Si perde davvero chi si ama solo quando non lo si ricorda più: Un sogno lungo un’estate sulla rivista Andersen

Ricordi che riaffiorano. Si dice che i ricordi peggiori vengano in qualche modo cancellati dalla nostra memoria, rimossi, a preservare un giusto equilibrio e una costante serenità mentale. Senza addentrarsi in considerazioni psicanalitiche, questo è quello che accade a Matilde, una ragazza di tredici anni alle prese con una vita apparentemente normale, tra contrasti con i genitori, vacanze indesiderate e un certo scetticismo nei confronti degli adulti che la accumuna a tanti adolescenti. Il “risveglio” di Matilde, o meglio, della sua memoria, avviene durante un’estate iniziata col piede sbagliato. A causa dei problemi di lavoro del padre, infatti, la ragazza è costretta a passare i mesi precedenti l’inizio del liceo presso la casa di una lontana zia, infelicemente ubicata in un desolato paesino di campagna.

Nonostante la situazione sulle prime non appaia molto promettente, Matilde cercherà di adattarsi, tanto che la vacanza si rivelerà una grande occasione per conoscere qualcosa di più sul proprio passato, sui propri genitori, e soprattutto su di sé.

Un romanzo di formazione che si articola su più livelli: il libro è, in parte, una storia familiare, misteriosa e drammatica, in parte il racconto di un’avventura, alla ricerca di un antico tesoro e, infine, una storia di amicizia e di confronto tra persone diverse ma, allo stesso tempo, affini.

Barbara Baraldi riesce, con abilità, a caratterizzare in maniera realistica ed efficace, i personaggi del suo romanzo, analizzando da una prospettiva particolare il rapporto genitori-figli. Personaggi articolati e complessi, i genitori della protagonista hanno personalità che a Matilde riesce difficile comprendere: il padre, nostalgico e deluso da un lavoro e da un matrimonio che iniziano a scricchiolare, non capisce fino in fondo le necessità della figlia; la madre, una figura algida e priva di forza di volontà, non riesce a comunicare con lei, chiudendosi a riccio ogniqualvolta Matilde provi ad avvicinarla.

Essi, inoltre, non si scontrano direttamente con la giovane protagonista, ma la tengono a distanza. Per proteggerla, scopriremo, ma impedendole di essere parte attiva all’interno della famiglia, isolandola e nascondendole una verità dolorosa, ma che dovrebbe necessariamente conoscere. Dietro questo atteggiamento si cela un dolore forte, una sofferenza estrema che spiega almeno parzialmente il comportamento dei due adulti nei confronti della figlia. E che motiva, anche, la condotta severa e distaccata della zia Isabella, così allegra nelle vecchie foto, e ora incapace di un sorriso.

Solo quando il passato verrà dissepolto, sarà possibile per i componenti della famiglia confrontarsi gli uni con gli altri; sarà questo il momento in cui Matilde si renderà conto di essere diventata grande e in cui i suoi genitori capiranno di dover cambiare atteggiamento se vogliono far funzionare l’intricato ingranaggio alla base dei loro rapporti. Un’acuta riflessione sul tema della memoria, perduta, recuperata e resa immortale dalle nostre azioni.

Martina Russo

Articolo pubblicato nella rivista Andersen – aprile 2012

Un sogno lungo un’estate su La Repubblica

Matilde ha quasi quattordici anni, un amoretto forse appena nato e vorrebbe passare l’estate con la migliore amica, Veronica, in Sardegna. Una vacanza tutta chiacchiere e pettegolezzi, con il sole addosso e gli auricolari alle orecchie. Le tocca invece stare “in prigione” coi genitori a tre ore dalla città, nella vecchia casa della zia Isabella, che poi non è proprio zia. È, come si dice, prozia? Seconda zia? Insomma, è la sorella del padre del babbo.

Arrivati. Una costruzione in campagna, niente di che. Aspetto dimesso, screpolata, l’edera a coprire gran parte della facciata. Galline, gatti, lucertole, oche. Oche? Sì, una squadra intera, altissime, grosse e arrabbiate. Fanno la guardia, come quelle del Campidoglio. E che uova, enormi.

