Le opinioni dei lettori – II

Ricevo e volentieri pubblico uno stralcio della mail di Pietro, con le sue impressioni su Lullaby e Bambole pericolose:

Lullaby – Stilisticamente perfetto. Una melodia cupa, a tratti struggente e dall’incedere in crescendo che ti scaraventa in un incubo vivido e gotico dai contorni mutevoli, dove nulla è ciò che sembra. Grandiosa la caratterizzazione dei personaggi: Giada, fragile, irrequieta, arrabbiata e confusa; Marcello, sarcastico, represso, pavido, immaturo, imbranato, chiuso nel suo mondo ed “adorabilmente sfigato”. Splendido il contesto che dona realismo e crudezza al libro, inserendovi in modo armonico un’ambientazione che brilla di vita e colori propri (quella del paese), accompagnando l’evolversi della trama senza, però, distogliere il lettore dallo svolgersi degli eventi (anzi rafforzando la forza narrativa del libro). Sottolineo, poi, lo splendido lavoro di “ambiguità” fatto su molte situazioni del libro che sviano volutamente il lettore portandolo lungo traiettorie diametralmente opposte all’evolversi dei fatti, accentuandone l’angoscia, salvo poi scaraventarlo in evoluzioni diverse da quelle previste, senza che però si rivelino deludenti o scontate ( il frammento del dialogo di Enrico – “E’ a pezzi!” … è una gran bella furbata 😉 … sei riuscita a farmi sudar freddo, lo ammetto!). Splendido il “crescendo” finale e il colpo di scena che chiude il libro. Ci sono davvero rimasto di sasso. Ancora una volta, non ti smentisci nella tua abilità di creare finali tutt’altro che scontati. Insomma, un piccolo capolavoro da conservare con cura, capace di regalare incubi ed emozioni! Un romanzo raffinato e di gran classe che prende un genere – convenzionalemente truce – come il gotico e lo trasforma in un’opera nobile e mordace al tempo stesso. In una sola parola: grandioso! Il solo libro che ho “seccato” in un giorno, dopo Intensity di Dean Koontz. Continue reading

Lullaby su Vanity Fair

Barbara Baraldi su Vanity Fair
Barbara Baraldi su Vanity Fair
La copertina di Vanity Fair
La copertina di Vanity Fair

L’articolo apparso su Vanity Fair del 24/3/2010, quello con in copertina Robert Pattinson.

Non solo Twilight: Gotico italiano e Barbara Baraldi, con tanto di tracklist del romanzo Lullaby (clicca per ascoltare le tracce):

1) Lullaby (The cure)
2) Enjoy the silence (Depeche mode)
3) Closer (Nine inch nails)
4) Ratamahatta (Sepultura)
5) Nuotando nell’aria (Marlene Kuntz)
6) To lose my life (White lies)
7) Disorder (Joy division)

Lullaby – La recensione di Fabio Lotti (Thrillermagazine)

Dentro di noi…

Lullaby di Barbara Baraldi, Castelvecchi 2010.

Quattro parti: Rivelazione, Illusione, Espiazione, Redenzione. Inizio con una vittima trovata uccisa da una ragazza o donna che sia. Personaggi principali: Marcello, scrittore mancato che non riesce a portare avanti il suo romanzo, nato podalico con un braccino corto, la mamma malata e assillante (la medicina, la medicina…), innamorato di una casalinga dal volto pallido, suo amico Fede e scambi di opinioni al bar di Gianni; Giada in lotta con i genitori, fidanzata con Mirko che si droga, bisognosa di affetto, di assicurazioni; Luana, la più bella della classe, la bionda celestiale, la Principessa, la regina delle fiabe.

Insieme ai problemi individuali, ai sogni, alle speranze, agli incubi, all’amore, all’odio, alla droga, al sesso, alle canzoni, ai turbamenti e alle contraddizioni adolescenziali (presentati con grande perizia psicologica), alla voglia matta di vivere e di morire, si insinuano alcuni temi della società di oggi: i diritti degli immigrati, il razzismo, la crisi del matrimonio e il grigiore dei rapporti quotidiani, la violenza sessuale e il bla bla degli esperti, anziani picchiati e derubati, la stupida violenza di ogni giorno.

E poi gli episodi e i personaggi che si intrecciano fra loro e l’uomo ucciso, presenza inquietante durante tutto il racconto (Già, chi l’ha ucciso?). E con lui altre vittime di un odio feroce, il fuoristrada scuro, Lullaby, la ninna nanna della morte, il coltello, il burattinaio,  la spiegazione finale come nel più classico dei mystery.

