Ore 10:48 Emozioni sulla carta

foto di Katerina PlotnikovaConversazione iniziata oggi

10:48

“Ciao Barbara, ho appena finito di leggere Striges – La voce dell’ ombra ed ora che sono ancora immersa nel turbinio di emozioni sognanti che mi hai trasmesso, volevo inviarti le mie sensazioni post lettura. Ti ho conosciuta l’anno scorso all’ edizione estiva del Cavacon dove ho seguito la tua conferenza, tengo molto a dirti che è stato un colpo di fulmine, ho da sempre amato le tematiche gotiche e tutto ciò che interessa le atmosfere tetre, magiche e occulte.

Quando ti ho incontrata ho avuto la sensazione di ritrovare in te una figura ispiratrice, da lì ho iniziato a leggere immediatamente i tuoi libri e così, sei riuscita a travolgere anche me nei tuoi incantesimi. Striges è stato l’ennesima entrata nel mio mondo parallelo, la strabiliante alternativa al mondo reale, dove tutto quello che amo è perfettamente in simbiosi.

La tematica dell’eterna lotta contro streghe e inquisitori col tuo romanzo è stata stravolta: hai proposto una versione originale e travolgente dove, nonostante la vicenda d’amore tra due figure completamente incompatibili sia l’elemento centrale della storia, essa è ricca di eventi e colpi di scena che si intrecciano e si completano perfettamente. La figura a cui sono stata molto legata è Misha, amo i furetti ma a prescindere da questo vedo in Misha il tipo di persona che se un giorno mi capiterà di incontrare non potrei fare altro che tenere stretta, devo ammettere che quando è stato malato mi ha pervaso un’ ondata di malinconia, sarebbe stato davvero difficile separarmene.

Che dire di Zoe, lei mi somiglia davvero molto… iniziando dai capelli, abbiamo una grande passione per la musica, suoniamo il piano, ed entrambe inizialmente eravamo difficilmente accettate dai coetanei. Mi chiedo se un giorno incontrerò anch’io il mio Sebastian, mi sembra una cosa talmente utopica visti gli ideali e i modi di fare dei ragazzi di oggi, nonostante tutto non perdo le speranze.

Concludendo, questo romanzo mi ha trasmesso tantissimo, un mix di emozioni tra gioia, felicità, malinconia ed inquietudine, ma mi ha ricordato che nella vita bisogna lottare per ciò in cui si crede senza perdere mai la speranza sia quando qualcuno o qualcosa ci mette i bastoni fra le ruote, sia quando ci sentiamo smarriti e ci sembra automaticamente tutto inutile ed insignificante. Sfogliando l’ ultima pagina del libro, sentendo per l’ultima volta il piacevole profumo delle pagine impregnate di passione, il mio cuore ha iniziato a palpitare senza controllo, l’aria si stava colmando già di malinconia ed io avevo gli occhi lucidi che fissavano il vuoto e che sognavano ancora di ritrovarsi fra le mura del Santuario insieme a Zoe, Sebastian, Misha e tutti gli altri. Sai, è così che mi sento quando so che un libro ha aperto le porte della profondità del mio cuore e non avrei potuto fare altro che rendertene partecipe. Anche se queste sono pochissime righe volevo lasciarti un pezzettino di me e mostrarti la gratitudine e l’ammirazione che provo nei tuoi confronti, spero di rincontrarti al più presto e di leggere altri milioni di romanzi che scriverai.

Un abbraccio, Margherita”

In accordo con Margherita ho pubblicato la sua mail, completa, con tutte le sue emozioni. Perché questi sono i regali più grandi per noi scrittori. Perché quando arrivo alla fine delle vostre mail sono io ad avere le lacrime agli occhi. E perché un vero lettore scrive recensioni che neanche cento giornalisti. Grazie Margherita, grazie a voi, i miei lettori, le mie ali.

La foto che correda l’articolo è della fotografa russa Katerina Plotnikova.

Striges – La voce dell’ombra… in salsa bolognese

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Denise Paganelli ha realizzato il primo cosplay di Striges

A pochi giorni dall’uscita di Striges – La voce dell’ombra sono arrivati i primi meravigliosi omaggi al romanzo da parte delle lettrici e dei lettori che si sono già avventurati nel Santuario delle streghe. Fotografie, disegni, fan art. Non trovo le parole per dirvi quanto li apprezzo e quanto mi facciano sentire la vostra vicinanza. Per chi volesse ammirarli, può farlo nella sezione Contenuti speciali, alle voci Le foto dei lettori e Illustrazioni e fan art. Qui a lato potete vedere il cosplay realizzato dalla splendida Denise Paganelli. La somiglianza con la Zoe dipinta in copertina da Nicoletta Ceccoli – con tanto di farfalle tra i capelli – mi ha letteralmente incantata.

E non è l’unica magia avvenuta in questi primi giorni di pubblicazione del romanzo. Federico Galloni, uno dei “maghi bolognesi” esperti di dialetto locale, ha tradotto l’incipit del romanzo. Quella della traduzione in dialetto locale è un’arte, e gli accenti sono tutto. Durante la lettura, alla recente presentazione alla libreria IBS di Bologna, ci credereste che nonostante abbia scritto io il testo ho capito soltanto un paio di parole?

Voglio condividere con voi questa sorta di… incantesimo. Ecco a voi la prima pagina di Striges – La voce dell’ombra in “salsa bolognese” (ovvero in dialetto), per gentile concessione di Federico Galloni. Vi sfido a leggerlo a voce alta 😛

Una ṡvêglia col scramlézz
A tribulé magâra pr avrîr i ûc’. A n arivèva briṡa d åura ed sculpîr i quî in drétt ala mî fâza. A vdêva incôsa ed ṡgaitón cme un acuarèl mèż scanzlè. A ṡbarlucèva, mo la lâma ed lûṡ la m tajèva cunpâgna una scurtlè. Avêva la båcca amèra, la längua ch’la savêva ed fèr, i lâber infuganté cme s’i fóssen bruṡè dal såul.A vlêva lisèri con la man, mo a n êra bṡa bôna ed môver al brâz, cme s’al fóss tròp paiṡ par tirèrel só. La lôrgna ch’avêva adòs l’êra paiṡa cme una quêrta inbuté ch’la m scuizéss.A mandé żå a fadîga. La gåula l’êra sacca cme s’an bvéss una gåzza da una stmèna.
A n savêva da che pèrt prilèrum, fòra d sentimänt, int una vèga sånn sänza insónni e sänza culûr, inbrujè int una nabbia ch’la parêva ch’la m magnéss. Con la nustalgî ed senter avṡén a mé una våuṡ ed famajja ch’la m chietéss. Arcgnósser un armåur ch’am féss intànnder in duv a m fóss. Pr un pôc a sté lé fairma a ascultèr. Mo tótt quall ch’arivé d åura ed sénter l êra l ans dal fiè ch’a tirèva apanna. Intåuren a mé ai êra såul silänzi.