Barbara Baraldi è autrice di romanzi noir, di testi di narrativa per adolescenti e sceneggiature per fumetti. È sempre una grandissima emozione per lei annunciare l’uscita di un nuovo libro, il 13 marzo, tra i titoli Einaudi ragazzi, nella collana Carta bianca. “Un sogno lungo un’estate” (216 pp. 10 euro) è un romanzo di formazione, spiega. Racconta di una ragazzina che viene sradicata dalla sua città e portata a trascorrere le vacanze in campagna. Un’abitazione inospitale, che sembra esercitare una cattiva influenza su chi la abita. Sarà per questo che la padrona è acida come uno yogurt? Però che buono lo zabaione di uova d’oca che le ha fatto bere, battuto con lo zucchero e qualcosa versato da una bottiglia scura.

Superata l’iniziale diffidenza, fa amicizia con tre fratelli del posto: Rachele, che parla a macchinetta, Rudy il piccolo guastafeste e Riccardo, sedicenne, appassionato di motocross. Si avventurano a caccia di un tesoro, lo stesso che avevano cercato i genitori da ragazzi. La mappa dipinta sulla facciata di un mulino da un pilota caduto nella zona nella seconda guerra mondiale e rimasto in isolamento proprio nell’antico edificio.

Le vicissitudini di Matilde si intrecciano con le avventure di Lucilla, la protagonista della fiaba che assorbe tutta l’attenzione della madre scrittrice, “chiusa in uno studio che somiglia a una torre in cui è prigioniera, costruita con i mattoni dei suoi silenzi”.

La ricerca di qualcosa sepolto, la scoperta di ricordi perduti e di colpe mai dimenticate. Matilde diventa la protagonista di una favola moderna in cui non sono i mostri a rubare le vite, ma il silenzio. “Scoprirà che il coraggio si conquista con le scelte giuste, giorno per giorno. E troverà una nuova consapevolezza, quella della memoria. Che è sempre stata lì, davanti agli occhi. Come una fotografia sbiadita, come una lettera mai spedita”.

Felice Laudadio jr.

Articolo pubblicato su La Repubblica Bari

Baraldi, lo scrittore è un medium. L’ANSA su «Un sogno lungo un’estate» alla Fiera del libro per ragazzi

BOLOGNA, 19 MAR – Il mistero è l’anima dei libri di Barbara Baraldi che ha preso una piccola pausa dalla sua fortunata serie Scarlett, pubblicata con Mondadori, per scrivere un romanzo di formazione che aveva nel cuore da tempo: ‘Un sogno lungo un’estate’, uscito per Carta Bianca di Einaudi Ragazzi.

«Non mi piace farmi inscatolare in un genere. Per me lo scrittore è un medium. Le storie esistono e lui le porta qua» dice all’ANSA la scrittrice alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. ‘Un sogno lungo un’estatè è «una delle prime storie che volevo scrivere, ambientata nella mia campagna, quella piatta dell’ Emilia Romagna. Mia nonna mi raccontava sempre di un paracadutista che un’estate cadde nella cosiddetta ghiacciaia, un enorme buco al centro di un casolare dove veniva tenuto il ghiaccio» spiega la Baraldi che si è ispirata a questa vicenda nell’immaginare il protagonista maschile del suo libro, un uomo che nasconde un segreto e occupa un Mulino in disuso. «Prima di morire dipinge un grande affresco sulla facciata del mulino che nasconde la mappa di un tesoro. Tutti i protagonisti, compreso il padre di Matilde (la ragazzina al centro della storia ndr) cercano questo tesoro e non lo trovano. È una metafora della crescita: a un certo punto si rinuncia a cercare nel sogno» dice la Baraldi.

Autrice di gialli, fra i protagonisti del documentario della BBC ‘Italian Noir’, la Baraldi è una cultrice dei teschi che coprono i suoi stivaletti, la sua borsa e sono riprodotti, come fossero angioletti, sulla sua maglietta. «Li colleziono fin da piccola. Spaventano gli spiriti cattivi, sono una forza di protezione potente» spiega. Matilde non vorrebbe andare in campagna con i genitori, è una ragazzina di città, si scambia tutto il tempo sms con la sua amica e invece resterà affascinata dal casolare in cui va. «Le appare il fantasma di un bambino che le dice di trovare una chiave. In tutti i miei romanzi le protagoniste cercano qualcosa dietro una porta. Come nella vita bisogna cercare la chiave delle cose» sottolinea la Baraldi che vive fra Modena e Bologna.

