si convince. «Ti ho ascoltata e lo sai cosa penso in proposito. Per me non dovresti andarci», dice alla collega.
«Perché? Per rifiutare un invito così garbato dovrei avere almeno un paio di buone ragioni, invece ho solo ottimi motivi per accettare».
Lola tira lo sciacquone. Aurora sospira e si avvicina allo specchio. Finge di non vedere i segni d’espressione marcati ai lati della bocca. Si passa il lucidalabbra senza badare ai contorni. Un movimento veloce da destra a sinistra. «Vuoi davvero dei buoni motivi per non andare all’appuntamento? Ti accontento subito», asserisce.
Muove il pennello per labbra. Direttore d’orchestra che disegna parole invisibili. «Primo, Continue reading
Accompagnato da una splendida illustrazione di b9, «La preda» è il mio racconto inedito pubblicato sulla rivista Touch (Coniglio editore), in edicola durante i mesi di settembre e ottobre.
L’incipit del racconto:
Le dita scorrono veloci sulla tastiera. Pensieri che diventano parole. Parole che si tramutano in emozioni. Umberto vede quello che descrive. Partecipa, come autore della storia, ma al tempo stesso come fosse uno dei personaggi. O, meglio: tutti i personaggi insieme, perché prova i loro turbamenti, le loro paure. Brama i loro desideri. Adesso, Umberto veste i panni di Johnny, il protagonista del romanzo che sta scrivendo. Johnny cammina lungo un viale alberato, non c’è anima viva. Solo il rumore del vento che accarezza le fronde degli alberi. Continue reading
Più che un booktrailer, un vero e proprio cortometraggio.
Federica Gioia, Francesca de Marchi, Ludovica Mezzadri, Ersilia Verlinghieri
Interpreti
Ersilia Verlinghieri
Violino
Marianna Pulsoni
Pianoforte
Marta Maurizio
Cantante
Elena de Simone
Effetti speciali, trucco, scenografia, attrezzista, comparsa
Andrea De Petris
Compositore, arrangiatore, comparsa
Salvatore Diodato
Regia, montaggio, fonico, effetti speciali