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Illustrazione di Ilenia ‘Persefone’ Restani

Un brusco risveglio
Aprii gli occhi a fatica. Non riuscivo a mettere a fuoco l’immagine di fronte a me. La visione era distorta come un acquerello dai contorni sbiaditi. Sbattei le palpebre alcune volte, la luce mi colpiva come una lama affilata. Sentivo la bocca impastata e un gusto ferroso sulla lingua, le labbra bruciavano come se fossero arse dal sole. Tentai di sollevare la mano per sfiorarle, ma non riuscii a muovere il braccio, come se fosse troppo pesante per spostarlo. Il torpore era come una coperta pesante che mi schiacciava. Deglutii dolorosamente. La gola era in fiamme ed ero assetata come se non bevessi da giorni. Ero priva di punti di riferimento, la coscienza assopita in un dormiveglia ostinato senza immagini né colori, persa in un orizzonte lattiginoso che sembrava volermi inghiottire. Avrei voluto sentire il suono rassicurante di voci familiari intorno a me. Riconoscere un rumore che mi facesse capire dove mi trovavo. Rimasi in ascolto per alcuni istanti. Ma tutto quello che riuscii ad avvertire fu il lieve affanno del mio respiro. Intorno a me c’era soltanto silenzio.

Ho corredato l’articolo con la meravigliosa illustrazione, romantica ed evocativa, che Ilenia Persefone Restani ha dedicato a Striges.

Mi raccomando, aspetto le vostre opere di ingegno… o forse di magia.

Tutti uniti per Scarlett 3

Foto di Emanuela ZiniC’è grande fermento nel mondo di Scarlett. Nonostante il secondo episodio sia uscito nel 2011, la saga continua a suscitare l’affetto dei lettori, che non hanno mai smesso di chiedere all’editore la data di uscita dell’ultimo volume della trilogia. Conservo tutti i vostri messaggi e commenti, ricevuti tramite il mio sito ufficiale o facebook e in cui mi parlate di quanto Scarlett sia stato importante per voi e mi chiedete informazioni. I disegni ispirati a Scarlett e le foto con la vostra copia sono tanti e davvero bellissimi. So che state cercando di contattare direttamente Mondadori, via mail o tramite la pagina Chrysalide. E per questo vi dico grazie, grazie per l’affetto anche da parte di Scarlett, Mikael, Vincent e Ofelia. Voglio condividere qualche novità che, spero davvero, sia in grado di smuovere la situazione. Alcune lettrici affezionate e, accomunate dall’amore per i libri, hanno aperto una pagina facebook dove  unire tutti i lettori e le lettrici per chiedere a gran voce l’uscita del terzo volume. La pagina si chiama “Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3” e ha superato in poco tempo i 230 membri. Per chiunque voglia sostenere la causa, basta cliccare mi piace sulla pagina e magari condividerla. Più se ne parla meglio è.

Ofelia da "Scarlett" omaggio di Stefano Messori
Ofelia da “Scarlett” omaggio di Stefano Messori

Ma non è finita, anche Emma Brander, collaboratrice di Fantasy magazine, parla di questa iniziativa nel suo blog Cacciatrice di libri. Nell’articolo, Emma si rivolge in modo duro agli editori e spiega perché sia importante sostenere la causa. Dice Emma: “Per supportare l’iniziativa basta un semplice click alla pagina Facebook. Un gesto che, oltre ad aiutare la causa di Scarlett, a mio avviso può anche far capire agli editori che i lettori non vanno ingannati o delusi, ma che hanno sempre il diritto di conoscere il finale di una storia. Per leggere l’articolo completo, basta cliccare qui. Detto questo, non smettete di farvi sentire. Sono sicura che presto ci sarà una data di uscita del terzo volume di Scarlett e il merito sarà vostro. Vi abbraccio, scarlettiani e scarlettiane, con grande affetto. La foto per corredare l’articolo è di Emanuela Zini. Il disegno è di Stefano Messori.

Buon 2014!

20140102-131913.jpgOggi è il 2 gennaio, e spero non sia troppo tardi per augurare a tutti voi che mi seguite con affetto uno splendido anno nuovo, da parte mia e da parte del piccolo Sky nella foto! 😉

Dato che ormai è una tradizione, anche quest’anno vorrei approfittare degli auguri per qualche anticipazione su “quello che verrà”. Tanto per cominciare, il 3 marzo è fissata l’uscita del mio nuovo romanzo per Mondadori. Il titolo è Striges – La voce dell’ombra, ed è il secondo capitolo della saga “stregonesca” di Zoe. Chi ha letto il primo volume di Striges sa che, come Scarlett, la saga è caratterizzata da volumi autoconclusivi, un romanticismo di fondo, molta magia e molti colpi di scena. Questa volta, però, i colpi di scena saranno davvero sconvolgenti: dopo l’addio a Milano, ambientazione del primo capitolo, Zoe si trova prigioniera in un luogo sconosciuto dove la magia è stata bandita, ma soprattutto le sono stati rubati i ricordi della storia d’amore con Sebastian, l’inquisitore. Dovrà frequentare l’Accademia delle streghe e scoprire quale segreto si cela tra le torri del Santuario delle Streghe. Ci saranno nuove creature, nuovi poteri con cui confrontarsi e nuovi personaggi, tra i quali una strega cattiva dai poteri pressoché illimitati che ha attraversato i secoli alla ricerca di Zoe per convertirla al lato oscuro della magia, il misterioso Adam e l’enigmatica Ligea, ma rincontreremo anche alcuni dei comprimari del primo volume, in primo piano Misha, col quale il rapporto diventa più profondo è moolto più complicato, senza dimenticare che in questo secondo volume ci sarà una sorta di crossover con la mitologia della saga “sorella” Scarlett.

E a proposito di Scarlett, voglio ricordare a tutti voi che attendete con pazienza l’uscita del terzo volume che la saga è più che mai nel mio cuore. Segnalo che alcuni lettori hanno fondato una pagina facebook per aiutarmi a velocizzare l’uscita del terzo volume. Trovate tutti i dettagli a questo indirizzo. Fatevi sentire! Nonostante a volte sembrino un po’ distanti, in Mondadori sono molto attenti alla voce dei lettori. Posso assicurarvi che questi giorni saranno cruciali!