La madre della protagonista è una scrittrice malinconica della quale Matilde legge sempre in anteprima le storie ma questa volta non sarà così, dovrà farlo di nascosto. Con tutti questi segreti, compreso il mistero della porta della stanza di zia Isabella, che non si può aprire, dovrà fare i conti Matilde per arrivare a scoprire se stessa. In questa impresa non è sola: «ci sono – spiega l’autrice – i cosiddetti Gatti selvatici, cioè tre ragazzi di campagna, e un signore con gli occhi diversi: uno nero che racchiude i rimpianti e uno azzurro che racchiude i suoi sogni. Sarà lui ad aiutarla a vedere, attraverso la campagna, la vita vera». Nel frattempo la Baraldi sta lavorando a una nuova trilogia per Mondadori (ANSA).

Articolo scritto da Mauretta Capuano per ANSA

 

Un estratto dal mio nuovo romanzo «Un sogno lungo un’estate»

[…]

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Il vecchio lampadario a cinque braccia irradia una luce livida sul tavolo da pranzo. Delle cinque lampadine presenti, solo due sono funzionanti. A malapena riesco a distinguere quello che galleggia nel mio piatto. Forse è meglio così. Il minestrone non mi è mai piaciuto. La verdura sta bene in mezzo al panino, insieme al ketchup e alla cotoletta. O, al massimo, vada per le patate fritte. Ma questa brodaglia tiepida in cui annegano grossi vegetali non rientra nelle mie preferenze gastronomiche. Sbuffo.

“Nei prossimi giorni pensavo di andare a trovare il vecchio Alceste” dice mio padre nel goffo tentativo di avviare una conversazione.

Isabella infila il cucchiaio tra le labbra e inghiotte con un leggero risucchio. Illuminato da questa luce, il suo volto è ancora più inquietante. Gli occhi sono cerchiati da un alone scuro e alcune ciocche di capelli fuoriescono dal concio come piccoli cespugli grigi. “Alceste è morto due anni fa. Un brutto male se l’è portato via”. Nel dirlo non cambia espressione. Soltanto, le rughe intorno alla bocca si fanno più solcate e la rendono simile a una delle streghe cattive delle fiabe di mamma.

“Mi spiace. Non ne sapevo nulla”.

“Non potevi saperlo, dato che ormai vivi in città. Al funerale ci saranno state cinque persone, compresa la sottoscritta”.

“Quando ero bambino, mi sembrava l’uomo più forte del mondo. A volte lo convincevo a prendermi sulle spalle e a portarmi fino al vecchio mulino. Le erbacce erano alte laggiù, e avevo paura che le vipere ci avessero fatto il nido. Stringevo con i pugni la sua camicia a quadrettoni e lo pregavo di non farmi scendere”.

“Coraggioso fin da piccolo, eh?” cantilena mia madre.

“Me lo ricordo. Eri ossessionato dal dipinto sul muro posteriore del mulino”. Isabella parla con voce roca.

“Noi ragazzini eravamo convinti che nel disegno fosse nascosta la mappa di un tesoro”.

“Non me ne hai mai parlato… Cosa raffigurava?” chiede mamma.

“Mi chiedo se esista ancora. In realtà non importa cosa raffigurasse, ma chi lo avesse dipinto. Bruno Legnani in persona! Lo chiamavano il Pirata dei cieli. Dicevano che fosse precipitato col suo biplano negli anni Trenta, e che avesse deciso di non lasciare più queste terre. Scappava da qualcosa. Tutti gli adulti ne erano sicuri. Custodiva un segreto, come può essere altrimenti?”

“Cosa vuoi dire?” Mamma è incuriosita. Approfitto della loro disattenzione Continue reading

Un sogno lungo un’estate: in libreria dal 13 marzo

È arrivato il momento di annunciare l’uscita del mio nuovo libro, ed è sempre una grandissima emozione!  L’uscita è fissata per il 13 marzo per Einaudi, nella collana Carta bianca.

«Un sogno lungo un’estate» è un romanzo di formazione. Racconta l’estate di Matilde, un’adolescente che viene sradicata dalla sua Milano e costretta a trasferirsi nella casa di campagna di Isabella, la zia di suo padre. La casa è fredda, inospitale, e sembra avere una cattiva influenza su chi la abita. I genitori di Matilde nascondono un segreto, e non è chiaro il motivo per cui hanno scelto di trasferirsi.