Psicologia penetrante, pensieri, riflessioni, ricordi, movimento, ombre e guizzi di luce, lo strazio della vita che alla fine continua imperterrita quasi con involontario umorismo (la medicina).

Prosa ora in prima persona, ora in terza attraverso un presente fermo e cocciuto. E Barbara Baraldi che entra ed esce da quegli animi, accenna, disegna, sfuma, spariglia le carte, colpisce, lascia il segno. Con grazia leggera, con tocco da artista. Un thriller del profondo e un giallo della mente.

OTTIMO

Fabio Lotti

Articolo apparso su Thrillermagazine (in coda a quello di Marilù Oliva)

Lullaby: intervista di Horror magazine

di Irene Vanni

Horror Magazine ha avuto il piacere di chiacchierare ancora con Barbara Baraldi in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “Lullaby”…

Ciao Barbara, la nostra ultima chiacchierata pubblica risale al luglio del 2008. All’epoca era da poco uscito “La bambola di cristallo” e avevi già in mente di proporre il seguito che sarebbe diventato “Bambole pericolose”, uscito lo scorso febbraio. Nel frattempo hai pubblicato “La casa di Amelia”, sequel di “La collezionista di sogni infranti”, più vari racconti sparsi fra antologie e riviste. Siamo a marzo, e già abbiamo potuto leggere il nuovo “Lullaby”. Quanti altri romanzi stai già scrivendo?

I tempi dell’editoria sono molto lunghi e spesso i romanzi vedono la luce molto tempo dopo essere stati scritti. Questo è accaduto per esempio con “Bambole pericolose”. Per quanto riguarda “Lullaby — La ninna nanna della morte” il discorso è particolare. È il mio romanzo che ha avuto la lavorazione più lunga: anni di scritture e riscritture, l’ultima delle quali a poche settimane dalla pubblicazione. Per questo dico spesso che questo romanzo è stato scritto con il sangue. Ora sto lavorando a un progetto molto diverso dai precedenti, ma non voglio anticipare nulla, lo sai che sono superstiziosa: ). E poi a volte capita che ti vengano proposti progetti di cui ti innamori e che hanno magari tempi ristretti. In questi casi non ho dubbi: interrompo ciò che sto scrivendo e mi dedico anima e corpo al nuovo arrivato. È avvenuto per “La casa dagli specchi rotti”, il racconto lungo uscito nell’antologia “Il mio vizio è una stanza chiusa” curata da Stefano di Marino e pubblicata nell’inverno 2009 nel Supergiallo Mondadori. Racconti ispirati alle trame dei film degli anni 70. Mi ci sono letteralmente tuffata a capofitto.

Riguardo i sequel, quando scrivi i tuoi romanzi sai già in partenza che la storia non finirà o l’affetto dei lettori, dovuto al successo dei romanzi, ti spinge a regalarci nuove avventure? “Lullaby” si chiuderà qui? Continue reading

Lullaby: Giada e Luana

[…]

«Tutto bene?», chiede Luana e cancella così un incubo che a volte torna a perseguitarmi anche da sveglia.

«Sì». Riprendo contatto con la realtà. «Ho una cosa per te», e tiro fuori dallo zaino un cd masterizzato.

«Grazie», dice. Si alza e va a sistemarlo nello stereo.

Lullaby dei Cure comincia a suonare. Un incubo dolce, un pensiero per lei prima di dormire.

L’uomo ragno arriva su gambe di zucchero filato. Lentamente, attraverso l’ombra del sole calante, entrando come un ladro dalla finestra, nelle case dove qualcuno è morto serenamente. Guarda la sua vittima tremante nel letto che cerca di scacciare la paura nell’oscurità che si sta addensando.

Lei muove la testa a tempo, dolcemente. Allunga la mano e mi fa alzare dalla sedia. Io sento le gambe improvvisamente pesanti come la pietra. Mi invita tirandomi a sé. Un tango di nostalgia e paura nella penombra della sala baciata dalla luce dei suoi occhi dai riflessi viola.

Stai fermo, stai calmo, stai tranquillo ora, mio prezioso ragazzo, non lottare. O io ti amerò ancora di più, perché è troppo tardi per fuggire o per accendere la luce, l’uomo ragno avrà te per cena, stanotte.

Lei mi stringe appena, cinge le mie spalle con il suo profumo, potrei smettere di respirare.