Tra le novità editoriali che porterà questo nuovo anno c’è Aurora – Sleeping beauty, una mia personale interpretazione della fiaba della Bella addormentata che uscirà per l’editore Pavesio e sarà illustrata dal grande Lucio Parrillo, straordinario artista e illustratore di punta della scuderia Marvel. Più avanti, nel corso dell’anno, ci sarà il mio esordio come soggettista tra le pagine di Diabolik, con una storia criminale e molto romantica. Chi mi conosce sa che una delle mie passioni è proprio il fumetto, e non vedo l’ora di rivelarvi qualcosa di più.

Non mi resta che augurarvi che l’anno nuovo possa incantarvi con la magia delle sue nuove storie.

Con affetto

Barbara Baraldi

Striges: la recensione di Sull’orlo della notte firmata Bianca Leoni Capello

Cosa succede quando un’autrice fantasy fa la recensione a un’altra autrice fantasy? Niente fuochi o fulmini o saette, ma una bellissima recensione che l’autrice di DarK Heaven, Bianca Leoni Capello, dedica al mio Striges. La recensione è uscita sul blog Sull’orlo della notte.

Foto di Lorenza Stroppa (2)Un libro italiano ti dà qualcosa in più. Ha spessore, complessità, ricerca. Ha eleganza e forma. Certo in questo genere spesso tutto questo non serve: basta il ritmo, la scorrevolezza, la semplicità. In fondo la maggior parte dei fantasy sono delle storie d’avventura o di azione, e l’azione non ha bisogno di ricami. Tuttavia trovare questi elementi in più, trovare insomma, a fianco del ritmo e della suspense un po’ di sostanza in un fantasy, dà soddisfazione nella lettura e ti lascia una sensazione di appagamento quando riponi il volume nello scaffale, accanto ai suoi fratelli americani.

Striges è proprio un bel fantasy italiano, frutto di una ricerca importante – si vede, anche se l’autrice è abile a spalmarla con leggerezza nel testo – e con la costruzione del personaggio principale – la giovane strega principiante Zoe – complessa, lenta ed elaborata. Dove la lentezza, in questo caso, non pregiudica la piacevolezza della lettura, ma è sinonimo di attenzione allo sviluppo emotivo, alla crescita, alle scoperte del personaggio che cambia e matura durante la lettura.

La dimensione magica che costruisce Barbara Baraldi è affascinante, complessa, e molto femminile (nonostante sia “aperta” anche ai maschi e si parli di famigli o stregoni). A tratti confina con quella onirica, con il mito, con il mistero, regalando suggestioni e atmosfere suggestive (molto bello ad esempio è l’uso della musica come mezzo per ricordare, per rivivere una vita passata, o per calarsi nel proprio mondo magico).

Striges è un romanzo romanticissimo, dove l’amore – contrastato e nato sulle spine, come si confà a un paranormal romance, tra un inquisitore e una strega – fa da collante a tutta la storia.

L’ambientazione, una Milano viva e pulsante, con le guglie del Duomo protagoniste di uno spettacolare duello con le forze del male, è del tutto verosimile ed efficace.
Ho solo due appunti da fare, del tutto personali: mi sarebbe piaciuto un protagonista maschile più ruvido, più deciso, più presente nel testo – anche se alla fine il libro narra la storia di Zoe, ed è incentrato su cosa fa e prova lei, non lui; e avrei desiderato sapere qualcosa di più di Angelica – la presunta “rivale” a scuola di Zoe – e del suo ruolo nella storia.
Viva il fantasy italiano e complimenti a Barbara, la cui penna, raffinata, intensa ed evocativa, traporta il lettore in un altro mondo, dove il confine tra il bene e il male non è sempre così nitido…

Striges: Le fiabe son tornate. La recensione di Stefano di Marino.

Una recensione di Striges che sembra quasi un saggio. E’ opera di uno scrittore che stimo, Stefano di Marino e parte dalle fiabe dei fratelli Grimm, passando attraverso al cinema di Tim Burton per parlare di stregoneria e dei miei scorsi romanzi. La recensione è stata pubblicata sul blog del professionista e su Liberi di scrivere.

Foto di Stefano Di MarinoLa fiaba è un genere molto amato e molto praticato della narrativa popolare. Sino a qualche tempo fa pareva relegato a vecchie raccolte di autori classici (Andersen, i fratelli Grimm) e a qualche racconto per bambini. Più di recente ha subito una rinascita nel cinema ma anche nei romanzi che ne hanno a volte colto il senso profondo del meraviglioso (sensoriale e sentimentale) tingendolo di  nero. Da Tim Burton aTwilight, da cappuccetto Rosso a Biancaneve e il Cacciatore ma mi piace inserirvi anche la visione cupissima di Golden e Mignola realizzata nella serie Baltimore il vampiro, ispirata al Soldatino di Latta. Di certo la fiaba (che si differenzia dalla favola dove i caratteri sono animali antropomorfi) ha sempre avuto un suo lato oscuro, affascinante e negli ultimi decenni ha mescolato il classico sfondo pseudomedioevale con ambientazioni e tematiche più moderne. L’avventura poi ci ha aggiunto qualcosa di dinamico, di vigoroso fondamentalmente a vantaggio delle eroine che, lungi da essere, damigelle in pericolo hanno preso saldamente le redini  della situazione. Come tutti gli eroi (maschi e femmine) non sempre partono da situazioni vantaggiose. A volte, e proprio qui sta la novità, è il disagio giovanile di chi si sente stretto tra una famiglia non in grado di comprendere la realtà oltre il visibile e la scuola, l’ambiente sociale e sentimentale in cui di ‘ streghe cattive’ e  ‘orchi’ in carne ed ossa ce ne sono sin troppi. L’amore tradito, impossibile si mescolano così alla presa di coscienza di essere donne speciali ma di avere sempre avversari in una realtà che urbana e moderna o medioevale fantastica è sempre fatta di grigi, di zone d’ombra. È il percorso narrativo di Barbara Baraldi, chiaro anche se non ancora così ben delineato, sin dai primi racconti, da quel  piccolo capolavoro che vinse il Gran Giallo città di Cattolica e dalle opere che seguirono, i due ‘corti’ Perdisa che compongono il dittico di Amelia, ai Gialli sanguinari e dark con protagonista Eva  sino a Lullaby e ai primi due episodi della saga di Scarlett. Sarebbero moltissime le storie scritte da Barbara nel corso degli anni, da recuperare per ricostruire il suo mondo fantastico. Mi piace ricordare ‘La casa dagli specchi rotti’ che le chiesi per un’antologia che curai anni fa ‘Il mio vizio è una stanza chiusa’ dedicato al thrilling  anni  ’70. Un percorso autoriale e di formazione che si è andato a ogni tappa affinando. La narrazione, il linguaggio sono sempre più consapevoli, scorrevoli, quasi un film che Barbara vede nella sua testa e proietta attraverso lo sguardo sulla pagina scritta e incanta il lettore. Striges arriva in un momento difficile dell’editoria italiana, un momento in cui l’urban fantasy, la fiaba moderna sono stati massicciamente scoperti e sfruttati, spesso con una produzione  narrativa e cinematografica sovrabbondante, ovviamente esterofila. Ma che bisogno abbiamo di cercare autori all’esterno, quando ne abbiamo di così bravi a casa nostra. In un romanzo corposo (che intuiamo è solo una parte di un più ampio disegno narrativo) Barbara interpreta in maniera originale il mito delle streghe, affondando la lama nella ricerca, nel mito solo per quel che è necessario per stimolare emozioni, astenendosi da didascalismi inutili. Vince il cuore, naturalmente, perché queste sono le regole delle fiabe ma il mistero e la sofferenza accompagnano la crescita della sua eroina Zoe per tutto il romanzo. Ed è incredibilmente brava Barbara a mescolare la realtà (evidente in certi personaggi come Sam e l’adorabile Chloe) alla fantasia. Il palcoscenico è Milano che rivela angoli nascosti, botteghe di burattinai di Praga, inaspettati consessi di streghe, inquisitori, feste che sembrano uscite da reami fatati e combattimenti sulle guglie del duomo. E come sempre in tutte le cose c’è una natura buona e un’altra feroce che lottano  per il predominio. Tra le Streghe quanto  tra gli Inquisitori. C’è persino un famiglio mutaforma che appare prima con l’aspetto di un furetto che la protagonista coccola provando poi un certo imbarazzo scoprendolo un bel giovane, un artifizio ben calibrato che sicuramente piacerà al pubblico femminile. Cura nei dettagli, negli abiti e nei profumi, nella musica, nei riferimenti letterari e cinematografici che spuntano così, magari nel titolo di un capitolo, inaspettati. Una lettura per tutti quindi, una lettura per chi non ha paura di emozionarsi. Un bellissimo film ‘scritto’ del quale aspettiamo nuovi e inediti sviluppi, magari inseriti in panorami extra urbani, bucolici e ricchi di fascino come quelli che Barbara sa raccontare, perché il  velo magico del suo racconto si applica perfettamente alla città quanto alla natura.