Nonostante l’iniziale diffidenza nei confronti della campagna e dei suoi abitanti, Matilde fa amicizia con tre fratelli, che la madre definisce “gatti selvatici”: si tratta di Rachele, il piccolo Rudy, ma soprattutto Riccardo, un ragazzo più grande appassionato di motocross. Con loro, Matilde si imbarca in un’avventura alla ricerca di un misterioso tesoro, lo stesso che cercarono i genitori da ragazzi. La mappa è rappresentata – si dice – dal dipinto tracciato sulla facciata di un antico mulino da Legnani, un aviatore precipitato nella zona durante la seconda guerra mondiale.

Le vicissitudini di Matilde si intrecciano con le avventure di Lucilla, la protagonista della fiaba alla cui stesura la madre dedica gran parte del suo tempo, chiusa in uno studio che assomiglia a una torre in cui è prigioniera, costruita con i mattoni dei suoi silenzi.

Per certi versi, considero questo romanzo un personale omaggio a «Stand by me» di Stephen King.

Il romanzo sarà presentato nell’ambito della Fiera del libro per ragazzi, a Bologna, la mattina del 22 marzo alla Biblioteca Sala Borsa. Si occupa della comunicazione Mara Vitali.

Aggiornamento del 31 marzo 2020 Dato che il romanzo è fuori catalogo, ho deciso di pubblicarlo autonomamente in esclusiva su Amazon, dove lo trovate sia in versione ebook che in versione cartacea. La nuova edizione ha una copertina diversa, realizzata appositamente per l’occasione.

 

 

Bloodymilla: la recensione di In genere cinema

La recensione di Bloodymilla apparsa sul sito In genere cinema:

Barbara Baraldi, apprezzata scrittrice di Genere, autrice di romanzi come La bambola con gli occhi di cristallo e Scarlett – Il bacio del demone, proclamata dalla critica come “la regina del gotico italiano”, si lancia, grazie a DelosBooks, nella sua prima avventura nel mondo delle nuvole parlanti.

Proprio per la Delos, all’interno della collana “Neverland”, curata da Stefano Fantelli e Gianfranco Staltari, la Baraldi firma la sceneggiatura della sua prima graphic novel, ovviamente senza abbandonare il mondo immaginifico-letterario a lei più consono.

Bloodymilla [2011] è una storia di vampiri, che va un po’ a scavare nella bara del non-morto fenomeno delle vampire a fumetti degli anni ’70; un omaggio dell’autrice e ad un modo ormai dimenticato di unire horror, eros, storie e disegni, che nella sua personale lettura si colora di molti nuovi spunti, a partire da un’ambientazione storica strettamente contestualizzata [perfettamente fotografata dall’incipit “Il secolo dei lumi ha lasciato il passo a quello degli incubi”], per finire con l’allargarsi del mondo vampirico a tutta una serie di altre creature a queste affini [demoni e mutaforma].

Un’avventura tutta al femminile quella di Bloodymilla, dove alla protagonista e all’autrice, si aggiungono anche la disegnatrice e colorista Roberta Ingranata e l’addetta alle chine Elena Cesana.

La baronessa Camilla di Calcara è una donna bellissima, trasformata in Continue reading

101 misteri di Bologna: la recensione di Luigi Bonaro su Knife n.3

È uscito Knife n.3, e in questo numero c’è una splendida recensione del volume «101 misteri di Bologna». Scrive Luigi Bonaro:

«[…] I suoi paragrafi hanno il fascino della storia oracolare raccontata davanti al fuoco, il realismo della diceria malevola di una vicina di casa impicciona, del menestrello che racconta di fatti che si perdono nell’oscurità, nella notte dei tempi. Barbara, abile fabulatrice, riesce a incantarci ancora una volta con le sue fiabe oscure, sondando, questa volta, non più l’universo psichico individuale ma quello collettivo, la memoria storica di una città, la sua stratificazione culturale, ab urbe condita fino a oggi, e a renderlo, come sempre, tangibile nel modo più semplice possibile.»

