Intervista per Fabio Novel di Thrillermagazine

E’ in edicola, per tutto il mese di giugno, il nono volume della collana Il Giallo Mondadori Presenta: La bambola di cristallo, di Barbara Baraldi. Il libro raccoglie tre storie molto tese, coinvolgenti, ma anche molto umane. Ho voluto parlarne direttamente con l’autrice.

Ecco cosa ha raccontato Barbara a ThrillerMagazine.

Barbara ciao. Ben ritrovata su ThrillerMagazine. Un paio di mesi, hai intervistato per noi Alda Teodorani. Oggi, l’ospite d’onore sei tu.: )

E’ un grande onore per me essere ospite su ThrillerMagazine.

Chi è Barbara Baraldi?

Una persona a cui piace raccontare storie. E’ una cosa che mi caratterizza da sempre, fin da quando, per tener buoni i miei fratelli più piccoli, narravo loro storie spaventose. Non vi dico lo stupore di mia madre vedendoli tanto disciplinati! Continue reading

Intervista per Il binario giallo

BG:Fotografia e letteratura in che rapporto sono per te?
BB:Scrittura e fotografia sono complementari per me. Come due strumenti musicali che uniscono le loro voci per plasmare un’unica melodia. Nelle foto ricerco una vera e propria storia. L’immagine incisiva che nasconde concetti o riporta alla mente favole dimenticate; a volte tramite la magia dei simboli o un colore dominante oppure con l’uso estremo dell’espressività da parte della modella. Recentemente ho intitolato una serie di scatti “Blind Faith”. La modella bendata in una stanza buia proprio a esprimere il fatto che il destino è cieco. In alcuni scatti lei grida ma l’immagine non fa rumore proprio come a volte non si può nulla contro l’evolversi degli eventi. Un tema a me caro anche quando scrivo. Allo stesso modo nella scrittura rincorro visioni come se cercassi istantanee che imprimano concetti in maniera profonda come la forza viscerale di una fotografia o un di un quadro.

BG:Quando hai iniziato a scrivere?
BB:Ho sempre raccontato storie, da quando ero bambina. Un giorno ho capito che avrei potuto scriverle. Non ricordo il momento esatto che ho iniziato ma da allora non ho mai smesso.

BG:Come nascono i tuoi personaggi?
BB:I miei personaggi si definiscono autonomamente dentro di me quando inizio a scrivere e mi lascio dominare completamente dall’ispirazione. Dentro di loro c’è tutto ciò che mi circonda e non solo. Qualcosa di me o delle persone che ho conosciuto, incontrato, i protagonisti dei film che mi hanno colpito ma a volte nascono dalle canzoni, dalla potenza delle note che mi fanno da sottofondo. Continue reading

La collezionista di sogni infranti – Recensione di Carlo Oliva

Questa la recensione di Carlo Oliva de “La collezionista di sogni infranti” nella sua trasmissione su Radio Popolare il 21 gennaio 2008

Barbara Baraldi, La collezionista di cuori infranti, “Babelesuite” – Perdisa, pp. 116, € 9,00

Le informazioni che si possono ricavare su questa Barbara Baraldi dalla quarta di co­pertina del suo secondo romanzo non sembrano particolarmente tranquillizzanti: si legge che è anche fotografa, che è cresciuta nell’ambiente metropolitano e notturno dell’Emilia Paranoica che descrive, che è appassionata di cinema di genere, collezio­na bambole esotiche, ha lavorato come modella, ha vinto il premio “Mario Casacci”, che non so cosa sia, nonché il “Gran giallo città di Cattolica”, suppongo per un rac­conto, e che, con lo pseudonimo di Luna Lanzoni ha pubblicato il romanzo La ragaz­za dalle ali di serpente presso una non meglio nota casa editrice Zoe, ricavandone grande successo negli ambienti alternativi.  Uhm…  Più interessante, dal nostro pun­to di vista, è forse il fatto che la collana in cui compare La collezionista di cuori infran­ti sia diretta da Luigi Bernardi.