Striges – Barbarba Baraldi- Mondadori-465pp-17 euro

Striges: la recensione di Glauco Sivestri.

Oggi vi propongo una recensione di Striges pubblicata sul blog di Glauco Silvestri. Ma le sorprese non sono finite perché Glauco ha preso in mano i pennelli per regalarmi un’illustrazione davvero a tema “magia e streghe”.
barbara baraldi_smlStriges è il nuovo romanzo di Barbara Baraldi, una autrice di cui sui miei blog avete sicuramente parlare spesso perché (lo ammetto), fino a oggi non mi sono perso nessuna sua pubblicazione.
In questo Striges Barbara affronta un argomento sfizioso, ovvero la stregoneria. Ambientato a Milano, il romanzo racconta la storia di una diciasettenne dalla storia triste (mamma uccisa in una rapina, rapporto con i compagni di scuola difficile, padre pressoché assente) che, al momento del suo compleanno, scopre poteri magici che le erano sempre stati tenuti nascosti. Il rapporto tra Zoe (la ragazzina) e i suoi poteri è di difficile sbroglio. Ad aiutarla è una ragazza, Sam, che gestisce un locale vicino al suo liceo, ovvero il Bloody Mary, e che lei frequenta assiduamente. Anche Sam è una strega. E’ lei che le rivela tutto quanto possa servire a Zoe per affrontare la ‘nuova’ realtà in cui è stata proiettata, ed è lei che le rivela anche i pericoli che si troverà costretta ad affrontare.
Il mondo della magia è infatti minacciato da due differenti avversari. Gli inquisitori, da sempre alla caccia delle streghe in quanto simboli malvagi, spinti dal desiderio supremo di salvare il mondo, e da quello più terreno di appropriarsi dei loro poteri. Le Arpie, ovvero delle streghe che hanno ceduto l’intera loro essenza a un uso malvagio dei poteri che possiedono, ne sono diventate schiave, perdendo così ogni rapporto con il mondo ‘normale’. Queste ultime cercano di corrompere le streghe appena ‘nate’ (i poteri si rivelano al diciassettesimo anno), e quindi ancora incapaci di gestire la magia che è in loro, e di eliminare le streghe che si oppongono a questo arruolamento forzato.
Zoe scopre inoltre che il suo destino è legato anche a quello di un inquisitore. 400 anni prima, in un’altra vita, i due erano amanti. Ovviamente la relazione era nascosta ma… il finale tragico, un incantesimo, l’amore… gli spiriti dei due amanti si sono reincarnati in Zoe e Sebastian, quest’ultimo è l’insegnante di teatro del liceo di Zoe.
Trama fitta, complicata, piena di colpi di scena, studiata per un pubblico giovane (questo libro è uno Young Adult), ma che può essere apprezzata anche dagli adulti. L’autrice è abile a mescolare la quotidianità con il mondo della magia, a rendere Milano più attraente, a creare una storia piena di richiami a vicende passate senza neanche troppo nasconderle. Ho apprezzato tantissimo la costruzione dello spettacolo teatrale su Paolo e Francesca, storia che potrebbe ridipingersi sulle figure di Zoe e Sebastian (come in effetti avviene). Ho amato la capacità, tra l’altro presente in tutti i lavori di Barbara, di amalgamare musica e narrativa. In ogni suo libro la musica detta il ritmo della narrazione, in ogni suo libro la musica è filo conduttore della narrazione. In questo libro la musica è anche un personaggio attivo della narrazione.
Barbara ha uno stile delicato, giovane, innocente. Immagino sia questo che è tanto amata dai giovani. Ma è anche graffiante quando serve. E’ potente al punto da trasformare in immagini le descrizioni. Lo scontro sulla cima del Duomo è… dipinta con le parole. E altrettanto potenti sono gli scontri con l’Arpia che la perseguita (che Zoe chiama Cappuccetto Indemoniato, forse un termine un po’ infantile, ma che collima con il personaggio della ragazza, per certi versi già autosufficiente, per altri ancora molto bambina). Il finale roccambolesco costringe a trattenere il fiato fino all’ultima riga… e guai a interrompere la lettura prima di arrivare in fondo, perché i colpi di scena sono continui, inaspettati, inimmaginabili e… agghiaccianti.
Se devo trovare un difetto… e mi devo sforzare per farlo… ahahahah… è che finisce, e io vorrei già avere tra le mani il suo seguito. Perché in Striges si legge la nascita di una strega, ma da questo libro si intuisce una infinità di potenziali prosecuzioni che, uffa, aspettare che vengano scritti è dura!
Conoscendo bene le opere di Barbara, posso affermare che Striges è probabilmente il suo miglior lavoro. E’ la giusta evoluzione di Scarlett, più maturo, più ricco di ingredienti, più intrigante. I personaggi hanno spessore da vendere. Si tratta di un lavoro davvero curato in ogni dettaglio. Davvero un bel libro, una bella storia.