La rivista può essere acquistata in cartaceo o scaricata gratuitamente in PDF a questo indirizzo: http://nerocafe.net/2012/01/knife-3-finalmente-disponibile/

101 misteri a Bologna: la recensione su La repubblica

LA BOLOGNA PIÙ OSCURA IN CENTOUNO PUNTATE

20 dicembre 2011

PER CHI ama gli arcani letterari, è in libreria Centouno misteri di Bologna (che non saranno mai risolti), una inconsueta guida della città oscura edita da Newton Compton e scritta da una regina del romanzo gotico italiano, Barbara Baraldi.

L’autrice, nota per i suoi romanzi thriller, va alla ricerca della Bologna più inquietante compilando un’ antologia del mistero che costituisce un viatico degli enigmi inspiegabili, dei delitti insoluti tra le mura della nostra città. Nata e vissuta sempre tra Modena e Bologna, l’ autrice ha esordito nel 2007 con il romanzo La ragazza dagli occhi di serpente e oggi ha all’ attivo otto libri, tra romanzi gialli, noir, pubblicazioni per ragazzi e sceneggiature a fumetti. Insieme a Camilleri, Lucarelli e De Cataldo, è protagonista di Italian noir il documentario della Bbc sul thriller Italiano.

Il volume ripercorre gli aspetti segreti della vita di Bologna, una città gelosa delle proprie tradizioni, sede di una delle più antiche università del mondo, vertice di un triangolo esoterico, custode di sepolcri nascosti sotto le rovine di una delle sue tante basiliche e territorio in cui si narra sia nascosto un preziosissimo tesoro sepolto qui dai Templari e mai ritrovato (uno dei misteri, tra i centouno, che non saranno mai risolti). L’ antologia parte dalla preistoria e arriva ai nostri giorni, non tralasciando i numerosi casi di cronaca avvenuti a Bologna (dall’ omicidio Lorussoa quello della Alinovi al Dams, dalla strage del Due agosto agli omicidi della Uno bianca) tutta la storia della città viene tratteggiata a tinte noir.

Il testo attraversai secolia partire dai quesiti irrisolti della lontanissima e pacifica civiltà villanoviana, che usava però strani simboli come la svastica, con cui inizia il libro, fino alla controversa questione dell’ origine del tortellino con cui si chiude. In tutta la sua storia, la città si trova avvolta da misteri: dalla presunta ricostruzione di Bologna ad opera di Nerone, proprio in seguito ad un incendio (che forse ingenerò nell’ imperatore l’ idea di incendiare e ricostruire anche la città di Roma) al giallo della Gioconda di Leonardo Da Vinci, ispirata forse ad una enigmatica dama ospitea Bologna,a palazzo Felicini, insieme proprio a Leonardo, al seguito del re di Francia.

E ancora, passando per streghe, maghi, fantasmi, le rane di Galvani all’ origine del romanzo di Mary Shelley, Frankenstein, e la leggenda del pittore delle agonie descritto da Pupi Avati nel film La casa dalle finestre che ridono, la scrittrice del giallo traccia un’ immagine inedita della città, avvolgendola in un alone di mistero, tra storia, cronaca e leggenda.

MICOL ARGENTO

Articolo pubblicato su La repubblica

Buon 2012 a tutti!

Questa sono io, oggi. 31 dicembre 2011

Un post per ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno seguito nel corso di questo entusiasmante 2011. Siete stati fantastici! Quello che finisce oggi è l’anno dell’uscita del seguito di «Scarlett», «Il bacio del demone», l’anno della pubblicazione della saga di Scarlett in ben sette Paesi europei (tra cui Germania, Polonia, Serbia e Grecia), l’anno della mia prima graphic novel (o romanzo a fumetti), «Bloodymilla», e della mia prima avventura come cacciatrice di misteri con «101 misteri di Bologna (che non saranno mai risolti)». È stato l’anno in cui finalmente «La bambola dagli occhi di cristallo» è uscito in libreria anche in Italia, dopo Gran Bretagna e Stati Uniti (in Italia era originariamente uscito in edicola nel “Giallo Mondadori”).

L’affetto che mi avete dimostrato mi ha dato il coraggio di intraprendere anche nuove strade, di cui avrò modo di parlare un po’ più avanti. Per ora ne approfitto per anticipare soltanto che il mio prossimo romanzo è previsto per la fine di febbraio o l’inizio di marzo per Einaudi ragazzi. Ma ci saranno tantissime novità, quindi mi raccomando, restate sintonizzati!