«Nessuno può fuggire quando è arrivata la sua ora», sussurro.

Lullaby e le opinioni dei lettori

Inauguro una nuova rubrica all’interno del mio sito, dedicata alle mail con le impressioni dei lettori riguardo ai miei testi. Ho pensato di cominciare con le ultime due uscite: “Lullaby” e “Bambole pericolose” e i pareri  di Maurizio e Antonella.
Per apparire su questa rubrica è sufficiente inviarmi un messaggio personale tramite email, tramite facebook o tramite i commenti su questo sito (o in qualunque altro modo vi venga in mente!). Mi limiterò a fare copia-incolla del testo, riservandomi al più di eliminare le frasi che contengono spoiler. Grazie a tutti, le vostre impressioni sono più che benvenute! Continue reading

Lullaby – La recensione di Milanonera

di Eva Massari

Fragili e inquiete, le fate di Barbara Baraldi danzano sulle note di una ninnananna  punk.

Giada, una creatura della notte stretta nel suo universo buio e claustrofobico, e Luana, vibrante di luce nel suo nido di cristallo.

Facce opposte della stessa luna.

Per il mondo sono solo due adolescenti, compagne di scuola che vivono la loro favola fatta di chiacchiere, complicità e sogni da condividere, che se ne fottono dei patti con gli adulti e tessono  incerte la tela delle loro Continue reading

Colpo in canna – Stefano di Marino intervista Barbara Baraldi

LULLABY- INTERVISTA A BARBARA BARALDI

Barbara Baraldi e "Lullaby"
Barbara Baraldi e "Lullaby"

Barbara Baraldi è una delle poche vere professioniste che conosca nella nuova leva dei ‘giallisti’ italiani. È l’impressione che ho ricavato la prima volta che l’ho incontrata al Sud Dinner Bar ospite di Pinketts e Cappi in occasione della vittoria del premio Gran Giallo Città di Cattolica ed è la sensazione che ho consolidato lavorando in più occasioni con lei (nell’antologia ‘Bad Prisma’ curata da Danilo Arona e più recentemente in ‘ Il mio vizio è una stanza chiusa’ , entrambi editi da Mondadori). La professionalità sta nella solerzia della realizzazione dei progetti, la capacità di spaziare tra vari registri narrativi adattandosi con la giusta dose di umiltà ma anche con la consapevolezza del valore del proprio lavoro. Prova ne è “Tracce di sangue nella nebbia” , un ottimo thriller di stampo tradizionale pubblicato su Confidenze in tempi recenti. Vi propongo quindi questa intervista con grandissimo piacere.

Stefano di Marino

SDM: In questi mesi sono apparse diverse tue opere di varia lunghezza: racconti per antologie, un Giallo Mondadori, un lungo romanzo, novelle a puntate… una produzione che si va ad aggiungere al già nutrito numero di pubblicazioni (e premi) nel tuo curriculum. Qual è la differenza tra queste varie forme di narrazione secondo te?

B.B.: All’inizio del mio percorso di scrittrice scrivevo la storia che avevo voglia di raccontare, e non mi ponevo problematiche di tematica o lunghezza. Ora capita che mi vengano commissionati romanzi o racconti. Questo per me non è un limite, bensì un modo per mettermi in gioco e, magari, migliorarmi. La differenza tra le forme di narrazione, per quanto riguarda la mia scrittura, è più che altro organizzativa. Con il giallo a puntate, per esempio, dovevo dividere il romanzo in sei parti che si concludessero con una sorta di climax per spingere il lettore a desiderare di saperne di più, proprio come avveniva nel feuilletton. Dovevo quindi tenere ben presente la lunghezza di ogni puntata e giocarmi la scena di tensione al momento giusto. È stato molto divertente.

SDM. Quale formula trovi più congeniale al tuo modo di raccontare? Continue reading

Lullaby – La recensione di Horror magazine

Lullaby - La ninna nanna della morte
Lullaby - La ninna nanna della morte

Barbara Baraldi, Lullaby. La ninna nanna della morteHORROR/THRILLER – Castelvecchi – Le Torpedini – 2010 – pagine 232 – prezzo 15,00 euro – giudizio: ottimo

“Alberi, sole accecante, campi di grano”.
E buon odore di carta intonsa, quando si apre un libro nuovo di zecca.
E’ qui che avviene il primo delitto del nuovo romanzo di Barbara Baraldi, in un “futuro prossimo” da cui bisogna inizialmente distanziarsi e, come si diceva nelle fiabe, fare un piccolo passo indietro, per capire cos’è appena successo. Ed è proprio un alone di fiaba quello che avvolge la trama, accompagnato dalla melodia dolce e ossessiva della ninna nanna dei Cure.