 

Striges: la recensione di Sognando tra le righe.

E’ uscita di recente sul portale http://sognandotralerighe.blogspot.it/ la recensione di Striges a opera di Sangue blu. Una recensione che trovo abbia colto in pieno l’essenza del romanzo, accurata e da cui trapela un folle amore per la lettura. Ve la propongo anche qui, sul mio sito ufficiale.

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“E’ incredibile come spesso i momenti indimenticabili della vita arrivino senza la minima preparazione. Possiamo affannarci a costruire a tavolino un appuntamento perfetto, ma niente è paragonabile alla pura felicità che può scatenare una sorpresa.”

Chi non conosce Barbara Baraldi? Tutti gli amanti del gotico, dell’ urban fantasy, delle favole nere, della scrittura italiana inquietante ed evocativa hanno già avuto modo di leggerla ed apprezzarla in almeno uno dei suoi ormai numerosi scritti. In questo libro, in particolar modo, avranno l’occasione di ritrovare una Barbara ancora più “matura” e complessa che ci regala un romanzo corposo, coinvolgente e dai mille spunti. Ma se c’è ancora qualcuno che non conosce la sua abilissima e personalissima penna, beh, questa secondo me è proprio l’occasione giusta per farlo!

Striges, la promessa immortale è un favoloso biglietto da visita per entrare nelle sue atmosfere gotiche e fiabesche intrise di poesia, oscurità, magia, modernità e al contempo disincantato realismo.
Un libro dove si rincorrono luci ed ombre e che rappresenta, al di là dell’aspetto fantasy, un originale romanzo di formazione in cui la protagonista, Zoe, compie un percorso diretto all’accettazione di sè e della propria diversità, al recupero degli affetti e della memoria e al superamento di una malinconia quasi “genetica” che l’accompagna fin dalla nascita e all’elaborazione del lutto più doloroso che si possa sperimentare, ovvero la perdita di una madre.
A non sentirsi più arrabbiata col mondo.
E per fare tutto questo si avvarrà non soltanto di tutta una serie di eventi straordinari, ma soprattutto di un carosello di personaggi che le ruotano intorno e che hanno tutti un ruolo ben preciso.

Famiglia; Amicizia; Amore;
Tradimento; Solidarietà (soprattutto femminile)
Integrità; Sincerità; Fiducia (negli altri e soprattutto in sè stessi);
Fanatismo; Storia; Natura; Potere;
Riflessione sulle conseguenze che le nostre azioni possono avere sugli altri…
Questi i temi affrontati.

In un’ambientazione tutta italiana, Milano fa da gotica e febbrile cornice alle vicende di Zoe, che tra vetrine scintillanti, feste in maschera, scuola e recite teatrali, diventa anche il campo di battaglia di una lotta atavica fra Bene e Male, tra Luci ed Ombre, tra “Giusto” e “Sbagliato” dove in realtà nulla è come sembra.

Perchè “Chi” ha deciso infatti “Cosa” sia giusto o sbagliato?
Quanti errori la Storia ha compiuto in nome di un’ideale, di una fede o soltanto di un pregiudizio?
In questo romanzo sicuramente non si vogliono dare o trovare le risposte a questi enormi concetti… ma certamente è un piacevole e coinvolgete “film su carta” che ci accompagna in una nostra personale riflessione sul fatto che la Storia dovrebbe essere Maestra. E se anche il più delle volte non ci riesce, non dobbiamo perdere la speranza…
Dobbiamo credere in noi stessi;
Nell’amore per noi stessi – che poi è l’unico modo anche per poter riuscire ad amare davvero gli altri – e avere fiducia nella forza della diversità che spesso è una cosa positiva e non dovrebbe farci sentire degli alienati.

Ed ecco che la Vita diventa la vera Magia… Mettere armonia nella confusione, nei sentimenti contrastanti, nelle pulsioni contrastanti che albergano dentro ognuno di noi e sembrano inconciliabili: amore, odio, paure e desideri. Sperimentare che “ogni crisi personale, per quanto profonda, turbolenta e traumatizzante reca con sè un elemento positivo: indica la via per un possibile cambiamento interiore, alla scoperta di nuove potenzialità e nuovi valori”.

Una lettura emozionante quella che ci regala Barbara col suo Striges.

Vivida, intensa, evocativa…
Gotica e un po’ thriller, come è nel suo migliore stile, ma anche tenera ed appassionata…
Che ci “insegna” o ci “ricorda” che il Mondo è Magia ed ogni luogo conserva in sè la memoria di quello che vi è accaduto… e tutti noi, anche se alcuni più di altri, potremmo entrarvi in contatto.
Una lettura adatta a qualunque tipo di pubblico perchè sa coinvolgere e entusiasmare per molti aspetti.

Al di là della bella storia d’amore tra Zoe e Sebastian, quello che a me ha più colpito ed emozionato è stato il rapporto tra Zoe e suo padre e il loro modo di affrontare e poi superare insieme il dolore per la perdita della donna che era il loro più grande punto di riferimento e come tornano ad essere una Famiglia.
E poi è molto ben sviluppato il tema dell’Amicizia, in tante sue sfaccettature.
L’ amicizia del “cuore”, quella che ti fa sentire sorella di chi per nascita non lo è. ( Chloe )
L’amicizia di chi attraverso di essa vorrebbe arrivare a qualcosa di più. (Damiano )
L’amicizia inaspettata che scaturisce da un’iniziale antipatia o incompatibilità. ( Angelica )
L’amicizia di chi ci vuol bene e ci protegge anche da “lontano” ( Sam )
L’amicizia apparente, di chi emula o invidia ( Federica )
L’amicizia fedele e il conforto che solo un amico “a quattro zampe” sa dare… ( Nosferatu)

Vi sembrerà che io abbia scritto anche troppo… ma vi assicuro che questo libro è tutto da scoprire! Vi lascerà piacevolmente colpiti e con una voglia matta di andare avanti in questa storia in cui vince il cuore, ma che ci lascia di stucco sul finale con un colpo di scena che ci fa presagire uno sviluppo di serie entusiasmante e dalle mille sorprese!

Consigliatissimo!