Allo stesso tempo voglio ringraziare tutte le lettrici e i lettori di Scarlett che hanno fatto sentire la loro voce e hanno permesso di continuare la saga. Grazie per i commenti che avete lasciato sul mio sito e grazie per il passaparola, continuate così! Ora su Anobii «Scarlett» ha superato le 400 presenze, e «Il bacio del demone» ha superato le 200. Grazie a tutti voi, che avete consigliato o regalato Scarlett alle vostre amiche, o a chi volete bene.

Per chi questo Natale ha ricevuto in regalo (o si è regalato) un Kindle o un iPad, o qualsiasi dispositivo per leggere gli e-book, ricordo che «Scarlett – Il bacio del demone» è disponibile nel Kindle store e su iBooks al prezzo speciale di 6,99 euro. Il primo volume della saga, invece, è per ora disponibile solo in cartaceo. Se volete che sia pubblicato in ebook, fatevi sentire nella pagina Facebook di Libri Mondadori! Potete scrivere anche per richiedere con forza il terzo volume di Scarlett (lo sapete, no, che è stato posticipato?), e potete farlo sia alla pagina Libri Mondadori, sia all’indirizzo postale della redazione ragazzi Mondadori – 20090 Segrate (Milano)

È stato un anno di grandi novità, quello che sta finendo. Il 2012 non sarà da meno! Buon anno nuovo a tutte e a tutti! Un bacio enorme e a presto!

«La noia» in ebook a 80 centesimi

Esce oggi in tutti i principali store e-book il mio racconto inedito «La noia», per la collana Coffee cup di Milanonera. Il prezzo è quello di un caffè, 80 centesimi. Anche la lettura dura il tempo di un caffè.

Un fuoco acceso, le pagine di un libro che bruciano. Un portatile che potrebbe contenere rivelazioni compromettenti. Carta che diventa cenere,mentre una madre vorrebbe proteggere suo figlio. Un delitto che è solo l’eco di parole in un diario, di chiacchiere in un talk show. E la noia che irrompe nella quotidianità di una famiglia normale e la fa a pezzi.

Come riportato sul sito Milanonera, «l’idea alla base di questa proposta editoriale è una collana dove figurano grandi autori con testi di qualità venduti al prezzo di un caffè. Scrittori di chiara fama, noti in Italia e all’estero, che creano un testo apposta per questa nuova avventura letteraria. Racconti brevi (un paio di cartelle al massimo) ma intensi, forti e decisi come l’aroma del caffè».

Questo il link per acquistarlo su Bookrepublic.

Bloodymilla al Bloodbuster

«Bloodymilla» è la mia prima graphic novel, un personaggio che ho a lungo cullato (l’idea del nome risale al 2008) e che grazie a Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli di Delos books ha finalmente visto la luce. O meglio, le tenebre, dato che si tratta di una vampira!

Dentro la storia ci ho messo tutto il mio amore per il cinema di genere degli anni Sessanta, suggestioni provenienti dal gotico di Rollin, Margheriti, Bava, ma anche dal western (penso a titoli come Il mondo dei robot o Il mucchio selvaggio). Come si capisce dalla copertina, l’ispirazione nasce anche dalla mia fascinazione per le vampire sexy del fumetto italiano dei 60-70.

È quindi con grande piacere che annuncio la presentazione ufficiale del volume nel luogo più congegnale: il Bloodbuster a Milano, store unico nel suo genere, dal 1999 il B-movie store specializzato in tutto il cinema dalla B alla ZETA. Vi aspetto insieme alle talentuose disegnatrici Elena Cesana e Roberta Ingranata VENERDI 2 DICEMBRE alle ore 18:00 in via Castaldi 21 a MILANO. Saranno presenti il leggendario autore di pulp fiction e spy story Stefano di Marino, i curatori della collana Neverland Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli, e special guest sarà l’editore, scrittore e editor delle collane Il giallo Mondadori, Segretissimo e Urania Franco Forte.

Non mancheranno vampire in carne e ossa quindi… attenti al collo 😉

 

Dal 15 novembre in liberia: Bloodymilla, il mio primo romanzo a fumetti

Finalmente in libreria la mia prima graphic novel. Una storia gotica ambientata a metà dell’Ottocento con protagonista Bloodymilla, una vampira che combatte i suoi simili alla ricerca della sorella gemella, Tenebra.