“Mi guardo alle spalle. Ormai sono troppo lontana dalla strada, completamente coperta dall’ombra della grande cisterna. Avverto il pericolo, mai tornare indietro in caso di pericolo. Troppo prevedibile. Allora corro avanti.
Inciampo.
D’istinto allungo le braccia. Lo abbraccio quasi, la mia bocca a pochi centimetri dalla sua. Spalancata, come gli occhi. Il cadavere, occhi vitrei che non vedono, mi fissa. Sgozzato, scomposto.
Grido.”

La fiaba diventa oscura, nera, rosso sangue, riportandoci alla memoria quel Barbablù che ha disturbato i nostri sonni infantili, o alimentato le nostre fantasie di scrittori e lettori. Continue reading

Il prologo di Lullaby – La ninna nanna della morte

Alberi, sole accecante, campi di grano.

Insetti fluttuanti, ancora alberi e qualche fiore viola a colorare un fosso.

Vedo la mole massiccia dell’ex acquedotto. Aumento il passo per vincere il desiderio di scappare lontano e mettere a tacere l’ansia che mi attanaglia. Scavalco la recinzione bassa. Poco più avanti è sfondata, ma preferisco avere la sensazione di trasgredire.

«C’è nessuno?». Se anche ci fosse anima viva non potrebbe certo sentirmi se sussurro in questo modo.

Un rumore basso.

Procedo seguendo il perimetro, il grigio soffocante rilascia il calore che ha fagocitato durante il giorno. Sembra di essere all’inferno. Continue reading

Viral Lullaby

Lullaby – La ninna nanna della morte (Castelvecchi), ora in libreria, è stato oggetto di una campagna di viral marketing ideata dalle ragazze dell’ufficio stampa Castelvecchi e Elliot. La campagna si è conclusa il 1 marzo con la pubblicazione su Youtube del book trailer e l’annuncio ufficiale dell’uscita del romanzo. I principali portali che in Italia si occupano di letteratura noir e thriller hanno ricevuto, nel corso delle settimane precedenti al lancio, alcuni “indizi” che permettessero di sciogliere il mistero dietro alcune istantanee, che ritraggono luoghi e persone che compaiono nel romanzo.

Ecco alcuni degli indizi che sono comparsi in rete:

http://www.latelanera.com/editoria/news/notizia.asp?id=1958

http://corpifreddi.blogspot.com/search?q=lullaby

http://www.thrillercafe.it/lullaby-4/

http://angolonero.blogosfere.it/2010/02/lullaby-1.html

http://www.thrillermagazine.it/notizie/9397/

http://cityvoxbs.wordpress.com/2010/02/19/lullaby-sta-arrivando/

http://www.racconta.it/modules.php?name=News&file=article&sid=117

http://www.gialloweb.net/main/default.asp

Lullaby1

Lullaby2

Lullaby3

Lullaby4

Lullaby5

 

Lullaby: Gothic Vertigo – la recensione di Maura Chiulli

Lullaby-coverAll’uscita del nuovo romanzo di Barbara Baraldi: Lullaby, la ninna nanna della morte, edito da Castelvecchi nella nuova collana Le Torpedini (p.232, euro 15,00). Ho avuto l’onore di leggerlo in anteprima e fatico a raccoglierne pagine e sensazioni, che mi sono implose nello stomaco. Una bomba.

Visionaria, assassina, indiscutibilmente nera, la penna di Barbara Baraldi sceglie con perizia le posizioni migliori dalle quali colpirci, con la precisione infallibile del cecchino. A quest’ora dovrei essere al lavoro, ma nascondo le ore pagate tra queste pagine che non posso fare a meno di scorrere, con avidità e segreto.

<<Rumore sordo>>, ossimoro caro all’autrice, immagine che scandisce il battito irregolare che mi  affanna, dal Prologo. Punk, non il romanzo, solo il nome di un pupazzo che Barbara Baraldi posiziona sul mio letto: sì, è inevitabile l’identificazione imperfetta e malsana nella protagonista femminile: Giada. Sento di non avere abbastanza fiato per resistere a queste 232 pagine di apnea, ma il coraggio è la necessità di un lessico asciutto, tagliente, immaginifico. Esploro i personaggi con stolida arrendevolezza: questa volta Barbara Baraldi ci regala stati di ansia e di terrore, con quella mossa lieve che solo alla sua mano riesce.