 

Siamo streghe, ma nascondiamo la nostra vera natura

Tante volte mi hanno chiesto: perché scrivi? È una necessità per me, rispondevo. Se non scrivo sto male, la mia anima ne ha bisogno. Oggi voglio cambiare risposta: scrivo per lettori come Claudia. Scrivo perché le emozioni fanno nascere altre emozioni, quelle che scaturiscono dalla lettura. Siete voi, amati lettori, con le vostre mail cariche di affetto e sensazioni e poesia, la linfa che mi dà la forza. Non posso ringraziarvi pubblicamente uno a uno, lo faccio sempre in privato, ma posso regalarvi le parole di Claudia, come lei generosamente ha fatto con me. Claudia che si fa portavoce di tutte le streghe, uomini e donne, giovani e meno giovani, che ancora sanno emozionarsi attraverso le pagine scritte. Quel romanticismo legato alla parola che mi ha sempre fatto trovare rifugio nei libri. Questo post è un grazie, che viene dal profondo del mio cuore.

Lilith«Lo faccio un’altra volta: scriverti sull’onda dello scompiglio dopo aver appena finito un tuo romanzo.
Ho aspettato un mese perché Striges arrivasse tra le mie mani.
L’attesa però è stata ripagata pienamente e ho ancora negli occhi, sulla pelle, nello stomaco e tra le lacrime questa storia. Così ora sarò in attesa di Scarlett e Zoe, una doppia attesa.
Sono ancora intontita devo ammetterlo, ma lucida per poterti dire ancora una volta: Grazie.
Per un’ altra protagonista pronta a crescere nonostante la sofferenza, forte perché forgiata al fuoco della perdita.
Una perdita o ti distrugge senza farti più rialzare o ti fortifica e ti fa andare avanti.
Zoe è meravigliosa, alla ricerca di se stessa ed è un po’ come tutte le donne credo debbano essere: speciale.
Perché credo fortemente che in ogni donna convergano tutte le forze della natura, tutti gli elementi. Il nostro corpo è fatto per questo. Siamo un po’ tutte streghe e dovremmo scoprirlo e accettarlo così come Zoe sta cercando di fare.
Siamo streghe in maniera diversa, ma nascondiamo come Zoe la nostra vera natura.
È questo quello che vedo nella tua storia: la consapevolezza di sé che trova spazio nel dolore, nella normalità, nella propria anima.
Quindi non è solo un romanzo fantasy ma è anche un romanzo di formazione, di crescita interiore per Zoe e forse anche per ogni lettore, o almeno per me è così.
E poi questo amore impossibile e pericoloso: Sebastian ha il profumo della redenzione e della dolcezza. Per questo amore lui ha lottato e ha dimostrato che non ci sono buoni o cattivi, perché in ogni uomo alberga l’ombra e la luce e sta ad ognuno di loro scegliere da che parte stare. E Sebastian lotta per Zoe, per quell’amore che ha dato loro un’altra possibilità da cui non possono più scappare.
Milano, città che non mi piace molto, l’hai resa spettrale e delicata insieme: un luogo di luce ed ombra allo stesso momento.
Tutto in questa storia mi ha scavato la pelle e il cuore. Un’altra tacca per te sul mio cuore che ancora batte velocemente.»

Claudia

Intervista col mezzo demone: Alice incontra Ofelia

È questo l’elaborato vincitore nella sezione ragazzi al premio Valtenesi. Alice Vetturi, l’autrice, incontra Ofelia, una delle protagoniste di «Scarlett». La scrittura di Alice mi ha accompagnato dolcemente alla scoperta di nuovi aspetti del personaggio; sono rimasta affascinata dalla sua capacità di seguire l’atmosfera di «Scarlett» mantenendo la sua voce e una forte personalità. Ho pensato di condividere questa grande emozione con voi.

Ofelia, come la immagino io: caschetto à la Louise Brooks, e l’anima di una pantera

Ero sotto il portico della mia casa in montagna. L’aria fresca mi accarezzava il volto, di fronte a me il cielo infuocato sembrava dipinto su una tela immensa. Quando sono in montagna, adoro sedermi sotto il portico a leggere; è come se entrassi in un mondo tutto mio dal quale mi è poi difficile uscire.

Chiusi il libro guardando un’ultima volta la luna rossa sulla copertina, rossa come il cielo davanti a me che ama cambiarsi d’abito in continuazione; forse è per questo che mi affascina così tanto… a volte così grigio, merlettato di nuvole, a volte rosso scarlatto, come il fuoco… Non mi stancherò mai di guardarlo!

Ad un tratto sentii una melodia argentea provenire dal bosco vicino a casa, erano le note di un violino suonato da mani leggere e delicate.

Incuriosita, mi alzai, il libro stretto tra le mani e andai in direzione della musica.

Non so spiegarmi perché avessi preso il libro con me, forse perché mi dava sicurezza, forse perché non ero ancora pronta ad abbandonare Scarlett, Mikael e il loro amore; fatto sta che, appena mi trovai faccia a faccia con la ragazza che stava suonando il violino, trasalii, facendo cadere il libro, che atterrò sul tappeto di foglie secche con un tonfo soffocato.

Dietro allo strumento una ragazza, la più bella che avessi mai visto: profondi occhi viola, gli stessi riflessi violacei si riflettevano sui capelli; mi era stranamente familiare.

Da un orecchio le pendeva un orecchino con un’ametista che mandava strani bagliori; era vestita con una camicetta nera, una gonna di tulle, calze strappate e anfibi pesanti dello stesso colore. Non era la sua bellezza ad incantarmi ma la sua musica, mi arrivava come fossero dolci parole sussurrate all’ orecchio, facendomi stare in pace col mondo intero.

Ero così presa dalla melodia che quando la ragazza ebbe finito la canzone ci volle un attimo per riprendermi.

Appoggiò il violino a terra e venne verso di me. Eravamo a pochi passi di distanza, quando trovai il coraggio di parlarle.

–Ofelia?– chiesi, con il cuore in gola. Sapevo che era impossibile ma sembrava proprio lei, la ragazza semi-demone, descritta nel libro che avevo appena letto.

Lei annuì, –Ti stavo aspettando, Alice.– disse. Mi chiesi come facesse a sapere il mio nome e lei me lo spiegò, anche se ero sicura di averlo soltanto pensato.

–Leggendo questo libro hai lasciato un frammento della tua anima tra le pagine. Non ti devi preoccupare.– aggiunse  vedendo il mio sguardo spaventato.

–Devi sapere che questo è un libro molto antico– proseguì, –che risale a quando la terra era governata da…

–Sciamani e saggi sacerdoti– conclusi, –L’ho letto nel libro– le spiegai.

Non riuscivo a reggere il suo sguardo, quasi fosse una cosa non permessa agli umani, perciò mi fissavo la punta delle scarpe ed ogni volta che provavo ad alzare gli occhi, la pesantezza dei suoi mi costringeva ad abbassarli.

“Non mi sembra tanto antico” pensai, –Perché è magico– mi spiegò Ofelia e ancora una volta mi stupii del fatto che io stavo solo pensando quelle cose e lei, leggendomi nel pensiero, dava prontamente spiegazione ai miei dubbi.