Presentato in anteprima a Lucca comics quest’anno, Il volume – 72 pagine tutte a colori – inaugura la nuova collana Neverland, curata da Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli, ed è anche il mio personale tributo alle vampire dei fumetti italiani degli anni Sessanta e Settanta. I disegni sono delle talentuose Elena Cesana e Roberta Ingranata. La stupenda copertina è invece firmata Marco Dominici.

Il libro può essere acquistato in libreria, in fumetteria, o direttamente sul sito dell’editore Delos books.

Dall’introduzione firmata Staltari-Fantelli:

E se Lady Oscar fosse stata scritta da Mary Shelley?

Raccontarsi storie terrificanti alla luce fievole di una torcia elettrica tascabile è molto divertente e un minimo nostalgico, fa molto film horror very anni ‘80 old style, ma sparare a raffica progetti editoriali ambiziosi è davvero impagabile. Noi comunque abbiamo fatto entrambe le cose, in una torrida serata estiva, complice un pessimo collegamento Internet. Quando poi uno di questi progetti prende vita e ne perdi completamente il controllo come se fosse un virus inattaccabile che contagia tutti quelli con cui viene a contatto allora vuol dire che è successo il miracolo e una danza (macabra) è inevitabile, anche se ti trovi in un luogo pubblico e la gente ti guarda e poi si volta dall’altra parte scuotendo la testa. Del progetto virale in questione, se state leggendo queste righe, vuol dire che ne stringete in mano il primo sanguinoso parto.

Bloodymilla di Barbara Baraldi (inevitabilmente contaminata dal virus) è il primo numero di una serie di graphic novel autoconclusive scritte da autori che abbiamo preso in prestito (rubati) alla narrativa, campo in cui sono già più che affermati, sia in Italia che all’estero. Barbara e le disegnatrici Elena Cesana e Roberta Ingranata (contaminate anche loro, giovani promesse del fumetto italiano, ne sentirete parlare ancora) possiamo quindi considerarle le madrine di questa collana. La casa editrice Delos Books, nella figura di Franco Forte (Contaminato! Contaminato! Contaminato!) ha creduto nel progetto e dopo una lunga e a volte delirante selezione di scrittori e disegnatori, dopo accese discussioni intervallate da divagazioni altrettanto accese, dopo che uno strano cane nero di nome Neve ha rovesciato ettolitri di latte sul portatile che conteneva tutti i nostri appunti, alla fine Bloodymilla è tra le nostre e le vostre mani.

Barbara Baraldi, definita la regina del gotico italiano, artefice di romanzi di successo come Lullaby e Scarlett, ha scritto una sceneggiatura originale e avvincente, una storia popolata da incantevoli vampire e cacciatori di mostri, una favola dark in salsa Cappa & Spada che risponde alla domanda: cosa sarebbe successo se Lady Oscar fosse stata scritta da Mary Shelley? Attraversate dai fulmini scaturiti dalle matite e dai pennelli di Elena e di Roberta le visioni di Barbara hanno preso vita. Andate a vedere i cavalli a pagina 24 e diteci se non avete l’impressione che stiano per uscire dalla pagina. Noi un ingrandimento di quei cavalli l’abbiamo appeso alla parete e ogni volta che passiamo da lì ci spostiamo per non essere travolti.

Ennesimo contaminato, last but not least, l’artista internazionale Marco Dominici ha confezionato l’abito di Bloodymilla realizzando per noi la splendida immagine di copertina. Che siate burattinai crudeli o burattini danzanti, che siate damigelle assetate di sangue e allergiche al sole o cacciatori di creature demoniache, l’unica cosa certa è che state per essere contaminati.

Scarlett approda all’università

Niente paura: l’ambientazione di Scarlett è destinata a rimanere il liceo San Carlo. «Viaggio nel romanzo gotico di ieri e di oggi» è il titolo della tesi di laurea scritta da Selen Miriam Leccia alla scuola superiore per mediatori linguistici di Milano (istituto universitario). Ne riporto un piccolo estratto. Tra gli argomenti sviscerati, una comparazione tra i classici del romanzo gotico ottocentesco e… Scarlett! Tantissime congratulazioni a Selene per la sua laurea da parte mia!