Senza sforzi, sembra che la scrittrice abbia chiaro fin dalla prima pagina dove inserirsi: in quel incavo stretto tra la gola e l’esofago. La morsa ci spinge a scorrere le pagine per tentare una salvezza, una via di fuga dall’orrore di un uomo, che vegeta sognando un matricidio in cambio di Ispirazione e una Ragazza Nera. In un corpo a corpo lacerante, Barbara Baraldi combatte il germe della banalità, regalandoci immagini tutt’altro che prevedibili. Ci obbliga all’Espiazione: peccatori, lettori nuovi e inesperti, anime nere e collaudate, donne bianche e impunite troveranno tortura e redenzione in questa vertigine gotica. La tensione è alta: resto sospesa tra sogno e realtà.

Inganno e verità: la Morte domina questo testo tridimensionale, che mi accoglie, mi ingoia. Nessuna anticipazione, solo un’impressione su Lullaby, una ninna nanna infernale che saprà restarvi dentro lungamente, come un proiettile sotto il cuore, impossibile da estrarre.

di Maura Chiulli, scrittrice.


Lullaby – Intervista per Milanonera

A cura di Marilù Oliva

Lullaby - La ninna nanna della morteCastelvecchi ha appena pubblicato l’ultimo gotico di Barbara Baraldi, Lullaby, la ninna nanna della morte. Una ninna nanna che rintocca dark dopo un prologo insanguinato, una storia divisa in quattro capitoli che serbano già nel loro nome il paradigma di un percorso corvino: Rivelazione, Illusione, Espiazione, Redenzione.
Dietro i protagonisti disegnati con verosimiglianza si staglia un universo paesano coi suoi elementi ricorrenti: il bar, gli amici, i pregiudizi, le diffidenze, i pettegolezzi, il microcosmo come specchio concentrato – e per questo più terrifico – di un male che dall’eternità attanaglia l’uomo. Ma lo specchio si rompe e allora arrivano i guai…

Il titolo del tuo romanzo, Lullaby, (sottotitolo: La ninna nanna della morte), è un sonoro evocativo anche solo alla lettura e appena si entra nel senso della storia si capisce come la musica sia un filo nero che lega i personaggi. Parliamo delle scelte musicali che scandiscono il romanzo.
“Stai fermo, stai calmo, stai tranquillo ora, mio prezioso ragazzo, non lottare o ti amerò ancora di più” recita Lullaby, la canzone dei Cure. Una ninna nanna fatta di paure che si materializzano e cercano di afferrarti come le zampe di un ragno. Se sfuggi ecco Bela Lugosi is dead con le sue spose vergini che ti circondano di fiori appassiti dal tempo. E poi il ritmo del romanzo cambia e così la musica di sottofondo. Martellante, come Ho ucciso paranoia dei Marlene Kuntz. Ora mi fermo; anche la colonna sonora fa parte del romanzo e non vorrei svelare altro. Continue reading

Bambole pericolose: la recensione di Corpi freddi

Bambole pericolose – Barbara Baraldi

Eva, Marta, Silvia, Lisa, Mia, Thabir, Melanie, Simona, Amnesia nomi che si rincorrono, volti che si incrociano, si confondono, d’ambra, di cristallo, di porcellana e poi…
…capelli,
capelli come turaccioli biondi sfiorano le spalle,
capelli come fili di rame coprono la schiena,
cappelli dai riflessi blu lunghi fino ai fianchi,
capelli dal colore della luna scorrono lungo i lati del volto
e poi ancora…
…occhi,
occhi verdi come smeraldi,
occhi blu come cristalli,
occhi rossi di timore,
occhi di mare in tempesta,
e in fine…
…bambole
bambole di porcellane,
bambole di cristallo,
bambole pericolose.

In una Bologna terribile, notturna, spettrale, ancestrale, donne si muovano danzano alla luce della luna dea benefica che tutto illumina e tutto nasconde.
Nei meandri di una città gotica e misteriosa si nascondono e si rincorrono, stirpe blu, pierrot neri, sacrifici, gabbie sospese, mitra, candele, banchetti, lotte, scommesse.

Per il lettore leggere il romanzo della Baraldi significa essere trascinati in uno modo femminile fatto di tormento e di paura, di forza e di dolore dove tutto l’essere è teso a trovare il giusto equilibrio fra l’essere donna e l’essere bambola. Continue reading