–È un libro davvero prezioso, Alice, perché ci permette di limitare l’accesso a questo mondo ai demoni.– Alice, il mio nome sembrava capitato lì per caso, come me d’altronde: mi trovavo in una radura incantata con una ragazza di una bellezza non umana, a parlare di cose che avrebbero potuto sconvolgere la vita sulla Terra.

–Prima però, io, gli altri semi-demoni e i Guardiani, riuscivamo a controllare quel piccolo passaggio che permetteva ai demoni di uscire, ora, a causa dell’odio degli umani, non è quasi più possibile.–

La tranquillità con cui parlava era inquietante, come fossero discorsi normali, io invece ero terrorizzata, mi tremavano le ginocchia e a stento mi reggevo in piedi, avevo freddo e caldo allo stesso tempo, mi sentivo fuori luogo.

–C’è un modo per evitare tutto questo?– chiesi.

–Un modo ci sarebbe…– rispose Ofelia.

Mentre parlava non mi staccava gli occhi di dosso. Li sentivo scrutarmi dall’alto in basso, ma io non trovavo il coraggio di guardarla in faccia.

–Posso fare qualcosa?– chiesi impaziente.

–Chiudi gli occhi.– disse Ofelia in un tono che non ammetteva repliche.

Le obbedii e lei mi prese per mano. Appena le sue dita sfiorarono le mie, mi sentii senza respiro, mi sembrava di stare sulle montagne russe, di salire alla velocità della luna, sempre più su, fino a scendere in picchiata e schiantarmi a terra.

Quando aprii gli occhi rimasi di stucco: non mi trovavo più nel bosco dietro casa ma sulla cima della montagna.

Riconobbi subito quel posto perché ci venivo sempre; la vista da lì era magnifica, sotto di noi il lago era liscio come l’olio, qualche barca era armeggiata vicino al pontile qualche metro sotto i nostri piedi, per il resto non c’era anima viva: eravamo solo io, Ofelia e le bellezze della natura.

Mentre mi perdevo ad ammirare quel paesaggio come fosse la prima volta, Ofelia mi disse: –Vedi il lago? Sotto di esso si trova un cratere, l’unico passaggio che collega il vostro mondo con quello sotto la crosta terrestre–.

–Sotto il lago c’è un passaggio?– chiesi incredula.

–Proprio così– replicò.

Mi sembrava impossibile che per tanti anni fossi stata a pochi passi dall’unico collegamento con il mondo dei demoni, senza conoscerne l’esistenza.

–E continua ad espandersi… Quando avrà ricoperto tutta la superficie terrestre i demoni invaderanno il vostro mondo e non potrete più fare nulla per fermarli–. Il vento le scompigliava i capelli, ma Ofelia sembrava non farci caso. Mentre parlava ondeggiava a destra e a sinistra, come fosse un aquilone mosso dalla brezza proveniente dalla distesa d’acqua cristallina sotto di noi.

–E come facciamo ad evitare che il cratere si espanda?– le chiesi, trattenendo a stento un urlo.

–Semplice, basta ritrovare l’armonia che un tempo regnava sulla Terra.–

–In che senso?–

–Nel senso che il cratere si allarga ogni volta che muore una vittima innocente a causa degli interessi dell’uomo, come sta succedendo in questo momento nei luoghi dove c’è la guerra. – spiegò Ofelia.

–Il cratere si alimenta con l’odio degli umani e con il sangue degli innocenti. Fa’ in modo che questo non accada.– continuò.

Finalmente trovai il coraggio di guardarla in faccia: –Come faccio… io… da sola… ad impedire questo? Non sono che una ragazzina…– dissi mortificata, le speranze che Ofelia riponeva in me mi parevano tutte vane e non mi sentivo all’altezza del compito.

–Tieni– disse porgendomi l’orecchino con il pendente di ametista. –Ti aiuterà.–

–Non posso, Ofelia… Te l’ha regalato Scarlett, davvero, non posso accettare…– dissi.

–Serve più a te che a me– insistette Ofelia.

–Va bene, grazie.– dissi infine, prendendo l’orecchino. Appena l’ebbi preso mi sentii più sicura e in grado di fare tutto.

–Credo che sia ora che vada, il mio compito l’ho fatto.– disse Ofelia, prendendomi di nuovo per mano, –Adesso tocca a te…–.

Ancora quella strana sensazione e poco dopo mi ritrovai seduta nella radura del bosco, cosparsa di foglie arancioni e rosse. Non molto lontano vedevo il libro che avevo fatto cadere e più in là il violino di Ofelia.

Lei era lì, accanto a me, mi alzai e feci per ringraziarla ma non c’era più, anche il libro e il violino erano spariti.

Credevo di aver sognato ma poi sentii uno strano calore alla mano, la aprii e vi trovai l’orecchino con l’ametista che risplendeva di luce propria.

Lo indossai.

–Grazie…– sussurrai.

Posso giurare di aver visto, tra le piante, gli occhi viola di una pantera fissarmi…

 

°§° Hermione‘98 °§°

Alice Vetturi

[FAQ] La bambola dagli occhi di cristallo, di Anita Blake ;-)

Non posso esimermi dal fare copia-incolla di questa nota Facebook in cui sono stata taggata da Anita Blake.

[FAQ] La Bambola Dagli Occhi di Cristallo (romanzo di Barbara Baraldi)

pubblicata da Anita Blake il giorno venerdì 11 marzo 2011 alle ore 15.10

Ma quale libro nuovo! Io ce l’ho già da anni!

    No, tu hai La Bambola di Cristallo (Mondadori, 2008). La Bambola Dagli Occhi di Cristallo (Castelvecchi, 2011) non è La Bambola di Cristallo (Mondadori, 2008).

    • Non è vero! Ho letto la trama del “nuovo” libro: è identica a quello che ho io!

    No. La Bambola di Cristallo (Mondadori, 2008) contiene la versione “racconto breve” (179 pagine) di La Bambola Dagli Occhi di Cristallo. La Bambola Dagli Occhi di Cristallo (Castelvecchi, 2011) offre molto altro.

    • E’ solo una trovata pubblicitaria per rivenderci lo stesso libro. Per un paio di paginette in più, io non compro quello nuovo…

    Sbagli. E’ una vera e propria ristesura. Non si tratta di qualche paginetta in più, si tratta di cinquanta paginette in più (per un totale di 224), oltre al fatto che non si tratta di solo valore aggiunto: il racconto è infatti stato modificato nelle parti già esistenti, maturandolo fino alla completezza che da Aprile 2011 potremo sfogliare.