Bernardi è sempre stato uno straordinario talent scout, sin da quando, ai tempi della Granata Press, ha pubblicato per la prima volta Fois, Lucarelli, Cacucci, Ferrandino e tanti altri, inventando praticamente il noir italia­no contemporaneo (oltre a importare qui da noi autori del livello di Paco Taibo II, Di­dier Daeninkx e Andreu Martin) e questa nuova collana, una elegantissima serie ta­scabile di testi brevi, ha un evidente carattere, al tempo stesso, di ricerca e di proget­tualità.  Il lettore esperto, insomma, capisce subito che lo attende una lettura non fa­cile, ma che ne varrà la pena.

E infatti. La Baraldi ci racconta, in un suo linguaggio personalissimo e molto efficace,  una specie di flusso di coscienza alternato, la storia dell’incontro di due ra­gazze: tutte e due, ciascuna a suo modo, molto alternative, molto schizzate e molto infelici, che si sono conosciute in chat (passano molto alla tastiera, a volte indossan­do normalmente gli slip, altre volte calandoseli alle ginocchia) e adesso una delle due, quella più timida, più confusa, più piena di paure e, in sostanza, più incasinata, è venuta a trovare l’altra nella città emiliana in cui costei vive, consumando un rap­porto residuale piuttosto nevrotico con un compagno che non sembra valere troppo la pena.  Non c’è, nel breve giro di pagine disponibile, lo spazio per grandi sviluppi, ma si capisce subito che la situazione è più complessa di quanto appaia e che qual­cosa andrà a finir male, anche se nessuno, credo, si spingerà a immaginare quanto male possa finire.

Ma siamo nel noir più noir che si possa immaginare e l’opera non si raccomanda ai fautori del giallo come divertissment e, in generale, ai lettori di sto­maco debole.  Ma ce la si può fare, naturalmente, per scoprire che, come da previ­sioni, ne valeva davvero la pena.  Benvenuta a Barbara Baraldi, tenetevi forte e buo­na lettura.

21.01.’08

La collezionista di sogni infranti – Recensione dell’Angolo nero

Amelia, giovane triestina, prende un treno per incontrare una ragazza conosciuta in chat. Marina, la donna dall’altra parte dello schermo, ha una personalità borderline – solo che Amelia non lo sa… In una casa persa nel nulla della pianura padana, l’incontro tra le due donne si rivelerà gravido di conseguenze.

Romanzo breve o racconto lungo che dir si voglia (il vincolo della collana prevede 120mila battute), La collezionista di sogni infranti è una fiaba per adulti. Agli adulti si addicono infatti gli abbondanti elementi presi in prestito dall’immaginario horror letterario e cinematografico. Ma è una fiaba per la struttura narrativa e per il “lieto fine” (per quanto macabro e inaspettato, pur sempre nello stile del “e vissero felici e contenti”).

La scrittura di Barbara Baraldi è raffinata e perversa, e conoscendola viene da chiedersi come una giovane donna così timida e solare, che nella vita fa la fotografa, possa avere fantasie così “oscure”. Furto di identità, autolesionismo, paure (dell’altro, del diverso), relazioni malate che si intrecciano e si accavallano: tutto contribuisce a creare una spirale di inganni ansiogena, una continua tensione nella narrazione.

Date le precedenti e variegate esperienze di Barbara (La ragazza dalle ali di serpente, la vittoria al premio Gran Giallo Città di Cattolica con il racconto Una storia da rubare), La collezionista di sogni infranti non poteva che essere un libro fuori dalla definizione di genere. Volutamente fuori, visto che è stato pubblicato nella nuova collana diretta da Luigi Bernardi, Babele Suite, che si propone come evoluzione e superamento dei confini dei generi a favore della commistione. Che sia questo il futuro del noir?