    • Quindi sono uno sfigato… non comprerò più un libro della Baraldi per Giallo Mondadori, ora è carta straccia dato che è uscita l’edizione nuova!

    Al contrario, sei un figo! Altro che carta straccia: Possiedi un’edizione rarissima ormai introvabile, oltre al fatto che La Bambola di Cristallo (Mondadori, 2008) è in realtà una piccola antologia che contiene ben due romanzi brevi: La Bambola Dagli Occhi di Cristallo (versione breve) e Il giardino dei bambini perduti . Inoltre contiene anche il racconto Soave.


    Lullaby e le opinioni dei lettori – V

    Sailor Blucher: E’ stato bellissimo perdersi in questo romanzo, l’ho letto in pochissimo tempo.
    Sopra ogni cosa ho apprezzato il rivelarsi dell’apparente mostro Marcello nel “buono” della situazione.
    Un po’ come la rivincita del perdente e la disfatta del borghese.
    E poi le emozioni di Giada, così umane e dolorose. Quasi un programma mentale di antisopravvivenza eppur di forte attaccamento alla vita.
    Insomma, grazie davvero.

    Fabrizio: ho finito di leggere Lullaby e mi ha lasciato una sensazione stranissima alla fine!!!!!!
    Devo dire che sei andata giù pesante!!!!! Non tanto come macabro ma come conoscenza ed utilizzo della realtà provinciale e di tutti i suoi vizi, a servizio di un racconto gotico.
    Io che ho sempre vissuto in un piccolo paese Continue reading

    Due scrittori dicono la loro su Lullaby

    Stefano di Marino e Italo Bonera su Lullaby:

    Stefano di Marino e LullabyLa cercavo da giorni questa bellissima immagine di John Bolton da abbinare a Lullaby…fiaba nera, atto d’amore disperato, un viaggio nell’anima oscura di ognuno di noi filtrata da una grandissima sensibilità creativa…Lullaby vi rapirà….

    Stefano di Marino

    Un uomo frustrato e solitario, con una madre inconsapevole e opprimente, vorrebbe essere scrittore, ma ogni giorno si specchia nel proprio fallimento davanti allo schermo vuoto del portatile, che non sa riempire.
    Una ragazza incompresa da una famiglia e da un mondo sordo, che cerca nella triste fisicità di un rapporto scialbo quell’amore altrove negato.
    In una provincia italiana e desolata, nella pianura dove il sole /strozza la gola alle rane/, le esistenze insoddisfatte di un uomo e di una adolescente tra di loro sconosciuti, vengono a incrociarsi. Due persone anomale, /borderline/, annaspanti alla ricerca di qualcosa, senza ali per volare ma con l’illusione di volerlo fare.
    Entrambi si imbattono nella caricatura di un affetto, diverso per ciascuno, forse vero, forse anch’esso illusorio.
    L’orrore irrompe improvviso, come deve essere nel romanzo di genere, e scompiglia, cambia la vita, e dà ai protagonisti quel coraggio che contrasta con la colpevole – non suggerita, ma percepibile – indifferenza borghese della gente normale.
    Personaggi ben caratterizzati, capitoli secchi, scrittura fluida.
    Ho letto questo Lullaby dopo il già buono Bambole pericolose, e dal confronto fra i due romanzi c’è una netta maturazione dell’autrice – anche se mi dicono che Lullaby sarebbe stato scritto prima. Baraldi ha quella capacità di costruire storie che a diversi autori della sua generazione sembra mancare. Da leggere e regalare, consigliato dai 3 ai 123 anni.

    Italo Bonera

    Lullaby e le opinioni dei lettori – IV

    Ricevo e volentieri pubblico alcuni commenti su Lullaby che sono arrivati via email o tramite Facebook.

    Francesca: Finire un libro è sempre una sensazione particolare, soprattutto quando legate a quel libro hai tutta una serie di emozioni e brividi.  I brividi sono quelli dati da una favola nera, gotica, da divorare; le emozioni sono date dal riconoscersi in qualche modo in ogni personaggio… anche nel Duca dai bianchi calzini. Ho passato una pasqua nerissima (perché all’insegna del gotico), che mi ha fatto venir voglia di tornare indietro nel tempo per rileggermi altre due favole nere della stessa autrice e rendermi conto di una cosa importantissima: la crescita. La scrittura di Barbara Baraldi è cresciuta, la mia passione per le sue favole è aumentata. E’ capace di creare un intreccio da batticuore, mattone su mattone, per poi distruggere il tutto con l’ultima pagina. E la giri quell’ultima pagina, e la trovi bianca. E ti guardi attorno smarrito, perché sai che domani non ci sarà più nessuna ninnananna della morte per te. Ma è un libro, e la cosa bella dei libri è che… li puoi rileggere all’infinito.

    Miria: Come dice Carlotto, il tuo romanzo si beve tutto d’un fiato. Comprato ieri e finito mezz’ora fa. Da rileggere per alcuni passaggi che ho molto apprezzato e che sono indice di una scrittura a scatto, onnisciente e sorvegliata che precede il suo “giallo” interiore e gli apre pista. Bellissimo! complimenti Barbara, hanno ragione a dire che sei l’autrice più rappresentativa del romanzo gotico italiano.

    Barbara: Senza parole ma in estasi…ho cominciato Lullaby ieri e l’ho terminato….ieri! Poche, pochissime volte mi è successo di terminare un libro così in fretta ma mai affermazione fu tanto azzeccata: ” Me lo sono bevuto” scrisse Carlotto..Ma INIETTATO NELLE VENE direi io…i miei complimenti davvero, il sabato sera più bello degli ultimi tempi solo grazie a te:)…sapessi scrivere, ti regalerei una di quelle recensioni da dieci e lode…ma ahimè son solo una lettrice, accontentai del mio rispetto. Grazie ancora

    Simone: Ho letto Lullaby:la prima parte ha fatto salire l’angoscia. i tuoi personaggi mi sono entrati sotto la pelle e hanno depositato tutte le loro paure, gli stati d’animo cosi’ finemente tratteggiati. il finale poi mi ha sorpreso e giuro che non mi succedeva da tanto tempo. Ti faccio i migliori complementi per questa tua ultima opera che mi ha dato la voglia di scoprire, il prima possibile, gli altri lavori. Grazie per aver regalato tempo ad una storia che merita. Continue reading

    Lullaby e le opinioni dei lettori – III

    Ho ricevuto in questi giorni due mail; la prima di Fausta, e la seconda di Marco. Con piacere pubblico le loro impressioni su Lullaby.

    L’ultimo romanzo di Barbara Baraldi ti incatena in un vortice di emozioni già osservando la grafica della copertina, e poi il titolo, Lullaby la ninna nanna della morte è un invito dolce e terribile ad addentrarti nei meandri dell’animo umano. Continue reading